Etna: un’altra pioggia di cenere - QdS

Etna: un’altra pioggia di cenere

Etna: un’altra pioggia di cenere

venerdì 09 Settembre 2011

Nel mese di agosto c’erano stati quattro eventi parossistici dal Nuovo Cratere di Sud-Est. Nella mattinata di ieri un paio d’ore di spettacolo, inevitabili i disagi all’aeroporto

CATANIA – E siamo a 13. Ieri mattina alle  8.13 è arrivata la tredicesima eruzione dell’Etna dall’inizio dell’anno. Si è trattata di un’azione lampo, visto che le fontane di lava che si erano sviluppate dal nuovo cratere di Sud-Est sono terminate intorno alle 10.30.
L’eruzione, il 13esimo episodio contato nel 2011 dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), era cominciata stamane alle 07.50, con un aumento del tremore alle 8.13 ed il massimo fontanamento lavico alle 10.15. L’attività parossistica del vulcano è stata caratterizzata da fontane di lava ed emissione di cenere. La cenere lavica è stata spinta dal vento in direzione Sud-Sud-Est. L’ennesima pioggia di cenere lavica è stata percepita in diversi paesi etnei. Una nota dell’Ingv, presente sul sito dell’Istituto, ha confermato ricadute di cenere e lapilli su numerosi centri abitati compresi Trecastagni, Viagrande, San Giovanni La Punta, e la parte orientale di Catania. Durante questo parossismo si sono aperte delle bocche eruttive anche sul fianco settentrionale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est.
Da ieri mattina è stata subito allertata una unità dell’aeroporto di Catania che ha deciso di predisporre un’apertura limitata dello spazio aereo. “Attualmente – ha spiegato il vulcanologo Luigi Lodato, dell’Ingv di Catania – la colata che si riversa nella desertica Valle del Bove non è più alimentata e fluisce per gravità. Il vento debole, appena 12 nodi, limita la pioggia di cenere che questa mattina è caduta a Catania, nella zona Due Obelischi, e in centri etnei come Sant’Agata Li Battiati. Solo sfiorata Nicolosi”. Per l’aeroporto di Fontarossa inevitabili alcuni disagi. “Sono previsti sei movimenti l’ora per gli arrivi fino alle 18, – si legge sul sito dello scalo catanese – mentre le partenze sono svincolate e saranno gestite a seconda della disponibilità dello spazio aereo”.
 
Lo ha reso noto la Sac, la società che gestisce lo scalo aereo etneo, aggiungendo che i passeggeri potranno informarsi sulla stato dei voli consultando le compagnie aeree e che ritardi e modifiche all’operativo sono riportati anche sul sito www.aeroporto.catania.it. Già dalla mattinata di ieri per lo spazio aereo di Fontanarossa era stata predisposta un’apertura limitata. Poi progressivamente la situazione è andata migliorando, grazie alle favorevoli condizioni meteo. A partire dalle 15,30 l’Unità di crisi ha tolto definitivamente ogni limitazione dello spazio aereo dell’Aeroporto Internazionale di Catania Fontanarossa, anticipando dunque il termine fissato prima alle 23.20 e poi alle 18.  La ripresa della normalità comporterà comunque una serie di ritardi sull’operativo voli di Fontanarossa fino alla  progressiva e naturale normalizzazione dei movimenti aerei odierni.
Si riprende quindi con le consuete piogge etnee così come era già avvenuto nel mese scorso. Durante il mese di agosto 2011 è continuata l’episodica attività parossistica dal Nuovo Cratere di Sud-Est con quattro episodi avvenuti i giorni 5, 12, 20 e 29 agosto. Alcuni dei parossismi al CSE sono stati preceduti, accompagnati o seguiti da emissioni di cenere dalla Bocca Nuova, e durante tutto il mese sono continuate le solite esplosioni profonde all’interno del condotto del Cratere di Nord-Est, accompagnate da un forte degassamento. Lo spettacolo per turisti e autoctoni è anche un peso non indifferente da smaltire in termini di pulizia delle strade per le amministrazioni.
 

 
Falcone (Pdl): “Dichiarare lo stato di emergenza e contributi ai Comuni”
 
CATANIA – Con un’interrogazione parlamentare, indirizzata al presidente della Regione, il deputato del Pdl, Marco Falcone, chiede interventi urgenti a favore dei Comuni etnei colpiti dalla pioggia di cenere lavica.
“Catania, Riposto, Giarre ed altri Comuni limitrofi – spiega il parlamentare regionale – sono da giorni ricoperti da uno strato di cenere che rende l’aria irrespirabile e danneggia gli impianti di condizionamento dell’aria e le strade divenute scivolose costringono i Comuni a continue opere di pulitura che pesano gravemente sulle esigue casse comunali, per non parlare delle continue chiusure dell’aeroporto di Catania, con conseguenti blocchi dei voli sia in partenza che in arrivo”.
Poiché gli interventi, secondo Falcone, rientrano nelle specifiche attività e competenze della Protezione civile regionale, il deputato chiede al Governo regionale “di intervenire dichiarando lo stato di emergenza e al contempo concedere contributi ai Comuni etnei colpiti dai fenomeni eruttivi dell’Etna, prelevando le somme dal capitolo della Protezione civile regionale”.

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