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Palermo – Rifiuti, tra inciviltà e croniche carenze

Luca Mangogna

Palermo – Rifiuti, tra inciviltà e croniche carenze

giovedì 10 Novembre 2011

Nei contenitori viene gettato di tutto. Annunciate sanzioni per i trasgressori e 3.500 nuovi cassonetti. Differenziata insieme al resto? è polemica. L’Amia: recupero impossibile

PALERMO – Mancata differenziata, abbandono selvaggio di spazzatura sui marciapiedi e rinvenimento sospetto di materiali pericolosi in strada. È questo il prospetto disegnato dalla questione rifiuti a Palermo, recentemente deflagrata con aspre polemiche fra l’amministrazione comunale, i cittadini e la società partecipata che si occupa della raccolta, l’Amia. Proprio all’Amia abbiamo chiesto delucidazioni sul problema, in primo luogo quello inerente la raccolta differenziata, che secondo quanto riferitoci dall’azienda, da quando si sono insediati i commissari straordinari, è cresciuta dal 4 al 10 per cento circa.
L’Amia spiega che nell’ultimo anno ha sviluppato il porta a porta nella zona che va da via Belgio al Politeama con eccellenti risultati in termini di crescita delle percentuali di raccolta (fino al 60 per cento), e  ha previsto il miglioramento delle raccolte stradali con un sistema detto di “prossimità” che creerà una serie di ecopunti dove i cittadini potranno conferire i propri rifiuti differenziati. È già stato emanato il bando per l’acquisizione di mezzi e attrezzature necessarie e dal prossimo anno dovrebbe iniziare la sperimentazione di questo sistema.
È stato però documentato da alcuni cittadini lo svuotamento delle campane della differenziata assieme ai cassonetti degli altri rifiuti, e la tal cosa ha provocato notevole sconcerto nella cittadinanza. Secondo l’Amia questo è avvenuto perché dentro il contenitore viene gettato di tutto rendendo di fatto impossibile avviare a un recupero rifiuti che sono rifiuti misti e non differenziati. Il fatto è stato accertato da un’ispezione della Polizia municipale che ha verificato che dentro alcuni di questi bidoni anziché solo organico erano presenti piatti e bicchieri di plastica, scatole di latte e biscotti, bottiglie di vetro e di plastica. In tali condizioni il carrellato deve necessariamente essere svuotato come indifferenziato.
La società ha fatto sapere questi comportamenti scorretti verranno sanzionati duramente. Per quel che riguarda l’abbandono selvaggio di rifiuti di ogni tipo su marciapiedi o aree pubbliche l’Amia ci sapere che “è un tema dolente che si prefigge di affrontare, ma non è ipotizzabile che possano esserci servizi continui per sopperire alla carenza di controlli e rispetto delle norme e regolamenti comunali. Ciononostante l’azienda esegue periodicamente la raccolta di tali rifiuti, compresi gli ingombranti abbandonati, e denuncia puntualmente alle autorità preposte i siti più significativi di rinvenimento di abbandoni illeciti”.
Altra cosa è l’eventuale deposito a terra di rifiuti accanto ai cassonetti nei casi di loro completo riempimento, data dalla carenza che sarà colmata da “una recente acquisizione di circa 3500 nuovi cassonetti che sono in fase avanzata di consegna”.
 


Debiti e gestione. Pareggio nel 2012 ma solo col nuovo contratto di servizio
 
PALERMO – A tenere banco all’Amia non è solo la questione del servizio, ma anche quella economica. “Dopo il nostro insediamento – spiega il commissario straordinario Paolo Lupi –  c’è stata una particolare cura ai conti aziendali. La spesa è stata assoggettata ad un rigoroso controllo sia preventivo, con la predisposizione di appositi budget, sia successivo, con un reale e costante controllo dei costi aziendali. Il 2010 si è chiuso ancora in perdita, anche se a un livello ridotto rispetto al 2009 di almeno 4 mln di euro e il 2011 rispetterà il trend migliorativo in vista del pareggio economico del 2012, alla sola condizione che il Comune di Palermo adegui il contratto di servizio come richiesto sin dal proprio insediamento. I costi annuali ammontano a circa 125 mln, i ricavi a circa 110 mln. Rimane ferma l’esposizione debitoria dell’azienda antecedente alla dichiarazione di insolvenza – conclude Lupi – che a oggi è stata quantificata dal tribunale in circa 110 mln di euro”.

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