L’autunno caldo... dei benzinai. Sciopero contro il Governo - QdS

L’autunno caldo… dei benzinai. Sciopero contro il Governo

Giuseppe Bellia

L’autunno caldo… dei benzinai. Sciopero contro il Governo

giovedì 27 Ottobre 2011

Mentre gli automobilisti fanno i conti alla pompa, una notizia giunge dal fronte della distribuzione. I gestori: a rischio 140.000 posti. Associazioni dei consumatori: possibili speculazioni

PALERMO – La notizia è a dir poco singolare: anche i benzinai sarebbero “alla frutta”.
In una filiera molto complessa come quella petrolifera, dove i consumatori, dati alla mano e il più delle volte, sono succubi dei rincari (ingiustificati) del mercato, degli interventi governativi a loro danno, diretti (aumento accisa) e indiretti (Iva), i sindacati di categoria (Coordinamento nazionale unitario dei Gestori di Faib Confesercenti e Fegica Cisl) fanno sapere per mezzo di una nota, che saranno in sciopero per 15 giorni, spalmati in tre mesi, a partire dall’otto di novembre per tre giorni consecutivi. La scure dei benzinai è diretta nei confronti del governo Berlusconi che sarebbe “inadempiente rispetto agli impegni ripetutamente assunti nei confronti della categoria” e che starebbe mettendo a rischio “ 25.000 piccole imprese e i 140.000 posti di lavoro degli addetti occupati”. Cosa contestano i gestori al Governo nazionale?
Nella vertenza, i benzinai tuonano contro l’esecutivo, a causa della mancata liberalizzazione del settore, e molto più, per la decisione di questi, di azzerare l’abbattimento forfetario che in passato è stato utilizzato per riconoscere alla categoria il ruolo essenziale di “sostituto d’imposta” ricoperto a favore dello Stato. Alla notizia dei prossimi scioperi, non si è fatta attendere la risposta delle associazioni dei consumatori, questi, paventano un serio rischio di speculazione dietro questa decisione, che fra l’altro, potrebbe comportare un aumento dei prezzi di benzina e diesel nelle 48 ore precedenti la serrata decisa dai gestori.
Passando alla quotazione del petrolio, questi è in rialzo, ritornando sui novanta dollari al barile (ieri 93,20).

Benzina
Prezzo medio nazionale rilevato da Prezzibenzina.it lo scorso martedì 1,595 €/L.
Tutti i listini rilevati il 25 ottobre nell’Isola hanno superato l’euro e sei centesimi al litro.
La compagnia Ip ha fatto registrare il prezziario più caro (1,651 €), seguita da Tamoil (1,640 €), Q8 (1,629 €), Esso (1,618 €) e TotalErg (1,615).
Listino più economico fra quelli monitorati per Eni (1,608), prezziario comunque più caro di 13 millesimi, a confronto con il Prezzo medio nazionale del comparto.
In Sardegna e Toscana, prezzi sotto l’euro e sei centesimi, per contro, in Trentino e Abruzzo listini molto cari.

Diesel
Prezzo medio nazionale rilevato dalla stessa fonte e lo stesso giorno 1,483 €/L.
Non c’è tregua per i prezzi del gasolio in Sicilia, anche per questa settimana, in media, i più cari.
Anche nel comporto diesel, la compagnia Ip è stata la più cara (1,537 €), seguita a 18 millesimi dalla coppia Esso e Q8 (1,519 €), poi Eni (1,506 €).
Prezzi più economici per TotalErg e Tamoil (1,505 €), listini comunque superiori del Pmn del comparto di oltre 22 millesimi.
In Sardegna e in Veneto, nessun prezziario di quelli censiti ha superato l’euro e cinque centesimi al litro, per contro, i listini più cari sono stati rilevati in Trentino Alto Adige ( Ip 1,544 €; Tamoil 1,547 €).

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