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Palermo – Una città che si scopre razzista

Luca Insalaco

Palermo – Una città che si scopre razzista

martedì 08 Novembre 2011

La comunità Tamil oggetto di episodi di teppismo e intolleranza che minano la convivenza interculturale. Cigl: “Promuovere interventi per ripristinare il clima storico del capoluogo”

PALERMO – Palermo città aperta e accogliente? Non proprio, almeno a giudicare dagli ultimi episodi di violenza nei confronti delle comunità straniere presenti nel capoluogo. A fare le spese del clima di intolleranza che si respira in città sono stati alcuni ragazzi originari dello Sri Lanka, vittime di due diversi attacchi nel quartiere Zisa, a distanza di pochi giorni. “Siamo cittadini che contribuiscono alla crescita della città” dice la comunità Tamil, decisamente la più numerosa con circa quattromila persone presenti in città, che chiede l’impegno di tutti per evitare ulteriori episodi di razzismo.
Per la Cgil palermitana le recenti aggressioni si inquadrano in un contesto di violenza e di razzismo dilagante che “rischiano di compromettere la convivenza civile che caratterizza le comunità che vivono nella nostra città. La comunità dei Tamil – denuncia il sindacato – è terrorizzata, molti hanno timore a uscire, soprattutto nei quartieri abbandonati a se stessi e lasciati senza alcuna forma di controllo sociale”. Il sindacato spiega che la comunità lamenta che questo è stato solo uno dei tanti episodi, ne esistono tanti altri non denunciati per timore, come rapine ai danni di ambulanti e commercianti o altre forme di teppismo e intolleranza sfociate in razzismo, dovute a situazioni di degrado economico e sotto culturale”.
Il segretario e il responsabile immigrati Cgil Palermo, Maurizio Calà e Zaher Darwish, si sono appellati quindi a tutte le amministrazioni pubbliche e alle forze dell’ordine affichè vengano promossi interventi per “ripristinare il clima di convivenza tipico e storico del capoluogo”. Si dice preoccupata dai ripetuti atti di violenza anche la deputata nazionale del Pd, Alessandra Siragusa, che esprime solidarietà alle vittime della violenza: “Lancio un appello – ha dichiarato la Siragusa – affinché si ritorni immediatamente a quel clima di convivenza interculturale che è caratteristica, da sempre, della nostra città”.
La parlamentare ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni, Roberto Maroni, sull’episodio di violenza verificatosi, a stretto giro rispetto al primo, lo scorso 29 ottobre ai danni di un altro cittadino tamil.
Per Rita Borsellino, europarlamentare del Pd, l’aggressione che ha visto vittima i ragazzi dello Sri Lanka è “un ulteriore segnale del degrado sociale di Palermo. Un degrado che ha come causa diretta il vuoto amministrativo di questi anni e che rischia di colpire al cuore antico di una città che, nonostante i suoi governanti è sempre stata solidale e aperta all’accoglienza”. La Borsellino, neocandidata alla guida di Palazzo delle Aquile, auspica quindi un intervento del Comune a sostegno dei ragazzi aggrediti, sia per le cure che la ricerca di un alloggio.
 

 
L’azione. Raccolta firme per due leggi di iniziativa popolare
 
PALERMO – Già l’alloggio. è uno degli indici, assieme al lavoro, dello sfruttamento che gli immigrati subiscono. Costretti a vivere in tuguri, anche di una sola stanza in cui vivono anche in tre o quattro in spazi persino inferiori ai 30 metri quadri. Ovvio che riscaldamento e l’allaccio alla rete del gas siano un lusso.
Intanto, nel capoluogo e nei comuni della provincia, è stata lanciata la campagna “L’Italia sono anch’io” con la quale la Cgil, assieme a un nutrito cartello di sigle e associazioni, sta procedendo alla raccolta di firme per due leggi di iniziativa popolare che riguardano la modifica della legge di concessione della cittadinanza, da estendere anche ai bambini nati in Italia da genitori extracomunitari, e il riconoscimento del diritto attivo e passivo di partecipazione al voto nelle elezioni amministrative.
Nei prossimi giorni, inoltre, verrà lanciata una serie di iniziative e incontri di sensibilizzazione sui temi dell’integrazione in diversi quartieri palermitani, a cominciare dalla Zisa.

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