Abusi insanabili sulle coste. Ora l’elenco degli inadempienti - QdS

Abusi insanabili sulle coste. Ora l’elenco degli inadempienti

Rosario Battiato

Abusi insanabili sulle coste. Ora l’elenco degli inadempienti

giovedì 13 Ottobre 2011

L.r. 17 del 31 maggio 1994: rimozione per sindaci e funzionari che non contrastano l’abusivismo. Interrogazione di Paolo Ruggirello (Mpa): occorre scovare gli enti fuorilegge

PALERMO – Il litorale siciliano  non può essere chiuso in un cassetto. La violenta reazione, almeno dialetticamente parlando, al ddl sulla valorizzazione delle coste, inizialmente firmato da due deputati dell’Mpa, Ruggirello e Musotto, ha rappresentato l’occasione per buttarla sui classici luoghi comuni delle coste violentate e deturpate.
 
La sequela di esternazioni “a stampo” arrivate dai politici e da alcune associazioni ambientaliste ha dimostrato che senza un ragionamento di lungo periodo è impossibile che la Sicilia riesca ad affrontare un problema complicato come quello dell’abusivismo sul litorale. In primo luogo c’è una legge che i sindaci isolani hanno puntualmente disatteso, la l.r. 17 del 31 maggio 1994, che avrebbe dovuto dare avvio, pena la sospensione dei funzionari e degli impiegati nonché la rimozione dei sindaci, alla requisizione dei beni insanabili presenti sulle coste isolane. Niente, o veramente poco, è stato fatto, e ora qualcuno dovrà dare delle risposte. Intanto dalla regione bloccano la demolizione delle strutture sulla costa di Marsala a causa dell’assenza della Vas nel piano di abbattimento.
L’asse della discussione non è più il famigerato ddl sulle coste. Questo provvedimento è sembrato un grimaldello su cui costruire, invece, una discussione per tornare a parlare delle coste dell’Isola. Per ricominciare bisogna prima capire a che punto si trova lo stato generale del patrimonio abusivo insanabile presente sul litorale, che, secondo la legge regionale numero 17 del 31 maggio del 1994, doveva essere già stato requisito dalle circa 100 amministrazioni comunali coinvolte dalle costruzioni.
Il primo passo è stato compiuto da Paolo Ruggirello, che il 10 ottobre scorso ha presentato un’interrogazione proprio in merito alla l.r. 17, facendo in particolare riferimeno all’articolo 1 “Provvedimenti a carico di sindaci e dipendenti comunali inadempienti”, dove si precisa che la “mancata adozione dei provvedimenti di repressione dell’abusivismo edilizio”, entro i termini di 20 giorni dalla trasmissione della proposta di provvedimento dai funzionari od impiegati responsabili, “costituisce grave e persistente violazione di legge sanzionata con la rimozione quando si sia verificata almeno cinque volte nel corso del mandato”. Inoltre i sindaci rimossi non possono essere ricanditati per l’elezione alla carica di sindaco nello stesso Comune  nella competizione elettorale successiva. Insomma una legge perfetta dal punto di vista del contrasto all’abusivismo.
Tuttavia la grande profondità di pensiero del legislatore si è scontrata con la vana applicazione della norma, visto che in 17 anni non ci sono state azioni concrete di rimozione dei sindaci o di sospensione nei confronti di funzionari inadempienti o addirittura conniventi col sistema abusivismo. L’azione del deputato autonomista fotografa, quindi, la realtà dei fatti: non ci sono dati in proposito nonostante la Regione si sia recentemente dotata del Siab, che permette la gestione informatizzata delle costruzioni abusive.
Ieri il deputato regionale dell’Udc, Raffaele Nicotra, ha rassegnato le dimissioni da relatore del ddl “salva coste”. spiegando come lo spirito iniziale del disegno di legge era quello di operare nella direzione di un riordino della costa in quanto l’Udc non è per una sanatoria della fascia costiera. In ogni caso Nicotra attesta che “non si può rimanere in uno stato di illegalità”.
 

 
Marsala: senza Vas la Regione blocca l’abbattimento delle case
 
MARSALA (TP) - Bollare il Ddl sulla valorizzazione delle coste come una semplice sanatoria mascherata non è servito a molto. I problemi per il litorale isolano restano ancora tutti in bella evidenza e non saranno le sterili polemiche dell’arena politica a risolverli. La necessità di un’azione concreta muove anche da un’esigenza di sistematizzare la fascia costiera dell’Isola devastata dall’abusivismo, ma anche da altre nefandezze come l’assenza di impianti di depurazione e gli impianti industriali. In quest’ottica anche la situazione degli abbattimenti va monitorata e seguita attentamente.
Proprio nei giorni scorsi una nota della Regione, a firma di Natale Zuccarello, dirigente del servizio Vas-Via, rispondendo ad una interrogazione scritta da Vincenzo Sturiano, consigliere del comune di Marsala, ha bloccato l’abbattimento di 22 immobili ricadenti entro la fascia dei 150 metri dalla battigia data l’assenza delle procedure Vas (Valutazione Ambientale Strategica) che, invece, si applicano “obbligatoriamente a tutti i piani e programmi – si legge nella nota – che possono produrre impatti significativi sull’ambiente”.

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