David Lynch a Catania con la sua “formula” della felicità - QdS

David Lynch a Catania con la sua “formula” della felicità

Patrizia Penna

David Lynch a Catania con la sua “formula” della felicità

sabato 12 Novembre 2011

Il regista statunitense David Lynch a Catania per la presentazione del suo progetto “Scuola senza stress”. La Meditazione Trascendentale, una tecnica mentale di riscoperta dell’Io

CATANIA – Erano gli anni Novanta quando il regista de “I segreti di Twin Peaks”, David Lynch, riuscì nell’impresa di tenere incollato al piccolo schermo il pubblico italiano di ogni età che continuò per settimane a chiedersi “Chi ha ucciso Laura Palmer?”. Ne è passato di tempo da allora, il giovane pubblico di quegli anni è cresciuto ma per il regista della fortunatissima serie tv statunitense, i giovani hanno continuato ad essere una sorta di “universo tutto da scoprire”. Ed è soprattutto ad essi che si rivolge ancora oggi, lui, che da artista a tutto tondo “ci parla” non solo attraverso il cinema ma anche attraverso la pittura, la musica e la scrittura.
Lynch è stato a Catania la scorsa settimana per illustrare il programma “Scuola senza Stress”, promosso dalla “Fondazione David Lynch per l’Istruzione basata sulla coscienza e la pace nel mondo”, al fine di una ampia divulgazione nelle scuole catanesi e siciliane. Lo abbiamo intervistato.
Signor Lynch, cosa intende per “Meditazione Trascendentale”?
“Si tratta di una tecnica mentale, un’antica forma di meditazione riportata alla luce da Maharishi Mahesh Yogi. Non è una forma di concentrazione o contemplazione, né tanto meno richiede uno sforzo particolare. è piuttosto un grande dono all’umanità poiché, rispetto alle comuni forme di meditazione, consente di oltrepassare l’aspetto puramente “superficiale” dell’esistenza e di raggiungere un livello molto più profondo in modo facile, spontaneo e naturale. “Trascendere” significa infatti “andare oltre”, e noi andiamo oltre il pensiero fino alla sorgente del pensiero che è il principio da cui scaturisce tutto. Chi pratica la MT riceve  un mantra. Il Mantra è un suono specifico con una vibrazione particolare, una sorta di legge naturale che ci permette di trascendere l’esperienza e di orientare la nostra consapevolezza verso l’interno,  verso i livelli più profondi della mente e dell’intelletto, fino a raggiungere il grande ed eterno oceano della pura coscienza”.
La sua esperienza di regista “visionario” ha in qualche modo influenzato il suo modo di concepire la “coscienza”?
“Qualunque sia la professione svolta o il cammino intrapreso dall’individuo, attraverso la MT le idee, la creatività hanno maggiore sfogo e fluiscono più liberamente. Cresce l’amore, migliorano le relazioni tra le persone. La MT porta energia e felicità: questo serve nel lavoro e serve soprattutto nella vita di tutti i giorni”.
Ci parli del progetto “Scuola senza Stress” presentato qualche giorno fa a Catania.
“Al giorno d’oggi  il sistema educativo di tutti i paesi è penoso. Gli studenti sono stressati, le relazioni umane sono scarse e persio gli insegnanti non amano più il proprio lavoro. Sono tantissime le scuole dove si registrano episodi di violenza, droga e bullismo e la cultura e l’apprendimento trovano sempre meno spazio. E’ stato dimostrato, inoltre, che lo stress colpisce sempre più i giovanissimi ed i tentativi di aiutare i ragazzi a scuola si sono rivelati poco efficaci poiché non sono serviti ad attenuare il tormento interiore che attanaglia giovani ed insegnanti. Alcuni studi, invece, hanno dimostrato i vantaggi della M: grazie a questa tecnica alla portata di persone di tutte le età, è stato possibile riscontrare un miglioramento nel rendimento scolastico e nei rapporti umani”.
Com’è il suo rapporto con i giovani?
Il rapporto che ho con i giovani è lo stesso che ho con le persone più anziane. Siamo tutti persone e tutti possiamo trarre profondo beneficio dall’esperienza della trascendenza”.
Cosa pensa che le nuove generazioni abbiano di più rispetto alle generazioni passate, per esempio degli anni ‘70, in termini di opportunità? Viviamo nell’era caotica della globalizzazione: Lei crede che, rispetto al passato, oggi ci sia più bisogno di riscoprire l’importanza della meditazione?
“Negli anni ’70 probabilmente i giovani erano un po’ meno stressati. La vita al giorno d’oggi va sempre più veloce, c’è un flusso di informazioni molto più consistente e ciò genera stress, paura, ansia. Rispetto al passato le persone sono più soggette a rabbia e depressione e questo uccide la creatività, la felicità ed è così che amore, pace ed energia si dissolvono, scompaiono. è la negatività il vero nemico della creatività poiché impedisce il normale fluire della felicità. E non è una novità che lo stress può uccidere una persona. Ecco perché ciò di cui abbiamo bisogno è la trascendenza che ci permette di sperimentare l’Io, l’Assoluto, l’Essere. La MT non è una religione ma non è neanche contro la religione. Essa non è riconducibile ad una fede in particolare ma appartiene a tutti. Non è una setta, né tanto meno un gruppo di cui far parte:  è uno strumento a disposizione dell’umanità grazie al quale è possibile sfuggire alla sofferenza”.

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