Servizi locali. Un disastro ambientale nei capoluoghi dell’Isola.
Qualità pessima. Quattro comuni siciliani si collocano tra gli ultimi dieci nella classifica nazionale in fatto di nettezza urbana, servizi idrici, depurazione delle acque e inquinamento dell’aria.
Fogne a perdere. Lo smaltimento delle acque reflue doveva essere in cima all’agenda politica già dal 1998: ad oggi, invece, ben 90 comuni non hanno reti sufficienti per tutto il territorio.
PALERMO – Gli ultimi dati dell’Istat, relativi al 2010, certificano uno stato pietoso delle nostre città in materia di eco-compatibilità, piazzando ben quattro comuni capoluogo tra gli ultimi dieci italiani. Il resto, in ogni caso, non sta poi tanto meglio. La situazione di arretratezza riguarda la gestione dei rifiuti urbani, l’acqua, la depurazione, l’energia, il verde pubblico, la zonizzazione acustica e la qualità dell’aria. Al danno quotidiano di vivere in città sporche e spesso insalubri si potrebbe aggiungere anche la beffa di dover pagare una multa a causa delle inadempienze degli amministratori, infatti su alcuni settori (depurazione, inquinamento urbano e discariche abusive) potrebbe abbattersi la scure di una sanzione Ue, che si tradurrebbe in multe fino a 700 mila euro al giorno. (continua)
