“Giù le mani dai fondi Ue”. Sostegno da Confindustria - QdS

“Giù le mani dai fondi Ue”. Sostegno da Confindustria

Lucia Russo

“Giù le mani dai fondi Ue”. Sostegno da Confindustria

martedì 01 Novembre 2011

I governatori del Sud si preparano all’incontro a Roma di questo giovedì. Il 3 novembre è il click day per credito d’imposta in Sicilia

PALERMO – Giovedì prossimo, 3 novembre, il presidente della Regione Raffaele Lombardo sarà a Roma di mattina nella sede del ministero Affari regionali, insieme ai colleghi governatori del Mezzogiorno, Gianni Chiodi, Vito De Filippo, Giuseppe Scopelliti, Stefano Caldoro, Michele Iorio e Nichi Vendola per avere elementi di “chiarezza” sugli indirizzi del Governo in merito ai programmi comunitari ed al destino dei fondi europei per il Sud. I governatori chiedono soprattutto che qualsiasi decisione dovesse essere presa, essa sia condivisa preliminarmente con loro, visto che la responsabilità di gestione di questi programmi ricade nelle competenze regionali. A tal proposito è intervenuto pure il presidente nazionale di Confindustria, Emma Marcegaglia: “Siamo al fianco di Caldoro e degli altri presidenti e stiamo lavorando per raggiungere quest’obiettivo. Il Mezzogiorno ha le risorse e deve poterle investire per la crescita e l’occupazione. Ormai siamo quasi a fine anno e il tempo stringe. Sarebbe una beffa, infatti, se le regioni del Mezzogiorno perdessero questi fondi a vantaggio di altri Paesi europei. Abbiamo chiesto da tempo al governo di trovare una soluzione e ci auguriamo che si possa intervenire al più presto”.
A pochi giorni di distanza dalla mozione-beffa che ha coinvolto il progetto del Ponte sullo Stretto mettendone in dubbio la realizzazione, il presidente Lombardo mette in rilievo come la data del 3 novembre rappresenta un giorno importante per la Sicilia, e soprattutto per gli imprenditori, perché “Mentre il governo nazionale – dice Lombardo – continua a discutere di fantomatici decreti sviluppo, patti per la crescita, piani per il sud, facendo sorgere più di un dubbio sulla sua effettiva volontà e capacità politica di raggiungere un risultato concreto che possa dare una speranza se non di crescita almeno di superamento della crisi in cui il paese e il meridione rischiano sempre più di sprofondare, il governo della Sicilia ha trovato la forza e le risorse per stanziare 120 milioni di euro per il credito d’imposta a favore degli investimenti”. Alle 10 di giovedi’ prossimo, scatta, infatti, il click day, cioè sarà possibile per le imprese operanti in Sicilia ottenere facilitazioni legate all’utilizzo delle risorse destinate al pagamento di parte delle imposte, secondo regole certe, senza complicazioni burocratiche.
Per la difesa delle prerogative del Mezzogiorno, si leva pure la voce di Gianfranco Miccichè che ricorda che il 30 ottobre del 2010 iniziava l’avventura di Forza del Sud, e, a distanza di un anno, festeggia la nascita di Grande Sud. Il leader del movimento arancione (colore che si vuole decisamente contrapporre al verde della Lega) afferma: “Abbiamo fatto tanta strada, da Napoli alla Sicilia, dalla Calabria fino al Molise. Un cammino lungo e faticoso, ma pieno di entusiasmo e di soddisfazione. Per quello che è stato fatto e per tutto quello che c’è ancora da fare per il nostro Mezzogiorno e per il nostro Paese”.
L’Assemblea regionale per questa settimana non si riunisce a Sala d’Ercole, i lavori sono rinviati a martedi 8 novembre con all’ordine del giorno la discussione del disegno di legge sugli “Interventi per lo sviluppo dell’agricoltura e della pesca. Norme in materia di artigianato, cooperazione e commercio”. Ma Giovanni Barbagallo, deputato del Pd, riprende una questione importante rimasta in sospeso: il rinnovo della composizione delle commissioni parlamentari, essendo la compagine politica completamente diversa rispetto all’inizio della legislatura.
Barbagallo Ricorda che il presidente Francesco Cascio “con nota dell’11 giugno scorso ha richiesto a tutti i gruppi parlamentari le designazioni per il rinnovo delle commissioni, che, ai sensi dell’articolo 62 ter del regolamento interno, dovevano essere rinnovate dopo il primo biennio della legislatura”. “A distanza di oltre quattro mesi dalla nota del presidente dell’Assemblea – aggiunge Barbagallo – hanno risposto soltanto Fli e Alleati per la Sicilia, l’Udc ha risposto parzialmente, il Pd, il PdL, il Pid, l’Mpa, e Forza del Sud non hanno risposto”.
All’inizio della legislatura il PdL era composto da 33 deputati oggi soltanto da 19, e il Pid, Fli, Alleanza per la Sicilia e Forza del Sud neppure esistevano e di questo si deve tener conto. Sostiene a ragione il deputato Barbagallo: “Un’Assemblea che non è in grado di rispettare neppure il proprio regolamento deve essere sciolta perchè non garantisce il buon andamento delle istituzioni”.

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