Il progetto Erasmus, neo 25enne alla conquista del Mediterraneo - QdS

Il progetto Erasmus, neo 25enne alla conquista del Mediterraneo

Liliana Rosano

Il progetto Erasmus, neo 25enne alla conquista del Mediterraneo

giovedì 22 Settembre 2011

Il programma europeo compie un quarto di secolo e pensa di allargarsi ad altri Paesi extra Ue. Ma con il “3+2” sono in diminuzione gli studenti che fanno questa esperienza

PALERMO – Da progetto pionieristico di scambio culturale a strategia di sviluppo per favorire la carriera dei giovani universitari in ambito europeo: l’Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students), nato nel 1987, entra nel suo venticinquesimo anno di attività e guarda agli obiettivi promossi dall’iniziativa “Youth on the move” – tesa a rafforzare l’impegno dell’Unione europea in materia di mobilità e apprendimento – per valorizzare il concetto di cittadinanza europea in linea con la strategia Europa 2020.
Puntare sulla dimensione internazionale del sapere e dell’impresa può rappresentare un modello vincente per uscire dalla crisi, stimolando la mobilità e la flessibilità delle menti, conferendo agli studenti un alto profilo internazionale e dando loro nuove competenze per poter compiere un salto di qualità nel mondo del lavoro. Ed è proprio in occasione del suo 25 esimo compleanno che Unimed – Unione delle Università del Mediterraneo – ha lanciato un appello per sollecitare la Commissione europea alla creazione di un programma Erasmus e Leonardo da Vinci “euro- mediterraneo”. Unimed raccoglie 81 atenei provenienti da 21 paesi di entrambe le sponde del Mediterraneo, di cui fanno parte tutti e tre gli atenei siciliani.
Rappresentanti del mondo accademico e delle istituzioni sostengono questa iniziativa, insieme a studenti provenienti dai numerosi paesi del Mediterraneo, ad oggi sono state raccolte oltre 500 adesioni.
“Allargare il programma Erasmus ai paesi della sponda sud del mediterraneo, significa reciproco scambio di informazioni, aumento della conoscenza e nuove possibilità di sviluppo e lavoro per tutta l’area e quindi anche per il nostro paese”, lo dichiara la senatrice Rossana Boldi, Presidente della 14° Commissione permanente Politiche dell’Unione europea.
Sostiene l’iniziativa anche la senatrice Laura Bianconi che dichiara: “Ormai si è più che Europei, aderendo a questa petizione i ragazzi italiani potranno avere la possibilità di ampliare le loro conoscenze attraverso maggiori scambi interculturali. Più apertura verso le nuove frontiere significa formare giovani in grado di avere rapporti con gli altri paesi, proiettandoli verso una dimensione globale del mondo del lavoro”.
Insieme a lei, hanno aderito Isabella Bertolini, vicepresidente del gruppo Pdl Camera, Salvatore Tomaselli, membro 14° Commissione Politiche dell’Unione europea, Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale del Lazio, Federica De Pasquale vicepresidente della Consulta femminile Pari Opportunità del Lazio e Benedetto Adragna, Questore del Senato della Repubblica.
“Dobbiamo puntare sui nostri giovani – dichiara il senatore Adragna – Sottoscrivo questa petizione perché aprire uno spazio di mobilità accademica e studentesca euro-mediterraneo significa ampliare l’orizzonte della ricerca scientifica, quindi offrire loro opportunità formative ma anche e soprattutto lavorative”. 
Intanto con l’avvio della riforma 3+2, diminuiscono gli studenti che decidono di usufruire delle borse Erasmus. Secondo i dati Almalaurea, solo il 3,8 dei laureati 2010 dell’ateneo catanese è partito all’estero per questa esperienza. A messina nello stesso anno, il 2,5 degli studenti. Un dato che fa rifelttere sull’internazionalizzazione delle nostre università.
 


Classifiche. Bologna è l’ateneo più internazionale
 
Nella classifica europea 2008/2009 delle 100 università più attive in Erasmus relativamente alla mobilità per studio dei propri iscritti ci sono ben 16 atenei italiani: al terzo posto assoluto l’Alma Mater di Bologna (con 1.365 studenti in mobilità), al quinto la Sapienza di Roma (1.090) e all’undicesimo l’Università degli Studi di Padova che, con 896 studenti in uscita, guadagna tre posizioni rispetto alla rilevazione dell’anno precedente. Viceversa nella top 100 delle università che hanno accolto più studenti incoming nel 2008/2009 gli atenei italiani sono 13: ancora un ottimo piazzamento per Bologna (al quinto posto con 1.526 studenti stranieri in entrata), ottavo posto per Firenze (1.138 incoming) e decimo posto per Sapienza di Roma con 1.060 studenti ospitati. Nel 2009/2010 in testa alla classifica dei Paesi di destinazione Erasmus più visitati dai 19.118 outgoing italiani c’è la Spagna che, con le sue 6.643 presenze, mantiene saldamente il primo posto; al secondo si conferma la Francia con 3.073 visitatori e un incremento del 9,1 per cento rispetto all’anno precedente. Sul terzo gradino del podio la Germania con 1.834 presenze, seguita da Regno Unito (1.403) e Portogallo (955). Da notare anche il crescente interesse per la Turchia che, da un anno all’altro, ha visto un incremento di presenze pari al 79,8 per cento (passando da 114 a 205).

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