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Palermo – Sulle zone blu regna l’incertezza, sono illegittime e si moltiplicano

Luca Insalaco

Palermo – Sulle zone blu regna l’incertezza, sono illegittime e si moltiplicano

venerdì 14 Ottobre 2011

Accolto il ricorso dei contribuenti. Multe annullate dal Giudice di pace. In vista una class action. Parcheggi a pagamento annullati dal ministero, Comune senza Piano del traffico

PALERMO – Zone blu: pagarle o no? Il caso delle zone a tariffa oraria tiene sospesi i palermitani.
Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha accolto il ricorso gerarchico presentato dall’associazione Noi Consumatori per l’annullamento dei parcheggi a pagamento, dando mandato al Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria di “esperire il necessario sopralluogo ed esprimere il proprio parere con esauriente relazione”.
 
Il ministero, inoltre, ha sollecitato Palazzo delle Aquile a far pervenire le proprie controdeduzioni “con esauriente relazione per ogni singolo motivo di ricorso, nonché ogni atto utile” ai fini della decisione. Intanto, però, la proposizione del ricorso ha prodotto la sospensione dei provvedimenti impugnati. Da qui la nota con la quale Fabrizio Ferrandelli, capogruppo consiliare di Italia dei valori, ha chiesto al sindaco di sospendere in autotutela le zone blu fino ad un’ulteriore determinazione ministeriale. “Se l’amministrazione comunale non deciderà nulla – dicono i promotori dell’iniziativa – a rischiare saranno gli stessi ausiliari del traffico che elevano le multe”.
Il Comune di Palermo, lo ricordiamo, da circa 15 anni è sprovvisto del Piano urbano del traffico (Put), la cui mancata adozione ha travolto le due ordinanze sindacali che avevano istituito le Zone a traffico limitato  (sentenze del Tar Sicilia nn. 842 e 843 del 2008, confermate poi dal Consiglio di giustizia amministrativa). Da qui l’illegittimità – secondo i ricorrenti – di tutti gli atti “preordinati, connessi e consequenziali”, quali appunto le cd. “zone blu”. Anche la giurisprudenza si è orientata in tal senso. Non si contano più le sentenze con le quali l’ufficio del Giudice di pace del capoluogo ha accolto i ricorsi presentati dai cittadini, annullando le multe loro inflitte lungo le carreggiate delle strade del centro per non avere esposto pass o tagliandi “gratta e sosta” per il pagamento orario.
Ora si fa più strada la soluzione della class action. Un gruppo di sigle capeggiato da Noi Consumatori e formato da Link, Liberamente, Comitato parcheggi e C’è Futuro, ha diffidato il Comune ad ottemperare alle disposizione del Codice della strada nonché alle sentenze del Giudice di pace, a ripristinare la corretta erogazione del servizio di parcheggio non a pagamento. In programma c’è già un incontro con tutti gli aderenti all’azione collettiva. Le penne, insomma, si stanno scaldando.
 


Settore Mobilità. Nuove strisce: un’ordinanza ogni dieci giorni
 
PALERMO – Nonostante l’assenza del Piano urbano del traffico, il Comune di Palermo ha continuato ad istituire zone blu.  In 50 giorni si contano ben 5 ordinanze con le quali il settore Ambiente, mobilità e traffico interviene nella tanto controversa materia dei parcheggi a pagamento. Risalgono al 30 marzo le quattro ordinanze con le quali il dirigente del settore, ha incrementato gli stalli di sosta a pagamento in via Almejda (zona P7), via Messina (P6), via Marconi (P13) e via Borrelli (P8). Quindi, il 17 maggio scorso, l’ennesima ordinanza con la quale si interveniva nella zona P8. Troppo, secondo l’associazione Noi Consumatori, che ha chiesto l’intervento del ministero dei Trasporti – previa sospensione dell’esecuzione degli atti impugnati – l’annullamento o la riforma di tutti i provvedimenti di istituzione e modifica dei parcheggi a pagamento emessi da Palazzo delle Aquile. La palla passa ora all’amministrazione comunale, chiamata a rappresentare le proprie ragioni.

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