Fondi Ue: via libera. Piano d’azione per il Sud - QdS

Fondi Ue: via libera. Piano d’azione per il Sud

Lucia Russo

Fondi Ue: via libera. Piano d’azione per il Sud

martedì 08 Novembre 2011

Scomparso Nino Novacco, grande meridionalista, originario di Mascali (Ct). Armao a Roma alla sigla di Fitto e del commissario Hahn

PALERMO – Nella giornata della scomparsa di Nino Novacco, grande meridionalista, originario di Mascali, provincia di Catania, presidente emerito della Svimez, è stato firmato a Roma l’accordo tra il il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, e il Commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn. Novacco, elogiato dall’attuale presidente della Svimez per il suo “lunghissimo, appassionato, continuo impegno a sostegno dello sviluppo del Mezzogiorno” non avrebbe potuto che gioire per i previsti otto miliardi di euro di fondi europei che arrivano nel Mezzogiorno, in base al Piano di Azione che contiene, tra l’altro, le linee dell’accordo siglato, giovedì scorso, dallo stesso ministro Fitto e i governatori delle Regioni del Mezzogiorno.
Il Piano prevede che i fondi rimangano nei territori del Sud Italia ma che gli interventi vengano concentrati attorno a 4 aree d’intervento: istruzione, occupazione, banda larga e infrastrutture. Chiave di volta dell’intesa è la garanzia, chiesta al governo nazionale anche dal Commissario Hahn, che le risorse liberate a seguito della riduzione al 25% della compartecipazione nazionale restino destinate alle Regioni a cui sono assegnate. A rappresentare la Regione Siciliana l’assessore all’Economia, con delega alla programmazione europea, Gaetano Armao.
“Il Piano d’azione per il Sud siglato oggi a Palazzo Chigi – ha dichiarato l’assessore Armao – segna un passo positivo nei rapporti tra il Governo e le Regioni, rivede una programmazione delineata ormai 5 anni fa, in un contesto economico molto diverso dall’attuale, e raccoglie le chiare spinte della Commissione UE. Quando il governo nazionale ha scelto la strada del contrasto con le Regioni ha determinato solo paralisi. Sul pieno impiego dei fondi europei si volta pagina e sembra che ci si avvii verso l’unico modo efficace di gestire, in un momento di crisi, quello della corretta collaborazione interistituzionale. Di questo cambio di passo va ringraziato il ministro Fitto che ha accolto il chiaro indirizzo in questo senso del commissario Hahn.
 
Bene anche la concentrazione della spesa su pochi e grandi settori, come richiesto già mesi fa dalla Sicilia alla commissione Ue, come le reti ferroviarie, l’istruzione, la banda larga e l’occupazione. Non possiamo, pero’, tralasciare altri ambiti. Sicilia e Sardegna, infatti, hanno chiesto di includere nei quattro ambiti di intervento già definiti anche quelli dell’ambiente e dell’energia. Questa operazione di concentrazione e razionalizzazione finanziaria è un obiettivo importante che accelera al spesa, ma che deve rafforzare quella perequazione infrastrutturale verso il Mezzogiorno che vede il governo, purtroppo,in grave ritardo”.
Rientrando da Roma, l’assessore Armao si è trovato a dovere rispondere ai Cobas-Codir che hanno denunciato: “Sono quasi duemila le assunzioni fatte in Sicilia da alcune società partecipate dalla Regione siciliana negli ultimi 36 mesi, e ciò nonostante il governo regionale ne avesse deliberato l’espresso divieto il 30 settembre 2008 (delibera numero 221) e nonostante il divieto previsto dalle leggi regionali”.
“L’articolo 20 della legge regionale 11 del 2010 ha imposto il divieto di assunzione di personale nelle società partecipate della Regione siciliana. Non ci risulta che tale divieto sia stato violato – ha detto l’assessore – a eccezione dei casi in cui talune società hanno dato esecuzione a sentenze che hanno imposto il reintegro dei lavoratori ricorrenti”.
Armao ha aggiunto che tale divieto è stato per altro ribadito dal decreto assessoriale n. 1720 del 28/9/2011, “che ha ridotto le società partecipate da 34 a 14 e ha contestualmente emanato precise direttive per una gestione societaria improntata ai principi di trasparenza, efficienza ed economicità”. Sempre in tal senso, la circolare n. 9 del 12/10/2011 ha disposto che l’eventuale ricorso a consulenze esterne da parte delle società sia sottoposto al preventivo controllo dell’assessorato regionale dell’Economia, per il corretto uso del denaro pubblico e del perseguimento delle finalità pubbliche istituzionali.
Nel tardo pomeriggio è stato reso noto il nome del nuovo assessore regionale al Territorio e Ambiente del governo Lombardo, Sebastiano Di Betta. Prende il posto di Gianmaria Sparma, dimessosi nei giorni scorsi per motivi personali. Avvocato di Agrigento, 39 anni, Di Betta è in quota Fli.

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