Regione: alto debito rischio rating negativo - QdS

Regione: alto debito rischio rating negativo

Raffaella Pessina

Regione: alto debito rischio rating negativo

martedì 27 Settembre 2011

L’allarme del Copaff: “regionali in esubero”, ma il QdS lo denuncia da tempo. Oggi seduta pomeridiana Ars con la mozione Russo

PALERMO – La Regione siciliana spende 1,7 miliardi per il suo personale, la Lombardia 223,7 milioni. Dati che ha diffuso la Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale lo scorso 19 settembre ma che già il “Quotidiano di Sicilia” attraverso le sue inchieste ha reso noti da tempo. Per cui non ci sorprende la reazione del Governo che afferma che ha diecimila dipendenti in più perché le funzioni che lo Stato esercita altrove, in Sicilia sono affidate alla Regione. è storia vecchia, anzi la Regione, adesso, contraddice se stessa, perchè lo stesso Lombardo, negli ultimi tempi, ha dichiarato che la Regione potrebbe funzionare benissimo con 2.500 dipendenti o, al massimo, con tremila. E infatti la Regione Lombardia si avvale di poco più di tremila dipendenti, inclusi i 200 dirigenti.
Solo che tra il dire e l’agire cè sempre tanta differenza: la Regione continua a stabilizzare precari, è dello scorso venerdi la delibera a favore dei dipendenti degli Enti parco delle Madonie, dei Nebrodi e dell’Etna. Se poi la spesa pubblica della nostra Regione è tra le più alte, ecco che la Sicilia rischia il declassamento del rating. Ma l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao , anche in questo caso va sulla difensiva: “Il declassamento del rating di molte istituzioni pubbliche italiane – e tra queste della Sicilia – è la prevedibile e diretta conseguenza della caduta di credibilità, finanziaria e non, del nostro Paese. Le responsabilità politiche ed amministrative di tutto ciò vanno trovate nel Governo nazionale che ha sottovalutato il problema fin dal suo insediamento”.
Di rimbalzo la reazione di Rudi Maira del Pid. “Il declassamento del rating per la Regione Siciliana è senza dubbio un campanello di allarme. Ma se fossi un esponente del governo regionale non mi produrrei ulteriormente in filippiche che puntano a dare responsabilità esogene. Mi chiederei invece se sia credibile una regione che fa aumentare a dismisura i consulenti con aggravio di spesa e con una contraddizione in termini proprio perchè gli assessorati sono guidati da tecnici esterni e non da politici. Se sia credibile una regione che non utilizza al meglio i fondi europei, restituendoli per incapacità di spesa e programmazione politica. Mi chiederei infine se non incida nel declassamento del rating anche il fatto che il governo non gode di una maggioranza credibile, atteso che il principale sostenitore, e cioè il Pd, chiede da tempo elezioni anticipate senza la certezza che lo stesso presidente Raffaele Lombardo possa essere il candidato della coalizione che ribadisco reggersi sul ribaltamento della volontà popolare”.
Oggi intanto riprendono i lavori a Palazzo dei Normanni con una seduta d’Aula pomeridiana al vetriolo. All’ordine del giorno infatti c’è la discussione della mozione di censura dell’assessore alla Salute, Massimo Russo, che la settimana scorsa ha rischiato la poltrona assessoriale. Sulla vicenda da interviene Giovanni Barbagallo del Pd: “Se si dovesse arrivare alla votazione della mozione di censura, non voterò a favore per ragioni di carattere politico (la mozione è stata presentata dall’opposizione), ma un dibattito sul sistema sanitario siciliano è quanto mai urgente ed opportuno”. La dichiarazione ha significati ben più profondi dell’apparenza: è ormai definitiva una divisione all’interno del Pd fra due correnti che non la pensano allo stesso modo sull’appoggio al presidente Lombardo. E contro Lombardo è intervenuto Angelino Alfano, il segretario nazionale del Pdl. “La più grande delusione della mia vita è stato chi, in questa terra, eletto con i voti dei siciliani e del centro destra, ha fatto un ribaltone che non si era mai visto in precedenza”.

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