Preoccupa l’omesso versamento dell’Iva - QdS

Preoccupa l’omesso versamento dell’Iva

Gabriele Ruggieri

Preoccupa l’omesso versamento dell’Iva

venerdì 16 Settembre 2011

Forum con Saverio Capolupo comandante interregionale Italia Sud-Occidentale Guardia di Finanza

Pensa che nell’anno trascorso si siano raggiunti buoni risultati nella lotta all’evasione fiscale?
“Purtroppo i dati che abbiamo ci dicono che nell’ultimo anno la situazione relativa all’evasione fiscale è peggiorata. Abbiamo riscontrato, in particolare, alcuni elementi di criticità, molti dei quali imputabili alle conseguenze della crisi, come il reato di omesso versamento, indicativo di difficoltà finanziaria delle imprese, che sì, dichiarano regolarmente, ma si trovano prive della disponibilità per saldare quanto dovuto. Secondo i dati del Comando Regionale, in questa prima parte di 2011 si ha un aumento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, di più dell’80% dei casi di omesso versamento dell’Iva. Altre criticità riscontrate sono soprattutto a livello finanziario, ad esempio abbiamo notato una preoccupante riduzione dei ricavi, che non costituisce ovviamente un illecito, ma deve spingerci a riflettere sulla allarmante diminuzione della domanda, segnale assolutamente negativo per la salute delle imprese”.
Per quanto riguarda il lavoro sommerso, quali sono i settori maggiormente coinvolti?
“Sicuramente agricoltura, edilizia ed attività stagionali. In questo campo, tuttavia, la Guardia di Finanza ha fatto notevoli passi avanti. Fino allo scorso anno, rilevavamo le violazioni, inviandole agli organi competenti, i quali a loro volta avevano il compito di prendere appositi provvedimenti. Dal 2010, invece, la Guardia di Finanza agisce anche come organo di accertamento, non limitandosi più a rilevare la violazione, ma anche a contestarla come atto di accertamento, dando la possibilità a chi compie l’illecito di regolarizzarsi entro trenta giorni. Questo ha comportato un vistoso snellimento della procedura ed un aiuto alle imprese per rientrare in regola”.
Pensa che la manovra imporrà un’intensificazione dei controlli?
“Tecnicamente, con questa manovra, non riscontreremo particolari cambiamenti nello svolgimento del nostro lavoro. L’evasione fiscale si riscontra sì nelle aziende che non dichiarano quanto dovuto, piuttosto che nei commercianti che non rilasciano lo scontrino o nel professionista che non rilascia la parcella, ma si riscontra anche e principalmente in quanti per ottenere fondi comunitari redigono bilanci falsi, si trova nelle consulenze che vengono affidate sulla base di un patto scellerato, ed in molte altre attività, per questo il nostro modo di operare, che si muove a 360gradi su tutto il fronte economico finanziario non subisce grandi variazioni. La delicatezza del momento storico che ha portato alla necessità di una manovra del genere, ci impegna tuttavia maggiormente sul piano morale. Dovremo essere più attenti ad evitare quelle contestazioni che si prestano a contestazioni. La nostra azione deve essere sempre più orientata sulla qualità che sulla quantità, per avere soluzioni rapide ed efficaci nella verifica e nel recupero di quanto evaso, affinché l’evasore sia costretto a pagare senza spazi di manovra. In questo ci è di aiuto l’istituto, recentemente introdotto, della confisca per equivalenti. Il sistema si sta evolvendo positivamente sia per gli interessi erariali che per gli interessi dei cittadini, poiché più evasione accertiamo, più la gente che evade è costretta a risarcire il danno procurato, meno gli altri pagheranno, il solito discorso del pagare tutti per pagare meno”.
Com’è il vostro rapporto con le altre Forze di polizia?
“Eccellente. C’è anche una forte collaborazione che porta sovente alla creazione di team interpolizia che operano mettendo insieme culture ed informazioni diverse, con risultati che non possono che essere estremamente positivi. Abbiamo rapporti di grande cordialità e di rispetto che hanno fatto sì che si superassero totalmente gli egoismi istituzionali, che fanno ormai parte del  passato. Un’altra sorpresa piacevolissima che ho riscontrato da quando sono in Sicilia è proprio questa voglia di collaborazione e questi rapporti incredibilmente positivi non solo tra le altre forze armate, ma con le istituzioni in genere, dalla magistratura all’università, passando per gli enti locali”.

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