Tre bandi e 520 milioni di euro per migliorare l’occupabilità - QdS

Tre bandi e 520 milioni di euro per migliorare l’occupabilità

Antonino Barreca

Tre bandi e 520 milioni di euro per migliorare l’occupabilità

sabato 24 Settembre 2011

Presentati dall’assessore regionale all’Istruzione tre avvisi per avvicinare i giovani al mondo del lavoro. Tra le novità assolute un corso per creare la figura di Operatore socio sanitario

PALERMO – Sono stati presentati in questi giorni nell’ambito della Formazione professionale, tre nuovi avvisi che attivano risorse finanziarie per più di 520 milioni di euro.
I bandi sono stati resi noti dall’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino e il dirigente generale del Dipartimento Ludovico Albert, durante le conferenze tenute a Catania e a Palermo.
Gli avvisi, numero 18, 19 e 20, riguardano l’assistenza sanitaria, il rafforzamento dell’occupabilità della forza lavoro siciliana e la sperimentazione di percorsi di formazione professionale che garantiscano una qualifica professionale corrispondente al Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) nel periodo 2012/2014. I bandi si inseriscono nel Programma operativo – Obiettivo convergenza 2007/2013, Fondo sociale europeo, Regione siciliana. “Attraverso la pubblicazione di questi tre avvisi – dichiare Mario Centorrino – la formazione professionale ha superato l’incertezza e lo scoglio che si era preposto nelle regole, nei finanziamenti e soprattutto nel futuro. Tutto ciò in previsione di potenziali tagli alla spesa in ambito scuola e istruzione”.
Parole di compiacimento sono state aggiunte soprattutto per l’avviso numero 18/2011 di carattere sanitario, considerato una novità nel mondo della formazione professionale siciliana. Quest’ultimo, infatti, riservato alla figura di operatore socio sanitario (OSS), prevede l’istruzione di soggetti in grado di intervenire nelle situazioni di mancanza di autonomia psico-fisica dell’assistito, privilegiando l’attenzione alla persona. Un’attività dunque che vedrà anche la collaborazione dell’Assessorato alla Salute a cui gli enti di formazione dovranno fare riferimento per le attività da svolgere, soprattutto quelle di carattere tecnico-pratico.
I destinatari finali del bando sono disoccupati, inoccupati e lavoratori in mobilità. L’avviso 20/2011 risponde  principalmente ai settori dell’economia tradizionale e innovativa. Questo prevede la formazione di figure professionali in settori prioritari quali: energie rinnovabili; trattamento e riutilizzo dei rifiuti; valorizzazione delle risorse naturali e culturali; agroalimentare e marketing prodotti agricoli. I soggetti proponenti sono gli organismi aventi fra i loro fini la formazione professionale senza scopi di lucro e che risultino accreditati. Saranno premiati i “pacchetti formativi” che utilizzeranno personale docente e non docente con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Infine l’avviso 19/2011 presenta una sfumatura sperimentale: i destinatari finali sono giovani che desiderano frequentare il 2°, 3° e 4° anno dei percorsi formativi di istruzione e formazione professionali al fine di ottenere la qualifica di operatore fra le 21 figure nazionali, ovvero i giovani che, ottenuta la qualifica di operatore, vogliono frequentare un 4° anno per conseguire la qualifica di tecnico.
 


Stipendi dei docenti. Gli Enti responsabili dei propri bilanci
 
L’assessore Centorrino è tornato sulla necessità di creare una forte collaborazione tra gli organi di governo regionali e gli enti di formazione e le scuole che accoglieranno il progetto, e la possibilità di stabilire insieme dei parametri di intesa ai fini dell’inserimento professionale presso aziende e società. Molti di questi, presenti all’evento, sono stati chiamati e sollecitati alla progettazione di percorsi di formazione dai contenuti fortemente legati al fabbisogno proveniente dal mondo del lavoro e delle imprese siciliano. L’importanza di agganciare la formazione alle risorse del Fondo sociale europeo è stata invece sottolineata dal direttore generale Albert, "Per i prossimi tre anni la copertura finanziaria è assicurata dai fondi comunitari e forse anche da risorse attinte dal bilancio regionale. La nuova impostazione esige un’assunzione di responsabilità da parte degli imprenditori e la centralità del numero degli alunni che frequentano i corsi. Ad assicurare lo stipendio ai dipendenti dovranno essere gli enti che si assumono la responsabilità dei propri bilanci. Tale rovesciamento di prospettiva dovrà essere gestita con cautela. Siamo in presenza di un sistema con nove mila dipendenti a tempo indeterminato e il cambiamento non potrebbe essere indolore senza il ricorso ad ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione in deroga".

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