Caltanissetta - Acqua, la politica delle promesse alla fine la pagano solo i cittadini - QdS

Caltanissetta – Acqua, la politica delle promesse alla fine la pagano solo i cittadini

Liliana Blanco

Caltanissetta – Acqua, la politica delle promesse alla fine la pagano solo i cittadini

mercoledì 07 Settembre 2011

Ai ritocchi previsti, annualmente per contratto, dovrebbero corrispondere migliorie al servizio. Il Comune si oppone agli aumenti tariffari previsti dal gestore Caltaqua

GELA (CL) – Il Comune dice ‘no’ all’aumento delle tariffe sulle bollette di Caltaqua e adotta il sistema del pugno di ferro per difendere i diritti del cittadini. Salta ancora una volta lo scatto previsto dal contratto, secondo la giunta Fasulo iniquo per i cittadini. Alla riunione dell’Ato idrico non è stato votato l’aumento tariffario chiesto da Caltaqua. Al di la della questione politica legata al referendum che tende alla privatizzazione, il problema si è posto dopo la  della presa atto deliberata Consiglio di amministrazione dell’Ato idrico che ha dato il suo assenso all’aumento tariffario. Questa decisione di qualche settimana fa, però  doveva essere approvato dall’assemblea dei soci. In quell’occasione infatti la rappresentanza  dell’amministrazione di Gela ha fatto mancare il numero legale. All’assemblea dei soci con le rappresentanze dei comuni della provincia erano quasi tutti favorevoli all’aumento della tariffa, tranne Giuseppe Cannata, sindaco di Serradifalco.
L’ultimo intervento è stato quello dell’assessore della giunta Fasulo, Orazio Rinelli, che ha “aggredito” sul piano giuridico il concetto dell’aumento della tariffa, contestando il fatto che l’aumento risponde ad un piano economico e finanziario dell’azienda che lo collega agli investimenti ma non ha rispondenza nei servizi: le manchevolezze della Regione o dei comuni non possono essere pagati dai cittadini.  Nel rapporto contrattuale non c’è nulla di dovuto per le inadempienze imputabili o no a Caltaqua ma  questo non legittima l’assemblea a  applicare l’aumento contrattuale.
“Caltaqua sostiene – ha detto Rinelli – che l’aumento della tariffa del 7% ovvero da un euro e 62 centesimi ad un euro e 73 per metro cubo è un atto dovuto per contratto, ma non per legge. Il fattore variabile, fattore k, nel contratto è previsto che aumenti fino all’11° anno per poi trovare un equilibrio grazie agli investimenti e quindi poi scendere negli anni successivi. Ma se gli investimenti  non si fanno per colpa dei comuni o della Regione  noi non possiamo permettere di aumentare la tariffa! I coefficienti che faranno diminuire le bollette nel tempo sono collegati agli investimenti, alla diminuzione delle rotture, ma al momento questi investimenti non sono stati effettuati. Non è colpa di nessuno, né di Caltaqua, né dei comuni, ma non può essere ‘pagato’ dagli utenti. Se gli investimenti non sono stati realizzati questo non è tutto imputabile a Caltaqua; si può attribuire ai Comuni che non consegnano pareri o alla  Regione che non da autorizzazioni, ma questo non lo può pagare il cittadino”.
 

 
Il sindaco Fasulo: “Non permetteremo nuovi aggravi”
 
GELA (CL) – “La Regione non si è ancora espressa sul 50% che richiede Caltaqua – ha detto il sindaco Fasulo – e che gli utenti non hanno versato, ma noi siamo garanti degli interessi dei cittadini e non possiamo permettere nuovi aggravi di spese,  per servizi non resi come da contratto”. Amareggiati i rappresentanti di Caltaqua presenti all’incontro, il vice presidente di Aqualia Josè Gozo ed il direttore tecnico Salvatore Giuliana. Undici centesimi per metro cubo in meno nell’economia del loro bilancio sono un’enormità. Secondo Caltaqua, all’Ato non è stata approvato l’aumento tariffario. Per la sesta volta . Nelle precedenti Fasulo aveva lasciato la riunione facendo mancare il numero legale e anche stavolta ha votato contro. L’adeguamento tariffario è un atto dovuto per contratto, a settembre non è ancora stata approvata la tariffa che avrebbe dovuto entrare in vigore a gennaio. Questo per la popolazione significa che, quando saranno conguagliati gli importi, si troveranno una bolletta “pesante”. E la gente se la prenderà con Caltaqua.
 

 
Quasi 14 mln € di interventi previsti
 
GELA (CL) – Caltaqua parte al contrattacco e descrive tutti gli interventi previsti su Gela e mai autorizzati dalla Regione con ritardi biblici anche sui pagamenti. Ha pubblicato un report dettagliato sui progetti e sui relativi ritardi.  Su Gela Caltaqua ha previsto interventi per 2,1 milioni di euro ed è in attesa che siano approvati progetti per ben 11,6 milioni di euro Per l’approvazione dei progetti su Gela ci sono tempi medi superiori ai 450 giorni e i pagamenti dei lavori fatti arrivano con circa 200 giorni di ritardo. “Una situazione insostenibile – afferma la società di gestione –  in quanto per lo sviluppo di un Progetto strategico occorre aspettare un anno e mezzo perché  sia approvato e, dopo averlo ultimato, Caltaqua incassa i soldi dopo altri sei mesi!”
Ecco alcuni progetti presentati alla Regione: Impianto di collegamento Collettore Serbatoio Montelungo – Caposoprano. Il collegamento dei due serbatoi è necessario per ottimizzare il sistema idrico dell’area. Il progetto è stato autorizzato con decreto di finanziamento notificato il 12-08-2010 per la creazione di una condotta di collegamento, presentato alla Regione il 12-03-2009. I lavori sono stati consegnati all’impresa esecutrice in data 04/05/2011 e saranno completati entro la data del 08/03/2012, il valore è di 1.879 mila euro. Interventi sulla rete idrica a Gela in attesa di autorizzazione: per il completamento rete Idrica zona Manfria: mancano ancora per 306 utenze private il collegamento alla rete idrica. Gli utenti sono costretti all’utilizzo delle autobotti . Il progetto attende le autorizzazioni a livello Comunale. Essendo aree private il Comune deve raccogliere dai cittadini i necessari documenti per il passaggio delle tubazioni. Il 21-01-2011 è stata trasmessa al comune la documentazione necessaria. Allacciamento Utenze: Il progetto è stato presentato nel 06-08-2008 al Comune di Gela per il parere riguardante la conformità urbanistica. Il valore intervento è di 2.321mila euro.
 


Per la sostituzione di una condotta in attesa di autorizzazioni da oltre un anno
 
GELA (CL) – La condotta di adduzione da Sorgente Bubbonia a Rete idrica cittadina, con una portata attuale di circa 10 l/sec, secondo il progetto di sostituzione potrebbe garantire in futuro il 5% del fabbisogno idrico di Gela. Il progetto è stato presentato all’Anas per l’autorizzazione il 12 agosto 2010. Una volta acquisito il parere, il progetto sarà approvato in linea tecnica ed amministrativa e trasmesso alla Regione per il relativo finanziamento. Il valore Intervento è di 862 mila euro. Gli interventi sulla rete idrica di Gela effettuati e non ancora totalmente saldati dall’Ato: sostituzione rete idrica vetusta quartiere San Giacomo. La sostituzione della rete idrica si rende necessaria al fine di ottimizzare il sistema idrico dell’area, riducendo al limite fisiologico le perdite attuali. Il progetto è stato autorizzato con decreto di finanziamento  notificato in data 15-01-2009. Il progetto è stato presentato alla regione in data 12-11-2008. I lavori sono stati consegnati all’impresa esecutrice in data 11/05/2009 e sono stati completati in data del 16/11/2010. Attualmente risulta non saldato l’ultimo SAL n.5, di importo pari ad 578.779,49 euro, presentato il 13/04/2011. Il costo dell’intervento è 2.068 mila euro.

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