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Catania – Un tour nel degrado cittadino

Melania Tanteri

Catania – Un tour nel degrado cittadino

mercoledì 28 Settembre 2011

Decine di ruderi sono pronti a cedere, ma si sono già tramutati in grandi contenitori di rifiuti. Intere zone a rischio crolli, discariche abusive, e sicurezza lontana anni luce

CATANIA – Quartieri che crollano a pezzi, abbandonati tra rifiuti e abbandono, in cui mancano decoro e sicurezza da un lato, e l’amministrazione, troppo impegnata su altri fronti e tutt’altro che presente, dall’altro.
Sono numerose le segnalazioni dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni in merito allo stato di salute della città di Catania, in cui interi rioni rischiano di crollare al suolo, dove le discariche abusive si nascondono in ogni angolo, all’interno di ogni edificio abbandonato, in periferia come al centro, e dove si lamentano condizioni di insicurezza.
A cominciare da San Cristoforo, dove alcuni ruderi rischiano di crollare, a pochi metri da un Circolo didattico e da un asilo nido, senza che qualcuno abbia penato a metterli in sicurezza o abbatterli definitivamente per evitare qualche spiacevole incidente.
“Il palazzo al civico 44 di via Vinciguerra – ha spiegato il consigliere della prima municipalità, Ernesto Privitera – è crollato in parte già qualche mese fa  ma, nonostante le sollecitazioni che abbiamo inviato, non è stato messo in sicurezza”.
Stessa situazione all’interno della cosiddetta casbah di Cibali, uno storico quartiere che sta letteralmente sgretolandosi. Nel quadrilatero compreso tra via Cantone, via Sabato Martelli Castaldi, piazza Bonadies e piazza Spedini, decine di ruderi, senza tetti né porte, sono pronti a crollare da un momento all’altro e, nel frattempo, sono stati trasformati in grandi contenitori di rifiuti.
E se le zone decentrate piangono, il centro storico non sorride di certo. Anche qui, in particolare nel suggestivo e antico quartiere di San Berillo, stesso copione: case diroccate, strade utilizzate come toilette e interi edifici trasformati in grandi e maleodoranti pattumiere.
Ma anche nel cuore storico di Catania, tra il Teatro Massimo e piazza Università, così come alla Civita, le cose non vanno certo meglio: sono decine le case vuote e gli interi palazzi abbandonati, numerosi gli edifici sporchi e malandati, dati in affitto a studenti o extracomunitari da residenti in fuga da un luogo sempre meno tranquillo, indecoroso, insicuro.
Relativamente alla situazione in cui versa il centro storico è intervenuto, recentemente, il consigliere comunale Puccio La Rosa che, per la salvaguardia di una parte fondamentale della città, ha presentato un emendamento al bilancio di previsione 2011, in cui si ipotizza lo stanziamento di alcuni fondi proprio per la rinascita, prima di tutto culturale, del centro. Mancanza di programmazione e assenza di controlli da parte delle Forze dell’ordine, vigili urbani in testa, tra le accuse lanciate dall’esponente politico nei confronti dell’amministrazione del sindaco Raffaele Stancanelli, presente, secondo La Rosa, nel sanzionare le soste ma poco attenta ai fenomeni di devianza che ormai da tempo di registrano in centro come in periferia.
“Il centro storico catanese – ha affermato – è, ormai da tre anni, ‘terra di nessuno’ e luogo di ogni violenza, nell’indifferenza dell’amministrazione Stancanelli che, con evidenza, non intende fare niente, prova né è il fatto che nel bilancio di previsione dell’ente non esiste un euro stanziato per garantire la sicurezza ed il decoro urbano della città in generale e del centro storico in particolare”.
Una situazione, ogni giorno più grave, all’attenzione della stessa amministrazione che ha predisposto maggiori controlli nelle zone “calde”, aumentando la propria presenza in particolare nei week end con 29 agenti in servizio in centro storico. “Ma 80 Verbali per sosta vietata non significa contrasto a devianza e bullismo” ha concluso La Rosa.
 


L’arte per “salvare” San Berillo
 
CATANIA – Intanto, è scesa in campo l’arte per recuperare le bellezze cittadine, dando loro nuova dignità e trasformandole in grandi gallerie a cielo aperto.
Succede a San Berillo, storico quartiere catanese in pieno centro storico, fulcro del progetto “Architettura proibita”, elaborato dall’associazione no-profit Reba, con l’obiettivo di recuperare la “centralità” di quartieri antichi, valorizzandone le identità culturali e le risorse artistiche e ambientali per l’attrattività turistica e lo sviluppo economico.
Una manifestazione artistica, con undici sezioni dedicate alla riscoperta del centro storico, attraverso le opere degli architetti locali, nazionali e internazionali, nata con l’idea è quella di trasformare un quartiere, che allo stato attuale si presenta in condizioni fatiscenti e con dei palazzi nobiliari spesso ridotti a ruderi, in un grande parco culturale.
Inaugurata lo scorso 22 settembre, con una mostra di pittura, l’iniziativa si protrarrà fino al mese di dicembre e vedrà artisti e professionisti riunirsi e organizzare diverse manifestazioni, non solo per sviluppare idee e proposte per far rinascete l’antica anima di San Berillo, cuore dell’artigianato, ma anche per farne teatro di arte e bellezza, attraverso l’allestimento di mostre ed eventi tra i suoi vicoli, sui muri dei sui splendidi palazzi.
L’iniziativa, patrocinata dalla Provincia regionale, dal Comune di Catania e con una madrina di eccezione, la cantante catanese Carmen Consoli, in futuro interesserà anche il recupero di Ortigia, cuore di Siracusa, e  di Ragusa Ibla, per un totale di 16 incontri, oltre a un concorso per la realizzazione di un’istallazione artistica ispirata alle tematiche della riqualificazione in chiave economica, paesaggistica e turistica, in un quadro di sostenibilità.

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