Mamme single, adozione possibile - QdS

Mamme single, adozione possibile

Liliana Blanco

Mamme single, adozione possibile

sabato 03 Settembre 2011

L’ha decretato il Tribunale di Caltanissetta in favore di Cristina Fazzi, medico missionario in Zambia. Senza la deroga della Corte, Joseph sarebbe finito in orfanotrofio

CALTANISSETTA – Prima mamma single per adozione in casi particolari. L’ha decretato il Tribunale di Caltanissetta in favore di Cristina Fazzi, medico missionario in Zambia di origine ennese, oggi madre ‘ufficiale’ di un bambino di 7 anni che ha curato sin da neonato in Africa: a lunga permanenza nel continente  e la possibilità di sviluppare un  rapporto di affetto con il minore ha favorito la sentenza di validità. La Corte ha adottato il principio delle “adozioni in casi particolari”, che non hanno un valore intoccabile nel tempo, e che permettono una deroga alla possibilità per le sole coppie sposate di adottare figli.
 
In questo caso, la deroga alla legge è stata possibile perché “si è instaurato all’estero un consolidato e significativo legame genitoriale da un punto di vista affettivo, educativo, relazionale, sociale e di esclusivo accudimento e crescita del minore da parte dell’adulto, il quale è venuto così a svolgere funzioni e compiti genitoriali riconosciuti dal minore stesso", come recita la sentenza. In questo tipo di adozioni il minore rimane in contatto con la famiglia di origine, gode dei diritti di eredità come i figli biologici di chi adotta. Un passo nell’adeguamento del diritto parentale alle condizioni di vita attuali di uomini e donne che vogliono avere figli, ma è uno dei pochi precedenti che apre le porte alla speranza per tanti adulti e bambini in difficoltà . Il tribunale di Caltanissetta ha dichiarato l’adozione efficace anche in Italia (adozione in casi particolari) ai sensi e con gli effetti dell’art. 44 lettera d) della Legge 184/1983 e 299 c.c. . Joseph è nato nel maggio del 2004.
 
“Me ne sono occupata sin dalla nascita, in quanto prematuro, in qualità di medico – racconta Cristina Fazzi –  Una volta recuperato il peso, sarebbe dovuto andare in orfanotrofio ma ho chiesto di potermene occupare, in quanto mi ero molto legata a lui. Così servizi sociali dello Zambia mi hanno dato il permesso di poterlo portare con me. Nell’ottobre del 2004 ho avuto l’affido dal tribunale dei minori dello Zambia e nel dicembre del 2008 lo stesso tribunale mi ha concesso l’adozione. Ottenuta l’adozione in Zambia, ho fatto istanza di riconoscimento in Italia e il Tribunale di Caltanissetta ha emesso la sentenza di riconoscimento il primo luglio scorso. Joseph, che non vede l’ora di andare in Italia per abbracciare i nonni, ai quali lui è legatissimo. Questi “documenti” così come lui li chiama, li aspettava con trepidazione.
 
Senza il riconoscimento dell’adozione, infatti, non era possibile ottenere neanche un visto turistico, per cui Joseph non poteva venire in Italia. Contiamo ora di venire nel periodo natalizio. Joseph frequenta la seconda elementare e a scuola è veramente molto bravo. è anche un bimbo molto generoso ed è abituato a condividere tutto con gli altri. Ho altri 4 bimbi in affido in Zambia e Joseph è consapevole della povertà delle malattie e dell’abbandono in cui molti bimbi vivono. Si tratta di un’adozione particolare, infatti la mia idoneità genitoriale è stata accertata in Zambia e non in Italia”.

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