L’Ars riprende l’attività con l’incognita alleanze - QdS

L’Ars riprende l’attività con l’incognita alleanze

Raffaella Pessina

L’Ars riprende l’attività con l’incognita alleanze

martedì 13 Settembre 2011

Ieri vertice di maggioranza. Intanto l’Ue minaccia: Sicilia fuori dagli aiuti. Governo, Bianco mette le mani avanti: il Pd non entra

PALERMO – Riprende oggi ufficialmente l’attività parlamentare a Palazzo dei Normanni. all’ordine del giorno, come di consueto ad ogni ripresa di attività di Sala D’Ercole, vi è la discussione solo di interrogazioni e di interpellanze della rubrica infrastrutture e mobilità. Con ogni probabilità l’attività diventerà più impegnativa la prossima settimana.
Ieri intanto si è tenuto il vertice di maggioranza, convocato dal Governatore Lombardo e al quale hanno partecipato gli esponenti dei partiti alleati per stabilire quali avvicendamenti vi saranno nella prossima Giunta. Si tratterebbe del quinto governo dall’inizio della legislatura, con connotazioni del tutto diverse tra di loro. Prima si è avuto un governo politico di centro destra, quello uscito dalle elezioni del 2008, poi l’uscita di Udc, quindi del Pdl con la formazione di un governo misto con l’appoggio del Pd dall’esterno e infine un governo totalmente formato da tecnici.
L’attuale presidente della Regione si è fatto eleggere promettendo di riformare le istituzioni siciliane, ma sembra che questo cammino intrapreso sia lungo e tortuoso e difficilmente riuscirà ad arrivare a termine prima della fine della legislatura. Di certo rimane il fatto che l’esecutivo non dovrebbe subire eccessivi scossoni, poiché pochi tecnici dovrebbero essere sostituiti da politici, sempre che di politici si tratti. Potrebbero infatti avvicendarsi altri tecnici, in quota di questo o quel partito che assicura a Lombardo la governabilità.
Purtroppo i bisogni della Sicilia sono ben lungi dall’essere soddisfatti, anzi, ciò che tiene banco per ora sulla scena politica è la prossima consultazione elettorale per la scelta del sindaco di Palermo, una poltrona prestigiosa e che fa gola a molti partiti. Sul tema delle alleanze, in particolare su quella tra Lombardo ed il Pd, si esprime negativamente Enzo Bianco (Pd) che ha dichiarato che si potrà parlare di alleanze solo dopo le elezioni. “Noi abbiamo una parola sola con i nostri elettori – ha detto Bianco – ci sono stati troppi tentennamenti. Adesso dobbiamo comportarci con rigore assoluto”.
Intanto una nuova tegola sta cadendo sull’economia già disastrata della Sicilia. L’Unione europea è intenzionata a lasciare fuori la Sicilia, e con lei la Basilicata e la Calabria, dagli aiuti perchè si tratterebbe di aree troppo depresse. L’Unione Europea infatti ha posto dei paletti troppo rigidi con il risultato di avvantaggiare le aree maggiormente sviluppate e di lasciare indietro quelle che invece avrebbero maggiormente bisogno di aiuti per superare il gap infrastrutturale, sociale ed economico accumulato in tutti questi anni. Ora la parola passa agli eurodeputati italiani che dovranno far sentire le loro ragioni. Ma le istituzioni europee hanno già risposto dichiarando che si potrebbe creare un precedente per tutte le altre nazioni che fanno parte dell’Ue. Il paradosso risiede anche nel fatto che Cipro e Malta, che sono territorialmente assai più piccoli della Sicilia, riceveranno gli aiuti, la nostra isola no.

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