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Catania – Quella Villa amata e maltrattata

Melania Tanteri

Catania – Quella Villa amata e maltrattata

venerdì 09 Settembre 2011

Lo “stato di salute” del Giardino Bellini a un anno esatto dalla sua riapertura alla cittadinanza. I piccoli atti di vandalismo si susseguono, ma la videosorveglianza è inutile

CATANIA – È già passato un anno dalla consegna del Giardino Bellini, ‘a Villa, ai catanesi, ma vandalismo e incuria la fanno ancora da padrone.
Troppi vandali – sia cittadini che turisti – e pochi controlli: tante sono le polemiche che hanno accompagnato i lavori di rifacimento perché non idonei, secondo alcuni, mentre qualche polemica continua ancora, ma la Villa è tornata ai catanesi e, in fondo, questo è ciò che conta di più per i cittadini. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare. E se a parole manifestano amore eterno per il giardino cittadino, nei fatti, è sufficiente fare un giro per i grandi viali per rendersi conto come il catanese si senta spertu, sempre. Sono molti, infatti, gli spiazzali, i ponti, gli alberi, i muretti, le panchine e molto ancora imbrattati da scritte con bombolette spray o carte, cartine a cartacce che invadono le aiuole o le collinette. Nascoste tra i cespugli, sembra che non importino a nessuno.
Nell’insieme la Villa non da la sensazione, come è successo dopo l’inaugurazione, di essere completamente abbandonata, ma poco curata di certo. Vuoi per la penuria economica a cui il Comune ha abituato i suoi concittadini, vuoi perché i cittadini sono un po’ strafottenti, vuoi perché le scelte condivise sono sempre difficili da prendere, molto rimane da fare perché possa essere fruibile in ogni sua parte. Dalle giostre o giochi per i bimbi, alle panchine che mancano in alcuni luoghi chiave come il piazzale dove un tempo splendeva il chiosco cinese, alla ringhiera di delimitazione su via Tomaselli. Già a maggio scorso, l’architetto Marina Galeazzi, progettista e direttore dei lavori di restauro, oggi direttore dei Lavori pubblici, ci aveva rassicurato sul suo posizionamento entro breve termine, ma a oggi le parole dell’assessore  ai Lavori pubblici e alle Manutenzioni, Sebastiano Arcidiacono, sono le stesse pronunciate dall’architetto mesi fa: “Stiamo provvedendo”. I soldi necessari, però, non sembrano essere il solito problema irrisolvibile.
“Un po’ con soldi residui comunali – ha detto Arcidiacono – un po’ con i fondi regionali tramite il piano Pisu-Pist, di cui dovremmo avere notizia entro il mese di ottobre, dovremmo riuscire a completare alcune cose, come per esempio ampliare il settore giochi per i più piccoli. Ci teniamo molto alla Villa, ma è sempre abbastanza complicato gestirla”.
Per la sicurezza del Giardino Bellini ci sono due i vigili per ogni turno, troppo pochi per il controllo dei circa 72 mila metri quadri. Certo non si può pensare di trasformare la Villa in una zona militarizzata, ma controlli un po’ più serrati non guasterebbero di certo.
Ad alleggerire il lavoro dei vigili urbani, inoltre, ci sarebbero le telecamere a circuito chiuso. Ma, come ha spiegato l’assessore alla Polizia municipale, Alfio Massimo Pesce: “In realtà gli atti vandalici avvengono di notte e non di giorno, quindi la luce è insufficiente per riprendere in modo chiaro chi fa cosa”.
“La notte – ha aggiunto – abbiamo attivato anche una ronda esterna con una pattuglia dei vigili, ma non possiamo sacrificarne troppi, né di giorno né di notte, anche in considerazione del sottodimensionamento del loro Corpo e delle esigenze di tutta la città”.

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