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Palermo – Il gazebo abusivo vince su tutto

Anna Claudia Dioguardi

Palermo – Il gazebo abusivo vince su tutto

martedì 25 Ottobre 2011

Animata la discussione in Consiglio, che tarda a pronunciarsi sul testo che disciplinerebbe il fenomeno. Sono oltre 500 le strutture irregolari sulle 600 presenti nel territorio comunale

PALERMO – “Non ci sarà nessuna tolleranza nei confronti delle strutture abusive e di quelle che intralciano la circolazione o compromettono il decoro di piazze e strade di valore storico o monumentale”. Era aprile 2011 quando il sindaco Diego Cammarata aveva pronunciato tali parole annunciando la redazione del regolamento contenente le linee guida per la disciplina dell’occupazione di spazi di ristoro all’aperto, a opera della Giunta, per risolvere l’annoso problema dei gazebo abusivi in città.
Il regolamento era quindi passato al vaglio del Consiglio comunale e tra sedute inconcludenti e tante polemiche siamo arrivati a ottobre, e a un possibile svolta sulla vicenda. Nelle ultime sedute il Consiglio è infatti tornato a lavorare sul regolamento e sembra che qualcosa inizi a muoversi, anche se il perenne attrito tra le parti politiche non assicura la buona riuscita nemmeno questa volta. Pochi giorni fa infatti, dopo una piccola pausa, i consiglieri di Pdl, Fds e Pid hanno pensato bene di non ripresentarsi in aula, concorrendo, data l’assenza di numerosi esponenti delle opposizioni, alla mancanza del numero legale.
Soddisfatta per gli ultimi risultati raggiunti è il consigliere Sel, Nadia Spallitta, la quale aveva inizialmente espresso le sue perplessità sul documento presentato in aula che aveva definito uguale a quello restituito un anno fa dal consesso agli Uffici che, alla luce delle decine di emendamenti presentati in aula che ne avevano stravolto l’impianto, era stato reso di fatto improcedibile.
La recente approvazione di un emendamento a sua firma sembra aver fatto ritrovare la speranza al consigliere Sel che ha spiegato: “Il consiglio ha approvato un mio emendamento che di fatto esclude la sanatoria indirettamente consentita dal regolamento, si è introdotto il divieto di realizzare gazebo sulle carreggiate stradali e in violazione delle norme del codice della strada”. Una volta giunti all’approvazione del regolamento quindi, non sarà più possibile autorizzare occupazioni di suolo pubblico anche su sedi stradali intensamente trafficate.
Il capogruppo Pid al Consiglio, Doriana Ribaudo ha precisato che l’emendamento non è della sola Spallittà e che è stato votato dalla quasi totalità dell’intero Consiglio . La Ribaudo ha poi spiegato che è stato predisposto anche un sub emendamento “che prevede, facendo riferimento al codice, la possibilità tuttavia di mettere tavolini e ombrelloni lì dove le aree sono pedonalizzate o dove non limitino la circolazione o siano un pericolo”.
Tale emendamento, a detta del capogruppo Pid “potrebbe anche portare una volta e per tutte e soprattutto nel centro storico a una pedonalizzazione di alcune aree, penso all’olivella, ai candelai a via dei chiavettieri, a via alloro o parti di essa. Indubbiamente – ha infatti concluso – lo scopo di questo regolamento è mettere fine a questo abusivismo ma anche alle brutture di questi gazebo che spesso diventano anche pericolosi soprattutto se nelle carreggiate stradali”.
 

 
Polizia municipale. Nel 2010 emesse 110 multe e 19 sequestri
 
PALERMO – Secondo una ricognizione effettuata nei primi mesi del 2011, dall’assessorato comunale alle Attività produttive, i gazebo irregolari in città sarebbero oltre 500 sui 600 presenti. Ricognizione che aveva spinto il sindaco a chiedere agli assessorati competenti di procedere alla “sanatoria” quando possibile e alla rimozione nei restanti casi. Una soluzione estrema che aveva scatenato numerose polemiche tanto che il capogruppo di Sel, Nadia Spallitta, si era detta pronta a presentare un’interrogazione in merito qualora tale soluzione fosse stata portata avanti.
Nemmeno i constanti controlli effettuati dalla Polizia municipale, riescono ad arrestar e il fenomeno. Nel 2010 sono infatti emesse 110 multe a strutture abusive, tra queste 51 non avevano l’autorizzazione al suolo pubblico, 59 quella alla somministrazione, e sono stati effettuati 19 sequestri. Tali provvedimenti sono serviti a ben poco, poiché tali strutture non sono mai state smontate.

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