Imprenditoria siciliana non va in pensione - QdS

Imprenditoria siciliana non va in pensione

Michele Giuliano

Imprenditoria siciliana non va in pensione

venerdì 28 Ottobre 2011

Secondo uno studio realizzato dalla Camera di Commercio di Milano la Sicilia vanta il record d’imprese a conduzione over 70. Ce ne sono oltre 32.000 ma anche questa categoria sente la crisi. Nell’ultimo anno calo del 5,1%

PALERMO – La Sicilia? è senza dubbio un paese per vecchi. Calza davvero a pennello questa dicitura parafrasando il famoso film dei fratelli Coen “Non è un paese per vecchi”.
Per la Sicilia però si può dire l’esatto contrario. Da queste parti si conferma più di prima che c’è poco spazio per i giovani, vuoi per ragioni di opportunità, vuoi per mancanza di intraprendenza, vuoi anche perché magari mancano le vere grandi opportunità.
Difficile potere dare un contesto ben preciso ai dati che arrivano dalla Camera di Commercio di Milano e che vedono la Sicilia “regina” in Italia per maggior numero di imprese con titolare un ultrasettantenne. Di queste imprese rette da “nonnetti” ci sono addirittura 32.152 ditte individuali su un totale di aziende operanti in Italia che arriva a 295.601. Questo significa che l’Isola da sola riesce a superare abbondantemente la soglia di quota nazionale di oltre il 10 per cento.
Numeri straripanti che danno il senso di ciò che sta vivendo la Sicilia: una regione che si innova poco sul mondo del lavoro, che punta sempre nelle sue attività a lavori di una certa tradizione, poco propensa quindi alle novità del mercato. Ovviamente in tutto questo finiscono per essere “vittime” i giovani che non riescono, o forse è meglio dire che non si azzardano, a buttarsi sul mercato con qualcosa di innovativo. Magari per il timore del periodo storico di crisi, ma probabilmente c’è anche un’altra chiave di lettura che si può dare ed è legata alla cultura del lavoro.
In Sicilia resta sempre fisso il chiodo del “posto sicuro”, quello cioè da occupare dietro una scrivania per conto di una pubblica amministrazione. Oramai da tempo questa mentalità dovrebbe essere stata debellata ed invece si vive sempre sui ricordi, sulle possibilità che si possa tornare all’antico. Ma ritorniamo ai dati della Camera di Commercio di Milano elaborati sul registro delle imprese al secondo trimestre 2010 e 2011. Ma attenzione: se da una parte almeno la Sicilia può fregiarsi di avere il numero più alto di ditte over 70 dall’latro però si capisce bene che c’è l’altra faccia della medaglia. Infatti la crisi congiunturale pare abbia colpito anche questo settore. Rispetto allo scorso anno la Sicilia ha fatto registrare un decremento di questo tipo di imprese del 5,1 per cento, uno dei più massicci in Italia.
Ad avere fatto peggio soltanto la Valle d’Aosta, con una media nazionale che si attesa appena al -1,1 per cento. Dunque nell’Isola la crisi si è fatta sentire pesantemente quasi 4 volte di più. Parlando più complessivamente per settori, il 65,3 per cento del totale delle ditte individuali con titolare over 70 è specializzato in agricoltura, silvicoltura pesca; il 16,1 per cento opera nel campo del commercio al dettaglio ed all’ingrosso mentre il 4,7 per cento svolge la propria attività nel campo manifatturiero. “Il ruolo sociale dei rappresentanti della terza età – commenta Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – si mostra anche attraverso la loro capacità di continuare a portare avanti un’impresa radicata, in molti casi l’attività di una vita, e di trasmetterla ai più giovani”.
 


Catania e Palermo le città con gli imprenditori più “anziani”
 
In ambito provinciale si può dire che dalla Sicilia spiccano Catania e Palermo che occupano rispettivamente la settima ed ottava posizione. La provincia etnea conta ben 6.092 imprese con titolare un over 70, mentre Palermo è poco dietro con 5.773 ditte di questo stesso tipo. Davanti a loro ci sono soltanto Roma, con 11.734 imprese pari al 4 per cento del totale nazionale, seguita dalla provincia di Bari con 8.696 ditte individuali, Napoli (8.306), Foggia (7.443), Padova (6.884) e Salerno. I maggiori incrementi, tra il secondo trimestre 2010 e lo stesso periodo del 2011, e considerando le prime venti posizioni in classifica, sono stati registrati in provincia di Milano (+4,5 per cento), Roma (+2,6 per cento), Torino (+2,1 per cento) e Modena (+1,4 per cento). Della Sicilia non c’è traccia in questo caso ed è la conferma che anche questo settore sembra essere stato decisamente colpito dalla crisi. La Camera di Commercio di Milano fornisce anche un’altra serie di informazioni riguardante l’universo dei senior però analizzato nell’ambito del contesto familiare. Ebbene, l’aiuto nella faccende di casa da parte degli anziani comporta un risparmio complessivo per le famiglie di appartenenza di oltre 50 miliardi di euro annui rappresentato dall’attività di baby sitting.

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