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Catania – La città della sosta selvaggia

Melania Tanteri

Catania – La città della sosta selvaggia

giovedì 29 Settembre 2011

Nelle zone interessate dalle modifiche si assiste quotidianamente a una palese violazione delle regole. Il nuovo piano della viabilità e i soliti, vecchi, problemi del capoluogo etneo

CATANIA – Ancora polemiche e proteste. Il nuovo piano della viabilità pensato dall’amministrazione comunale per liberare piazza Duomo dalle auto e velocizzare gli autobus urbani (al fine di avere dalla Regione maggiori contributi), continua a essere al centro dell’attenzione, in particolare per le implicazioni che ha portato con sé: prima fra tutte quella legata al calo degli affari delle botteghe dell’area interessata.
Se infatti sul piano della mobilità il provvedimento potrebbe essere riuscito (il condizionale però rimane d’obbligo), dal punto di vista del commercio c’è chi parla di fallimento. Gli esercenti di via Calì, via Vittorio Emanuele e via Garibaldi, insieme a quelli della zona alle spalle di Palazzo degli Elefanti, non accennano, infatti, a smorzare la protesta, tutt’altro.
Nel corso di una recente riunione hanno deciso di andare avanti nella lotta intrapresa sin dal giorno dopo l’avvio della sperimentazione, per difendere le proprie attività, danneggiate a loro dire dall’isolamento che ha colpito alcune zone – vedi via Calì – e dall’assenza di posteggi che avrebbero spinto molti dei clienti a cambiare abitudini, provocando, in alcuni casi, un calo di fatturato del settanta per cento. La via Calì, che sembra essere diventata isola pedonale, tanto esiguo è ormai il passaggio delle auto, è solo un esempio.
Una situazione che coinvolge centinaia di persone, dunque, al quale si aggiungono le proteste di residenti e avventori che lamentano difficoltà non solo nel comprendre le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione ad avviare la nuova viabilità, ma addirittura la segnaletica, confusa e poco chiara, con vecchi segnali che si sovrappongono ai nuovi.
Tra le questioni discusse, la mancata cancellazione delle strisce blu su via Vittorio Emanuele, dove oggi è vietata la fermata, che continua a provocare confusione. Sono a decine le macchine che sostano in palese violazione, a pochi passi dai vigili urbani impiegati  per la nuova viabilità, che però non sanzionano i furbetti della sosta. Qualcuno anticipa che proprio lì, dove era stata pensata una carreggiata a due corsie, verranno realizzati stalli per la sosta breve – anche se non si spiega perché eliminare la sosta a pagamento per poi rimetterla, restringendo nuovamente la carreggiata. Ma nel frattempo?
Il risultato è una città in cui, ancora e una volta di più, le regole non vengono palesemente rispettate, con l’aggravante che il messaggio che passa da parte di chi dovrebbe impedire comportamenti scorretti, continua a essere “fate pure”.
Un altro lampante esempio è costituito dall’incrocio tra via Ventimiglia e piazza Cutelli dove, sebbene stazionino ogni giorno i vigili urbani, di violazioni al Codice della strada ne avvengono di continuo e, a pochi metri, in via Teatro Massimo, la zona pedonale è ogni giorno trasformata in una via transitabile e, all’occorrenza, in un comodo posteggio gratuito.
Che dire poi della sosta a pagamento, trasferita dalla via Vittorio Emanuele alla via di Sangiuliano: qui, come denunciato dal Pd, i marciapiedi sono talmente stretti che le auto in sosta impediscono letteralmente ai residenti di entrare e uscire dalla proprie case.
Un grande caos, non c’è che dire, al quale vanno aggiunte le continue modifiche da parte dell’amministrazione comunale che, lontano dal risolvere i problemi, sembrano peggiorare la situazione. Come accaduto in via Dusmet dove, nel giro di meno di un mese, la situazione è tornata a quella precedente il nuovo piano della viabilità, mentre le condizioni di insicurezza sono di gran lunga aumentate.

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