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Catania – Fuoco incrociato su Cannizzo dopo la relazione in Consiglio

Melania Tanteri

Catania – Fuoco incrociato su Cannizzo dopo la relazione in Consiglio

giovedì 17 Novembre 2011

Alcuni consiglieri hanno chiesto le sue dimissioni, ma la fiducia del sindaco appare immutata. Anche dai banchi della maggioranza si sono levate critiche contro l’assessore

CATANIA – Guerra aperta contro Franz Cannizzo. Le critiche e le polemiche scatenate da alcuni consiglieri comunali  contro il titolare della delega alle Attività produttive della giunta Stancanelli in verità erano già nell’aria, ma si sono state palesate in modo inequivocabile, martedì sera, nel corso di una seduta di Consiglio comunale incentrata proprio sull’attività dell’assessorato retto da Cannizzo e sulla relazione di quest’ultimo.
Le critiche sono piovute da ogni parte, ma le più pesanti e dirette sono state avanzate dai rappresentanti della maggioranza in Consiglio, in particolare dal presidente della Commissione permanente alle Attività produttive, Maurizio Mirenda – che ha sottolineato come dall’assessore e dall’amministrazione tutta, siano arrivate in Consiglio solo dichiarazioni di intenti, mai seguiti ad atti – e dal capogruppo del Pid, nonché prima firmataria delle richiesta di un consiglio straordinario sul Commercio, Valeria Sudano. La rappresentante del Pid è andata giù pesante,  evidenziando in particolare il doppio ruolo di Cannizzo – oltre che assessore anche presidente dell’associazione dei Bed&Breakfast – e chiedendo addirittura un passo indietro all’assessore tecnico.
“Non vedo nessuna attività in nessun settore – ha affermato la Sudano – se non che la città sta morendo. Sono in maggioranza e non dovrei dirlo ma l’assessore non è all’altezza e dovrebbe fare un passo indietro”.
Al di là della richiesta nemmeno troppo velata di dimissioni, sulla quale il sindaco Raffaele Stancanelli non ha voluto fare alcun commento, il clima di delusione in aula per le parole di Cannizzo era diffuso. I rappresentanti del Partito democratico hanno parlato, infatti, di una relazione utopica, virtuale e priva di concretezza, mentre Manlio Messina, del Pdl, non ha risparmiato commenti ironici, sottolineando come la relazione dell’assessore sia stata priva di dati e di numeri.
Oltre all’elenco delle azioni già avviate dall’amministrazione in ordine al contrasto all’abusivismo commerciale, alla sensibilizzazione contro la contraffazione, all’organizzazione di fiere e mercatini e l’aver avviato la regolamentazione di alcuni settori (ancora però nessun atto in merito è approdato in Consiglio comunale), nulla o quasi è emerso  di ciò che di concreto l’amministrazione intenda fare in merito alla crisi del settore commercio, lametata da tempo e da più parti, ed è proprio questo che ha suscitato le perplessità dei consiglieri.
“L’assessore al Commercio – ha sottolineato Manfredi Zammataro, vice capogruppo de La Destra–Alleanza siciliana – non si rende conto di quale città ci sia fuori dal Palazzo: una città che soffre, e che soffre in solitudine”.
 


Soluzioni alla crisi. L’elenco di proposte de La Destra
 
CATANIA – Non concedere in futuro ulteriori concessioni per la costruzione di nuovi centri commerciali ricadenti nel territorio comunale; valorizzare il centro storico con iniziative a opera del Comune a sostegno degli esercizi commerciali; potenziare i mezzi di trasporto pubblico per consentire di raggiungere il centro cittadino con facilità; individuare delle soluzioni idonee per il problema dei parcheggi, aumentando il numero di stalli bianchi gratuiti e prevedendo per i commercianti dei negozi ricadenti in centro storico forme di abbonamento a prezzo ridotto; misure volte a contrastare in maniera decisa l’invasione dei negozi cinesi e la predisposizione di iniziative di promozione e tutela del commercio locale e della salvaguardia della identità dei luoghi e della nostra Comunità. Questa la ricetta del gruppo de La Destra a Palazzo degli Elefanti che,  in merito, ha presentato una mozione proprio per impegnare sindaco e amministrazione a mettere in atto interventi a costo zero per sostenere il commercio in città.

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