Ict per colmare ritardo infrastrutturale - QdS

Ict per colmare ritardo infrastrutturale

Lucia Russo

Ict per colmare ritardo infrastrutturale

giovedì 24 Novembre 2011

A Palermo si è svolto uno dei tre incontri sull’Agenda digitale europea, gli altri sono stati a Bologna e a Roma. Armao, assessore all’Economia: “Un esempio: l’accesso al credito d’imposta tramite tecnologie web”

PALERMO – La Regione crede nell’innovazione tecnologica. Così si è espresso l’assessore regionale all’Economia, che ha la delega dell’informatizzazione della Regione, in occasione dell’appuntamento sulla diffusione dell’Agenda Digitale Europea. A tal proposito c’è stato un incontro a Bologna, per il Nord, e uno conclusivo a Roma, per il Centro Italia.
Tre eventi legati alla diffusione dell’Agenda Digitale Europea. Il convegno a Palermo è stato organizzato dalla Commissione europea insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Regione siciliana, alla Provincia e al Comune di Palermo, in collaborazione con Anci e Upi, realizzato col supporto e per le finalità del Progetto operativo di assistenza tecnica Società dell’Innovazione attuato dal dipartimento della digitalizzazione della P.a. nel settore.
 “La Regione siciliana crede nel valore strategico dello sviluppo tecnologico – ha detto Armao – e ha messo in campo varie iniziative per rendere ai cittadini servizi più celeri, più efficaci e più trasperenti. L’ultimo, è la misura a sostegno delle imprese costituito del credito d’imposta, che si basa tutto su procedure digitali che hanno già consentito in poche settimane di dare servizi ad oltre 800 imprese. Queste potranno seguire l’iter procedurale delle richieste senza doversi recare in alcun ufficio e senza dover intraprendere rapporti burocratici con dirigenti e funzionari regionali e riceveranno a domicilio entro venti giorni il riscontro da parte degli uffici”.
“La Sicilia – ha proseguito Armao – è la prima Regione che ha recepito il Codice dell’amministrazione digitale e recentemente si è dotata di una specifica legge proprio sulla trasparenza e l’efficienza della P.A., volta a combattere le infiltrazioni mafiose proprio negli uffici pubblici siciliani”.
Punto qualificante della legge è il Pitre, il piano per l’innovazione tecnologica della Regione che renderà l’amministrazione regionale più efficiente, e sarà soprattutto un antidoto contro la corruzione e le pressioni mafiose; infatti, cio’ che è pubblicato in rete è immediatamente verificabile e controllabile e ogni cittadino interessato potrà avervi accesso.
Il Pitre è all’esame della seconda Commissione dell’Ars per la definitiva approvazione.
“La sfida del federalismo, che il nuovo governo nazionale riporterà certamente nei corretti binari del confronto e della solidarietà tra tutte le regioni del Paese – ha concluso Armao – richiede una seria perequazione infrastrutturale, che ci consenta di intrattenere rapporti col Mediterraneo in modo celere e moderno. In questa propettiva, la differenziazione dell’autonomia statutaria non potrà fondarsi più su meri criteri storici, di tipo riparatorio o peggio ancora rivendicazionistico, ma sulle peculiarità territoriali ed economiche che le regioni periferiche o insulari vivono. Sono questi i ritardi che dobbiamo colmare e l’innovazione tecnologia puo’ aiutare a superare la perifericità geografica che ci contraddistingue rispetto ai grandi assi strategici di comunicazione europea”.
“Il ritardo infrastrutturale della Sicilia può essere colmato, – ha detto Gaetano Armao, al convegno “Innovazione per lo sviluppo e la crescita del Mezzogiorno d’Italia”, all’Albergo delle Povere a Palermo – oltre che con le reti materiali, (ferrovie o autostrade), anche con quelle immateriali. La banda larga può consentire, infatti, ad ogni utente di operare su tutti i mercati del mondo anche abitando in uno dei 400 comuni siciliani. Questo è per noi un obiettivo primario e irrinunciabile che puo’ contribuire allo sviluppo del nostro tessuto imprenditoriale in modo veloce e concreto”.
 


Tra le priorità dell’Agenda digitale europea sviluppare i professionisti dell’Itc
 
L’agenda digitale presentata dalla Commissione europea è una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020, che fissa obiettivi per la crescita nell’Unione europea (Ue) da raggiungere entro il 2020. Questa agenda digitale propone di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Itc) per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso.
La presentazione è avvenuta con comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni il 19 maggio 2010, intitolata «Un’agenda digitale europea» [COM(2010) 245 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale, come è riportato nel sito internet “Europe direct”, sito ufficiale dell’Unione europea gestito dal servizio comunicazione della Commissione europea. Vengono considerati come ostacoli che minano l’agenda digitale i seguenti: la frammentazione dei mercati digitali; la mancanza di interoperabilità; l’aumento della criminalità informatica e il rischio di un calo della fiducia nelle reti; la mancanza di investimenti nelle reti; l’impegno insufficiente nella ricerca e nell’innovazione; la mancanza di alfabetizzazione digitale e di competenze informatiche; le opportunità mancate nella risposta ai problemi della società.
Con l’agenda digitale l’Europa si propone di investire di più nelle attività di ricerca e sviluppo connesse alle Itc, le quali sono ancora insufficienti in Europa rispetto a quanto avviene nei principali paesi partner commerciali. La Commissione intende quindi favorire gli investimenti privati e raddoppiare le spese pubbliche nello sviluppo delle Itc. L’UE, inoltre, soffre della carenza di personale competente nel settore delle Itc, per cui la Commissione propone di inserire l’alfabetizzazione e le competenze digitali fra le priorità del Fondo sociale europeo.

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