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Messina – Dall’Iacp ferma lotta agli abusivi

Francesco Torre

Messina – Dall’Iacp ferma lotta agli abusivi

giovedì 01 Settembre 2011

Circa tremila famiglie ancora nelle baracche. Troppo lenti i tempi di consegna degli allogi popolari. Contro gli occupanti illeciti l’assessore Sparso ha proposto di tagliare le utenze

MESSINA – Il dipartimento Risanamento del Comune sarà trasferito dagli attuali locali di via Trento alla palazzina uffici dello stadio San Filippo, accanto alla quale vi è un presidio di Polizia municipale.
Il sindaco Giuseppe Buzzanca ha espresso parere favorevole a questa scelta anche in virtù di quanto successo nelle scorse settimane, allorché un gruppo di cittadini inferociti si è scagliato con veemenza contro l’assessore Roberto Sparso e alcuni funzionari, pretendendo l’inserimento negli elenchi.
Che la situazione nel settore risanamento fosse delicata lo si sapeva già da tempo. È la vera, storica tara della città, con circa tre mila famiglie stimate ancora nelle baracche e una lentezza impressionante di Comune e Iacp nella progettazione, realizzazione e nella consegna degli alloggi di residenza popolare.
In questi mesi, poi, da quando il nuovo assessore comunale Sparso ha deciso di puntare i riflettori sui tanti abusivi (pare ce ne siano oltre 600), e la battaglia da sociale si è trasformata in politica con un tira e molla di responsabilità tra Comune e Iacp, la tensione è salita alle stelle.
E ci crediamo, stare in una graduatoria da 20 anni attendendo diligentemente il turno, e poi venire a sapere che un ex dipendente dello Iacp non solo ha occupato abusivamente un appartamento di proprietà dell’Ente, ma vi ha addirittura costruito un piano interrato (lo ha scoperto recentemente la Polizia municipale), farebbe saltare i nervi a chiunque.
Noi del Qds della risoluzione della piaga abusivi abbiamo già parlato in un precedente articolo, citando il piano di Sparso di tagliare le utenze a chi non avesse alcun diritto sugli immobili abitati.
Un’ipotesi estrema, figlia di una cultura massimalista, che lede i diritti umani e – soprattutto – la Costituzione, ma che intanto è approdata all’Ars in virtù di una proposta di legge presentata dal parlamentare Pdl Nino Beninati. La piaga abusivi, intanto, è diventata il nuovo oggetto di discussione collettiva in città.
A tal proposito sono intervenuti il prefetto Alecci e il questore Gugliotta, e ne è nata una feroce controversia tra il commissario Iacp Laface e il capogruppo Pdl al Consiglio comunale Capurro, un politico che con i voti del risanamento ha costruito la propria carriera.
Già, perché se le baracche a Messina sono ancora tante e vi è una situazione di emergenza continua, ricordate che c’è sempre qualche sciacallo politico che su questo ci marcia, trasformando la disperazione in consenso elettorale. Intanto a settembre l’Iacp ha promesso “tolleranza zero” per gli abusivi, staremo a vedere.
 


Il problema. Lavori troppo lenti su tanti importanti fronti
 
MESSINA – L’Iacp ha venduto parte del patrimonio immobiliare, come previsto dalla Finanziaria regionale, facendo cassa per 15 mln di euro. I soldi verranno utilizzati per completare 75 alloggi a San Giovannello, 28 a Villafranca, 50 a Saponara. Ma si attendono ancora le gare d’appalto.
Così come si attendono sviluppi su altri fronti: la costruzione di 46 alloggi a Camaro sotto montagna (i lavori per sei mln di euro dovevano partire a giugno ma ancora non si sa nulla); la realizzazione di 50 abitazioni a villaggio Matteotti, salutata positivamente con le demolizioni di qualche mese fa, ma che è ferma perché l’impresa aggiudicataria dell’appalto ha deciso inspiegabilmente di rescindere il contratto.
Ancora il parco urbano di Giostra, con gli atti della gara bloccati da mesi dall’Urega; le case inaugurate in via Taormina, dove non vi erano i requisiti di abitabilità, e per le quali non vi sono ancora gli allacci dell’Enel. E questo con l’abusivismo non ha niente a che vedere.

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