Ossessione fiscale, siciliani quarti - QdS

Ossessione fiscale, siciliani quarti

Antonio Casa

Ossessione fiscale, siciliani quarti

mercoledì 24 Agosto 2011

Riprese da lunedì scorso le scadenze fissate dall’Agenzia delle Entrate, diventate un pensiero fisso persino sotto l’ombrellone. Anche nella settimana di Ferragosto, più di 3500 persone hanno contattato lo sportello del contribuente

ROMA – Pensano alle imposte e alle tasse da saldare anche sotto l’ombrellone o, per quelli rimasti o rientranti in casa, davanti al climatizzatore.
Secondo una stima di Contribuenti.it gli italiani sono sempre più ossessionati dal fisco e sognano la riforma, in chiave leggera ovviamente. Un sogno destinato a rimanere tale, vista la situazione di cassa dello Stato. Così, anche durante la scorsa settimana di Ferragosto i contribuenti non hanno smesso di pensare alle tasse anche a seguito della Manovra correttiva.
Nella sola settimana di Ferragosto (10-17 agosto), sono stati ben 39.567 i cittadini che hanno contattato “Lo Sportello del Contribuente” richiedendo l’assistenza dei funzionari. Tra i contribuenti più ossessionati dal fisco figurano in testa in testa quelli residenti in Campania, con 4.915 richieste, secondo e terzo posto spettano rispettivamente a quelli dell’Emilia Romagna con 4.416, e del Lazio con 4.189. A seguire quelli della Sicilia con 3.643 richieste, Lombardia con 2.869, Toscana con 2.634, Veneto con 2.598, Piemonte con 2.465, Liguria con 1.564 e Trentino Alto Adige con 1.512. Chiudono la “speciale” classifica la Valle d’Aosta con 1.025 richieste, l’Abruzzo con 1.011 ed il Molise con 963.
A conferma di questa forma di ossessione che non conosce soste nè, tantomeno, stagioni, finanche il giorno di Ferragosto il sito internet www.contribuenti.it è stato consultato da 234.468 visitatori. Compice il calendario delle scadenze fiscali, ripreso lunedì scorso.  Ad attendere i contribuenti diversi appuntamenti, come i versamenti per Unico 2011 e modello 770. Il Dpcm del 12 maggio aveva fissato una sospensione per gli adempimenti fiscali dal 1° al 20 agosto, che però quest’anno cadeva di sabato. Così tutto è stato rimandatato a due giorni fa.
Internet, posta elettronica e telefono non sono le uniche fonti di informazione e chiarimento per i contribuenti italiani. Nelle principali città italiane sono in distribuzione o presenti “Contribuenti.it Magazine” e Lo Sportello del Contribuente “front-office”. In quest’ultimo caso, si tratta di una struttura, anche di "pronto intervento", dove operano gli “Angeli del Fisco” di Krls Network of Business Ethics, Avvocati, dottori commercialisti e sociologi della comunicazione, leader nella tutela dei diritti del contribuente e nell’assistenza gratuita ai poveri, le vittime di usura, i terremotati, i diversamente abili, le persone anziane over 70 ricoverate in ospedali, case di cura o di riposo e degli italiani residenti all’estero.
Complessivamente, nella settimana di ferragosto, le risposte fornite in tempo reale da “Lo Sportello del Contribuente” sono state 36.567, di cui 10.012 per sapere come difendersi dalle vessazioni del fisco, 9.489 per ottenere i rimborsi fiscali non pervenuti, e 8.896 per ricevere assistenza nelle verifiche fiscali e accertamenti tributari.
Per quanto riguarda i motivi che hanno portato gli utenti a rivolgersi a “Lo Sportello del Contribuente” piuttosto che agli Uffici finanziari prevalgono la competenza (58,7%), il risparmio di tempo (30,2%) e la comodità (11,1%).
 


Rischio usura, nell’Isola è del 35% in più rispetto alla media nazionale
 
MESTRE – La crisi economica e la conseguente stretta creditizia attuata in questi ultimi anni dalle banche e dagli istituiti finanziari a cittadini ed imprese, hanno peggiorato ancor più la situazione. Il rischio usura attanaglia sempre più il Mezzogiorno, mentre nel Nord la situazione presenta un quadro molto differenziato: a Nordovest è in forte calo, a Nordest, pur essendo ancora a livelli più contenuti dell’ex triangolo industriale, tende ad aumentare.
Il responso giunge dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre. Secondo l’analisi, nelle aree dove ci sono più disoccupazione, alti tassi di interesse, maggiore sofferenze, pochi sportelli bancari e tanti protesti, la situazione è decisamente a rischio. Ebbene, rispetto ad un indicatore nazionale medio stabilito dagli esperti dell’associazione artigiani mestrina pari a 100, il tasso di usura rilevato in Campania, a cui spetta la maglia nera, è di 166,1 (pari al 66,1% in più della media Italia), segue il Molise con il 158,3 (58,3 punti in più rispetto al dato medio nazionale) la Calabria con il 146,3 (46,3% in più rispetto la media Italia), la Puglia con 146,1 (46,1% in più della media Italia), la Sicilia col 134,9 (34,9% in più della media nazionale). Mentre i meno aggrediti dai “cravattari”, o quasi, sono il Trentino A.A., con un indice di rischio usura pari a 46,7 (53,3% in meno della media nazionale).

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