Ars: la Finanziaria prova della tenuta del Governo - QdS

Ars: la Finanziaria prova della tenuta del Governo

Raffaella Pessina

Ars: la Finanziaria prova della tenuta del Governo

martedì 11 Ottobre 2011

Ddl non ancora all’ordine del giorno ma sarà la cartina di tornasole. Cracolici, capogruppo Pd, conta su 19 e non più 27 deputati

PALERMO – Oggi pomeriggio non ci saranno argomenti di particolare importanza nella seduta di Sala D’Ercole, solo interrogazioni ed interpellanze della rubrica Famiglia. Intanto la situazione politica registra varie prese di posizione nei confronti del governatore della Sicilia Lombardo. Il partito del Sud con il suo leader Gianfranco Miccichè vuole che il governatore mandi all’opposizione il Partito democratico; Leoluca Orlando dell’Idv, chiede che il Partito democratico tolga il sostegno al Governo per ottenere le dimissioni del presidente della Regione e tornare alle urne. Il Pdl annuncia la mozione di sfiducia a Lombardo.
Il Fli di Granata e Briguglio pone la condizione di non far entrare il Pd nel Governo. Il Pd dal canto suo non riesce a sanare la frattura interna che si è venuta a creare tra coloro che fanno capo ad Enzo Bianco e Vladimiro Crisafulli, contrari a questo governo e l’area di Beppe Lumia e Antonello Cracolici che intendono rimanere invece al governo. Questa frattura porta di fatto ad un indebolimento della maggioranza, perché il capogruppo Cracolici può contare su 19 deputati all’Ars sui 27 che prima erano compatti e rappresentavano per così dire lo zoccolo duro di Lombardo.
Con le amministrative alle porte nelle grandi città (Messina e Palermo) in prima linea, e le politiche previste per la prossima primavera, le trattative devono necessariamente arrivare ad una soluzione. Le questioni sul tavolo sono molte, dalla sanità alla gestione dei rifiuti, argomenti che trovano posizioni differenti e molti punti di contrasto tra i vari partiti.
Gli scontri si sono consumati dall’inizio della legislatura non solo tra maggioranza ed opposizione, ma quello che è più grave, è che le polemiche sono nate anche all’interno delle forze di maggioranza. Oltre alla sanità vi sono sul tavolo delle trattative, i termovalorizzatori, la gestione della spesa, la semplificazione della burocrazia. Ma lo scontro è anche diventato più personale che di partito, con Gianfranco Miccichè che si contrappone ad Angelino Alfano, Leoluca Orlando che vuole riprendersi Palermo ed Enzo Bianco che vuole eliminare il suo rivale Lombardo. Mentre Cracolici sostiene che “grazie al sostegno democratico, l’esecutivo regionale, presieduto da Lombardo, ha emarginato le cricche affaristico-mafiose che prosperavano attorno al sistema del Pdl, imperniato sull’intermediazione clientelare, fondata sulla distribuzione delle risorse agli amici ed agli amici degli amici”.
Insomma i giochi sono ancora aperti con la prospettiva che alle prossime consultazioni elettorali i partiti potrebbero presentarsi più divisi che mai. E infine si delinea all’orizzonte la discussione in Aula sulla finanziaria approvata in giunta. Una sua veloce approvazione potrebbe essere la cartina di tornasole per capire veramente quali sono gli accordi presi tra i banchi di Palazzo dei Normanni o se, ancora una volta, assisteremo ad uno spettacolo a cui ci siamo abituati, quello delle polemiche e dell’immobilismo legislativo.

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