Emergenza povertà in Sicilia. Aumentano i casi di indigenza - QdS

Emergenza povertà in Sicilia. Aumentano i casi di indigenza

Francesco Sanfilippo

Emergenza povertà in Sicilia. Aumentano i casi di indigenza

giovedì 13 Ottobre 2011

Convegno a Palermo, secondo appuntamento del 12° Happening del Terzo Settore siciliano. Dati sconfortanti: si è passati dai 408.517 del 2009 ai 529.889 del 2010

PALERMO – La crisi economica non ha risparmiato il ceto medio, depauperandolo di una gran quantità di risorse. Questo risultato negativo è emerso durante l’incontro “Lotta all’emergenza povertà: azioni e sviluppi sulla centralità degli interventi”, che si è tenuto recentemente a Palermo. Quest’evento, che fa parte di una serie d’interventi nelle province siciliane e che è promosso dalla cooperativa Sol.Co, ha visto la partecipazione di vari esponenti del mondo del volontariato, delle Istituzioni e degli Assessorati di Agricoltura e delle Politiche sociali della Regione. I dati emersi sono stati sconfortanti, poiché il numero dei casi d’indigenza è aumentato dai 408 mila e 517 del 2009 ai 529 mila e 889 nel 2010 nella sola Isola. Non da meno, il numero degli indigenti assistiti dalle organizzazioni caritative è passato da 270 mila del 2009 ai 320 mila del 2010.
 
Gli interventi alimentari a sostegno delle famiglie più in difficoltà in Italia da parte degli enti sono stati 132 milioni, di cui 23 milioni, 843 mila e 621 sono stati realizzati solo in Sicilia. Non a caso, le strutture di Palermo hanno compiuto 18 mila interventi a testa, mentre quelle di Catania hanno totalizzato 15 mila per ogni struttura. All’Agea, l’agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, che si occupa dei finanziamenti europei a favore delle imprese agricole isolane, fa capo una sezione dedicata ai fondi per gli indigenti. Tramite questi fondi sono acquistati prodotti alimentari siciliani in sovra quantità rispetto a quelle stabilite dall’Unione europea. Perciò, queste eccedenze sono scambiate con i prodotti richiesti da coloro che si trovano in stato d’indigenza. Secondo l’Agenzia, i beni alimentari più richiesti sono il pane e il riso, mentre cracker e fette biscottate sono in ascesa, perché si tratta di alimenti durevoli ove opportunamente conservati. Tuttavia, non ci sono solo gli interventi dell’Assessorato alle Politiche agricole, ma anche quello del dipartimento delle Politiche sociali non è rimasto indietro.
Secondo la funzionaria dell’assessorato, Rosaria Lotà, queste difficoltà sono da tempo ai loro occhi, ragion per cui, l’Assessore alle Politiche sociali, Piraino, ha emesso un bando, denominato dispovertà, rivolto agli enti ecclesiastici e alle associazioni dedite a favore di coloro che avessero perso il lavoro. Sono stati presentati 100 progetti per sostenere i bisogni primari quali gli alimenti o il saldo delle bollette.
Il bando sarà ripresentato a breve nel 2011, ma le associazioni potranno usufruire di un vantaggio di non poco conto. Infatti, queste ultime si vedono erogare il 70% delle risorse vinte, successivamente viene loro erogato il restante 30% dietro presentazione della rendicontazione delle somme fino ad allora spese.
Nel nuovo bando, il 20% del 30% dovuto, sarà erogato immediatamente, non appena sarà presentata documentazione di ciò che si è speso. In questo modo, si vogliono favorire le associazioni e gli enti partecipanti, evitando di metterli in difficoltà, così da non intaccare l’aiuto ai più indigenti.  Secondo il presidente del Banco delle Opere di Carità, Francesco Passantino, “Occorrono idee creative per il benessere delle società, altrimenti migliaia di bambini saranno privi di mezzi, provocando una grave crisi in futuro”.
 


I “nuovi” poveri. Ceto medio in forte sofferenza
 
Francesco Passantino, presidente regionale del Banco delle Opere di Carità ha dichiarato: “Quest’anno sono state assistite 100 mila famiglie e ci si è resi conto che il c.d. “ceto medio” è in forte sofferenza. Abbiamo assistito famiglie di impiegati e, più in generale, tutte le famiglie monoreddito sono in difficoltà. Solo a Palermo, si assistono 30 mila persone, mentre a Catania si aiutano altre 20 mila famiglie. In realtà, i nuovi poveri sono gli impiegati, che, pur avendo un lavoro di rispetto, non riescono più ad andare avanti e a sostentare la famiglia”.
Edoardo Barbarossa, presidente coop. Sol.Co, ha aggiunto: “Questo convegno è un momento di confronto importante tra i rappresentanti delle Istituzioni e del privato sociale su un fenomeno in costante crescita che è quello della povertà materiale delle famiglie. Questo fenomeno è stato osservato grazie ad un programma, intitolato “Staff famiglia” attraverso il quale circa 2 mila nuclei familiari sono stati incontrati in 50 comuni. Sono stati forniti loro dei voucher che consentissero di farli uscire dalla marginalità, dove si trovavano. C’è bisogno, così, di una programmazione seria che coinvolga tutti gli attori sociali”.(fs)

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