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Catania – Municipalità da riorganizzare, sono troppe, costose e inutili

Melania Tanteri

Catania – Municipalità da riorganizzare, sono troppe, costose e inutili

martedì 13 Settembre 2011

Musumeci (La Destra): “Ridurle a cinque a condizione che possano essere realmente funzionanti”. Nonostante le promesse del sindaco Stancanelli, il Decentramento resta inattuato

CATANIA – Nonostante l’impegno preso dal sindaco Raffaele Stancanelli di riorganizzare le Municipalità, dando attuazione al Decentramento, a distanza di tre anni nulla di quanto annunciato è successo. La denuncia è arrivata dal gruppo consiliare de La Destra a Palazzo degli Elefanti che, proprio sulla mancata attuazione del decentramento, relativamente all’attribuzione delle deleghe che era prevista entro sei mesi dall’emanazione della legge regionale 22 del dicembre 2008, attraverso il conferimento di poteri e risorse,  ha organizzato un incontro con la stampa, per sollecitare l’azione amministrativa nei confronti delle municipalità e della loro organizzazione.
“Il sindaco – ha detto Nello Musumeci, capogruppo de La Destra – nel suo programma elettorale si era impegnato a riorganizzare le dieci municipalità e a dare attuazione al decentramento, ma a distanza di tre anni non è stato fatto nulla, neanche dopo l’approvazione di una mozione, votata all’unanimità da parte del Consiglio comunale nel febbraio scorso e che impegnava entro agosto il sindaco ‘a predisporre e presentare in tempi brevi e in ogni caso entro sei mesi, apposito schema di nuovo Regolamento sul decentramento urbano’ che recepisca le nuove norme in materia ma che soprattutto abbia come obiettivo l’effettiva operatività dei servizi e delle attività delegate alle Circoscrizioni”.
Musumeci ha evidenziato, dunque, le promesse mancate e rilanciato la necessità di rivedere numero e funzioni delle Municipalità: ridurre le circoscrizioni, dimezzandole come annunciato, e dotarle di effettive risorse, relativamente per esempio alle piccole manutenzioni, la strada indicata dal gruppo consiliare
“Cinque sarebbero più che sufficienti – ha continuato il rappresentante de La Destra – considerato, tra l’altro, che Catania è la città che in proporzione ne ha più di tutte in Italia, ma a condizione che possano realmente essere organismi funzionanti. Non ha senso spendere milioni di euro (5,5 l’anno nella passata consiliatura) per i gettoni di presenza di presidenti e consiglieri se questi non possono concretamente produrre fatturato amministrativo”.
Così come sono, in effetti, le dieci circoscrizioni cittadine non sembrano essere realmente efficaci e utili all’azione amministrativa, se non fungendo da pungolo (o, in caso di necessità, da capro espiatorio) e da “cassetta dei suggerimenti”, data la vicinanza con la popolazione. Opinione condivisa dai presidenti delle Municipalità che, in passato, avevano sollecitato la presa di posizione dell’amministrazione nei confronti del decentramento, partecipando personalmente a quella seduta di Consiglio dello scorso mese di febbraio.
“Contano poco o nulla – ha affermato il presidente della VII Municipalità, Giovanni Fodale –  e inoltre sono chiamate per legge anche a esprimere pareri richiesti dal Comune su passaggi amministrativi piuttosto complessi, come per esempio il bilancio di previsione dell’ente o il conto consuntivo dell’Amt. Se questa è la condizione del decentramento urbano, considerato che l’attribuzione delle deleghe alle Municipalità prevista dalla Regione è rimasta inattuata e che il fondo da 25 mila euro che avrebbe dovuto essere stanziato l’anno scorso è stato poi ridotto a 15 mila e quindi azzerato, a mio parere sarebbe meglio eliminare le Circoscrizioni”.

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