Ritardati pagamenti, su il costo delle imprese - QdS

Ritardati pagamenti, su il costo delle imprese

Marina Pupella

Ritardati pagamenti, su il costo delle imprese

venerdì 02 Dicembre 2011

Studio di Confartigianato: nell’ultimo anno l’attesa per il saldo delle fatture è salita, in media, a 116 giorni dalla emissione. In Sicilia, calcolati 191 mln di maggiori oneri a causa della lentezza della Pubblica amministrazione

PALERMO – Continuano ad essere lunghi i tempi di pagamento per le imprese artigiane che operano in Sicilia. Centosedici giorni con un aumento di 43 giorni nell’ultimo anno. E questo accade in un momento di decelerazione del credito e di incremento dei tassi di interesse di cento punti base in un anno. Le imprese affrontano l’ultimo scorcio dell’anno registrando forti tensioni sulla liquidità aziendale, in un contesto caratterizzato da un mercato del credito che ha forti segnali di frenata.
Lo scorso agosto la dinamica tendenziale del credito al sistema delle imprese rimane positiva, ma è in sensibile decelerazione: i prestiti alle aziende sono saliti del 2, 9 per cento, in calo rispetto al 3, 2 di luglio e al 3, 6 di giugno. E sono sempre le piccole imprese a segnare la minor dinamica, pari all’1, 7 per cento. Al braccino corto degli istituti bancari, si aggiunge il “rischio Paese” che si sta estendendo anche al costo del credito: a settembre 2011 i tassi per nuovi finanziamenti alle imprese arrivano 4, 51 per cento, ben 100 punti base superiore rispetto all’anno precedente.
Il rallentamento del ciclo economico, la crescita del grado di restrizione del credito e l’incremento del costo dei finanziamenti si associano, in un mix velenoso per il funzionamento delle Pmi, ad un eccezionale aumento dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni, in particolare in questa seconda metà dell’anno.
L’Ufficio studi di Confartigianato ha analizzato in un’indagine inedita, i settori più colpiti dalla lentezza dei pagamenti, e la loro incidenza sui costi per la filiera dell’artigianato, stimati in 3 miliardi 645 milioni di euro a livello nazionale, con un’incidenza sul valore aggiunto (al netto dell’agricoltura) pari allo 0,27 per cento. I tempi di pagamento della Pubblica amministrazione sono più alti nel Mezzogiorno, dove salgono a 141 giorni, con un valore del 24, 8 per cento superiore alla media nazionale.
Nell’Isola la leggerezza di Regione ed enti locali verso le imprese fornitrici comporta, secondo lo studio di Confartigianato, un onere finanziario pari a 191, 5 milioni di euro. I settori più colpiti sono i soliti noti: le costruzioni, il manifatturiero ed i servizi.
 
Nell’edilizia, in cui oltre alla crisi hanno influito i mancati investimenti sulle infrastrutture, si è registrata una maggiore dilazione di 63 giorni, passando dai 94 di un anno fa ai 157 di oggi. Tali difficoltà, evidenziati per altro dalla Banca d’Italia nell’ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria, accentuano sul fronte finanziario la forte fase recessiva del comparto, che nei primi mesi del 2011 ha subito una flessione del 2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La dinamica dei prestiti bancari nel settore si è dimezzata in soli tre mesi: era il 5, 9 per cento a giugno, passa al 5 a luglio, al 4,7 ad agosto e al 3, 2 a settembre.
Le tensioni sulla liquidità a disposizione del comparto sono aggravate dal forte calo delle compravendite immobiliari. Negli ultimi cinque trimestri l’indice tendenziale delle compravendite è stato per lo più in territorio negativo, con un lieve recupero nel terzo trimestre di quest’anno.

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