Crollo appalti, le contromisure della Regione - QdS

Crollo appalti, le contromisure della Regione

Cettina Mannino

Crollo appalti, le contromisure della Regione

sabato 11 Luglio 2009

All’assessorato ai Lavori pubblici si cercano soluzioni per porre un freno all’eccessiva burocrazia che sta paralizzando il settore. Da rivedere il criterio di aggiudicazione che prevede il sorteggio di fronte ad aggiudicatari con offerte pari

PALERMO – Previste importanti riforme in materia di appalti. Dall’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Sicilia annunciano una contropartita per mettere un freno all’impennata dei pesanti cali del settore edile. Si discute tanto nei palazzi della Regione Sicilia. Argomento principale è quello della crisi che preoccupa tanto i politici quanto i cittadini e le associazioni di categoria. La Sicilia, infatti, registra un aumento evidente nel tasso di disoccupazione.
Pochi giorni prima dell’ufficializzazione delle nuove deleghe da parte del presidente della Regione Lombardo, avevamo sentito l’ex assessore ai LL.PP. (oggi al Lavoro) Luigi Gentile.
“Ci siamo resi conto – affermava Gentile – che il primo scoglio del rallentamento dell’economia interna della nostra terra è la burocrazia, e le tante norme che ogni impresa è tenuta a rispettare per effettuare qualsiasi tipo di gara e lavoro”.
Un passo notevole che lascia intendere che in fatto di burocrazia anche le istituzioni politiche sono stanche e si avverte l’esigenza di alleggerire la Sicilia di tutti i cavilli burocratici che le imprese mettono in conto per un bando di gara. “Per capire come e dove poter migliorare – continuava Gentile – abbiamo cercato di trovare un punto d’accordo con le associazioni di categoria. Con il dialogo, infatti, crediamo che sia possibile risolvere in maniera più completa le problematiche”.
Fra le riforme la più attesa c’è quella sugli appalti in Sicilia, lontani al momento dai nuovi orientamenti provenienti dalla Comunità Europea e dallo Stato. Attualmente a dettare disposizione in materia di lavori pubblici, prevenzione e sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili è la legge del 21 agosto 2007 n. 20, operativa dal primo settembre 2007. Ma soprattutto reca norme sugli appalti che non vanno più bene. Il criterio di aggiudicazione funziona adesso a 4 cifre decimali. In pratica si aggiudica la gara l’offerta in percentuale che risulta pari o che più si avvicina per difetto alla media uscente e: se il numero sorteggiato è compreso tra 11 e 24, l’aggiudicazione viene fatta all’offerta che risulta pari o che più si avvicina per difetto alla media dei ribassi delle offerte rimaste in gara dopo la procedura di esclusione delle offerte di maggiore e minore ribasso incrementata dello scarto aritmetico.
Se il numero sorteggiato risulta compreso tra 26 e 40, la media viene decrementata dello scarto medio aritmetico. Se il numero sorteggiato risulta pari a 25 non si procede alla determinazione dello scarto medio aritmetico e la media di aggiudicazione è quella risultante dalla media delle offerte rimaste in gara. Quando si è in presenza di più aggiudicatari con offerte uguali, si procede esclusivamente al sorteggio del primo e del secondo aggiudicatario, escludendo qualsiasi altro sistema di scelta. Il sorteggio deve essere effettuato nella stessa seduta pubblica in cui sono stati individuati più aggiudicatari con offerte uguali.
“Un sistema che – secondo l’ex assessore ai LL.PP. – deve essere assolutamente riveduto e corretto. è nostra intenzione inserire il sistema del ribasso delle varie offerte. In questo modo il meccanismo introdotto dovrebbe eliminare in radice la possibilità della presenza di offerte uguali e, nello stesso tempo,mette in gioco tutte le offerte, disancorando il sistema da ogni riferimento a sorteggi”.
È, inoltre, fra i piani dell’assessorato l’istituzione di un’unica norma, per esempio un testo unico, che regoli tutto il sistema dei lavori pubblici. 
 

 
Gentile cambia assessorato ma il bilancio è positivo
 
PALERMO – Fiore all’occhiello della Regione Sicilia è il bando di riqualificazione urbana. Il bando è esteso a tutti i comuni siciliani e mette in moto circa 700 milioni di euro. Questo è uno dei provvedimenti che ha lasciato il sorriso in bocca all’ex assessore regionale ai Lavori Pubblici, Luigi Gentile. “Il tempo è stato breve ma intenso”. In otto mesi a detta di Gentile, di cose se ne sono fatte. Tra imprevisti politici e burocratici, infatti, i mesi sono passati più in fretta del previsto. “Abbiamo dato tre input importanti all’economia regionale”, sostiene Gentile. Il Piano Casa, ad esempio, per l’assessore rientra tra le riforme che possono capovolgere il sistema edile siciliano. Altro passo tanto importante quanto innovativo, compiuto dall’assessorato ai Lavori Pubblici, è quello dell’Iacp, l’Istituto autonomo case popolari. Adesso l’unica speranza, e aspettativa, che resta a cittadini, imprese e associazioni è quello di rialzare in tempi brevi l’economia dell’Isola. (c.m.)

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