Alla Regione siciliana assenze in aumento - QdS

Alla Regione siciliana assenze in aumento

Liliana Rosano

Alla Regione siciliana assenze in aumento

martedì 08 Novembre 2011

Dati trasmessi per via telematica a Palazzo Vidoni attraverso il nuovo sistema www.perlapa.gov.it. A settembre 2011 è stato registrato un incremento del 5% rispetto al 2010

Palermo – L’effetto Brunetta non decolla ancora in Sicilia. La Legge 133/2008 a firma del ministro Renato Brunetta spacca l’Italia in due: un Nord diligente e stakanovista e un Sud che usufruisce di più di permessi per malattia. Le stime sono riferite  ai giorni di assenza per malattia e al complesso delle amministrazioni pubbliche ad esclusione dei comparti scuola, università, pubblica sicurezza e vigili del fuoco.
La rilevazione statistica, realizzata dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione in collaborazione con l’Istat, si basa sui dati trasmessi in via telematica a Palazzo Vidoni attraverso il nuovo sistema “PERLA PA” (www.perlapa.gov.it) da 5.065 amministrazioni pubbliche a luglio e da 5.010 amministrazioni pubbliche ad agosto.
Rispetto allo scorso settembre, in Sicilia le variazioni sono diverse secondo le piccole e le più grandi realtà della pubblica amministrazione. Ad esempio, il comune di Chiaramente Gulfi,  tra quelli con 100-499 dipendenti, registra una variazione quasi da record: una flessione del -92,8 per cento rispetto allo scorso settembre.
Questo significa che i dipendenti hanno usufruito di minori permessi per malattia e che meno dipendenti si sono assentati dalle ore di lavoro. Diverso è il caso della Regione siciliana che registra invece non una flessione ma un 5% in più rispetto allo scorso anno. La classifica delle pubbliche amministrazioni siciliane mostra come più piccoli sono i comuni più diligenti sono gli impiegati (le variazioni sono infatti rispetto allo  scorso settembre quasi tutte con il segno meno), mentre man mano che crescono le realtà del pubblico impiego (comuni di grosse città come Catania, aziende provinciali), la variazione dei giorni di assenza per malattia non è per niente diminuita. Prendiamo il caso dei delle amministrazioni comunali di Catania e Palermo.
 
Nella città etnea il dato è di 7,78  di assenze in più rispetto allo scorso anno, mentre nel capoluogo siciliano il dato è in controtendenza: -18,37 di assenze. Chiudono la classifica i comuni di Piazza Armerina e Trabia nel palermitano, che per il ministero di Brunetta sono i comuni con più “dipendenti malati”. Nel primo caso abbiamo una variazione del 78,57 di assenze in più mentre nel secondo caso arriviamo all’80 per cento.
Soddisfazione però dal ministero di Brunetta che si ritiene contento dei risultati della legge da lui fortemente voluta per contrastare l’assenteismo nella pubblica amministrazione. In generale in tutta Italia, rispetto allo stesso mese  del 2010, a settembre le assenze per malattia dei dipendenti pubblici sono diminuite del -6,3%. Si sono inoltre evidenziate riduzioni sia degli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni (-1,6%) sia delle assenze per altri motivi (-0,6%).
A 39 mesi dall’ approvazione della legge, la riduzione media delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici è infatti pari a circa -33%. Un dato che corrisponde a 65.000 dipendenti in più ogni anno sul posto di lavoro.
Nel mese di settembre i casi più importanti di contrazione delle assenze per malattia sono stati registrati presso le amministrazioni provinciali (-12,7%) e comunali (-10,2%). Quanto agli eventi di assenza superiori a 10 giorni, si rilevano consistenti diminuzioni nel comparto che comprende i Ministeri, la Presidenza del Consiglio e le Agenzie fiscali (-9,7%) e nelle Aziende sanitarie locali (-1,2%). Per quanto riguarda invece le assenze per altri motivi, si osservano riduzioni significative sia nelle Aziende ospedaliere (-7,6%) sia nel comparto che comprende i Ministeri, la Presidenza del Consiglio e le Agenzie fiscali (-1,8%). Nelle diverse macro-aree del Paese le assenze per malattia registrano contrazioni che vanno dal -9,9%  nel Nord Est al -3,6% nelle aree centrali del Paese. Gli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni si riducono invece al Centro (-4,7%), nel Nord Est (-1,0%) e nel Mezzogiorno (-0,4%). Le assenze per altri motivi mostrano infine variazioni di segno negativo nel Nord Ovest (-3,4%) e al Centro (-0,7%).

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