Catania - Sei milioni di euro da recuperare ma tutti “oggetto di contenzioso” - QdS

Catania – Sei milioni di euro da recuperare ma tutti “oggetto di contenzioso”

Melania Tanteri

Catania – Sei milioni di euro da recuperare ma tutti “oggetto di contenzioso”

giovedì 27 Ottobre 2011

La questione al centro di una seduta della seconda Commissione consiliare di Palazzo degli Elefanti. La situazione della Multiservizi tra le accuse di Navarria e la replica di Sicali

CATANIA – Uno scandalo. Questa la definizione che il presidente della seconda Commissione consiliare permanente alle Aziende partecipate del Comune, Francesco Navarria, ha dato relativamente alla situazione in cui si trova la Catania Multiservizi, che da un lato licenzia 179 lavoratori per il cessato appalto di pulizia nelle scuole, paventando il possibile fallimento qualora il Tribunale del Lavoro riconoscesse le ragioni dei lavoratori e, dall’altro, vanta crediti ingenti nei confronti di soggetti pubblici e privati.
“Mentre da un lato – ha sottolineato Navarria nel corso di una seduta della Commissione, alla presenza dei sindacalisti di Unicobas e Asal e dei rappresentanti del Partito democratico a Palazzo degli Elefanti – il presidente Angelo Sicali e il sindaco Raffaele Stancanelli dimostrano preoccupazione su un possibile ‘fallimento’ dell’azienda, la stessa vanta 6 milioni di crediti da terzi. Di questi, 2 milioni e 498 mila dal ministero della Pubblica istruzione, 2 milioni e 666 mila dalle scuole elementari, 303 mila euro da Rete ferroviaria italiana, 106 mila euro dal Calcio Catania, 237 mila dalla Sidra, 190 mila da varie ditte private e così via”.
L’esponente di Scelta giovane ha anche denunciato alcune alle voci di spesa chiedendo chiarimenti: “Sono circa 200 mila euro per consulenze ad avvocati e professionisti per contenziosi di diversa natura, mentre 400 mila sono gli euro che Multiservizi deve pagare a Sostare per il servizio nell’area mercatale di piazza Carlo Alberto. Abbiamo il diritto di sapere dall’amministrazione Stancanelli se, da una parte, sono state poste in essere tutte le procedure per il recupero dei crediti e, dall’altra, quali siano i criteri di conferimento degli incarichi legali”.
Insomma, se si riuscissero a recuperare i crediti vantati, secondo Navarria, si potrebbe riassumere il personale licenziato senza gravare eccessivamente sul bilancio della società, tornato in pareggio dopo anni di passivo.
Chiaramente diversa la posizione dei componenti del Consiglio di amministrazione di Catania Multiservizi, secondo cui Navarria avrebbe dimenticato di elencare anche i debiti della partecipata. Non solo, secondo quanto affermato dallo stesso presidente Sicali, i crediti vantati sarebbero riferiti agli anni pregressi, e tutti oggetto di contenzioso (da qui le spese legali per il recupero di quanto dovuto). Tra questi figurerebbero anche quei 5,2 milioni, relativi a servizi effettuati alle scuole e quindi riguarderebbero proprio i 179 lavoratori licenziati.
“Ovviamente al momento dell’incasso – ha precisato – queste somme saranno destinate alla riduzione dell’indebitamento societario”.
 

 
Licenziamenti. Questione tutt’altro che risolta
 
CATANIA – Intanto, prosegue l’iter giudiziario relativo ai ricorsi presentati dai lavoratori licenziati lo scorso febbraio. Dopo la sentenza con cui, nel mese di agosto, il Tribunale del Lavoro di Catania aveva definito illegittimi i provvedimenti di licenziamento nei confronti delle maestranze nella vicenda di cessione dell’appalto dei servizi di pulizia degli edifici scolastici di Catania all’aggiudicataria Dusmann, obbligando di fatto alla riassunzione delle prime 13 persone, lo stesso Tribunale ha rigettato l’istanza di Multiservizi mirante a ottenere la sospensiva dei provvedimenti.
“Ai lavoratori va la solidarietà del nostro gruppo consiliare – ha affermato il capogruppo del Pd al Comune, Saro D’Agata – ma pretendiamo dal sindaco un confronto serio e costruttivo in cui non si brandisca con arroganza la ‘minaccia’ del rischio fallimento per l’azienda in caso di riassunzione dei lavoratori. Occorre trovare una soluzione al di là delle carte bollate”.

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