Attivata task force contro l’evasione - QdS

Attivata task force contro l’evasione

Melania Tanteri

Attivata task force contro l’evasione

venerdì 02 Dicembre 2011

Forum con Carmelo Sciuto, direttore dell’Inps di Catania

Lei è stato direttore dell’Inpdap, prima di essere direttore dell’Inps: si possono paragonare i due istituti e, soprattutto, verranno accorparti?
“Non si possono paragonare; le dimensioni sono diverse così come gli interlocutori. L’Inps è molto più grande, il rapporto è di uno a cinque. Di accorpamento si parla da un po’ e già delle sinergie sono state avviate, anche se poco in Sicilia rispetto ad altre parti d’Italia; laddove possibile accorpare gli immobili è stato fatto, in modo da ricevere l’utenza in un solo ambiente. La difficoltà reale è data dal fatto che la normativa previdenziale è diversa tra pubblico impiego e privato. E poi, anche i datori di lavoro sono diversi: quello privato pone delle difficoltà gestionali molto diverse”.
Cosa può dirci in merito al recupero dell’evasione? L’Inps nel complesso è stata valente perché ha portato a casa dieci miliardi di previdenza, ma il numero di ispettori è sufficiente e l’Inps di Catania, relativamente alla scoperta dell’evasione nella provincia, è in media con il resto del Paese?
“Assolutamente sì. Noi abbiamo un numero di ispettori abbastanza corposo, anche se insufficiente ovviamente rispetto al bacino d’utenza. Ne abbiamo 22 e ne stanno arrivando altri due da Roma; non sono molti, ma sono sicuramente molti di più rispetto a province come Siracusa dove ce ne sono appena 4. Ci avvaliamo, inoltre, di un ottimo sistema informatico. A livello regionale, la direzione, già da qualche anno, ha avviato una task force di ispettori su uno degli aspetti sicuramente più problematici della Sicilia e del nostro territorio, che è quello dell’agricoltura. Abbiamo più di 31 mila braccianti agricoli e diverse migliaia di aziende. Per rendere omogeneo e capillare l’intervento sul territorio è stata creata questa squadra della quale fanno parte gran parte degli ispettori provenienti dalle province dell’Isola, ma anche da altre parti d’Italia. Un lavoro particolarmente interessante, anche perché viene svolto in strettissima collaborazione con la Magistratura e con la Guardia di finanza, è proprio l’accesso nell’area dell’agricoltura; i processi più grossi degli ultimi anni nascono proprio da processi ispettivi dell’Istituto: vere e proprie truffe, con società fantasma che assumono lavoratori fittiziamente e godono di una serie di agevolazioni, come la disoccupazione agricola”.
Un filone di accertamenti è dedicato, dunque, all’agricoltura. Relativamente al settore edile, invece?
“Devo dire che nell’edilizia non c’è moltissima evasione, anche se ci sono micro imprense e una miriade di piccoli imprenditori e artigiani che sfuggono, anche perché lo sforzo di un accesso ispettivo, che spesso comporta due ispettori per un certo numero di giorni, lo si concentra su realtà più grosse. Puntiamo le grandi imprese che, però, sotto questo aspetto, sono generalmente sane, anche perché per lavorare con gli appalti pubblici, hanno la necessità del Durc, il documento unico di regolarità contributiva”.
A proposito di Durc, perché c’è una trafila lunga per poter avere questo fondamentale documento?
“Il Durc viene rilasciato entro 30 giorni, con esito positivo o negativo, oppure con ‘silenzio-assenso’. La normativa è davvero eccessivamente complessa e andrebbe rivista; anche il prefetto Cannizzo, in un recente incontro, ci ha chiesto tra le altre cose di comprendere quali possano essere le misure per diminuire le richieste di Durc. Abbiamo il numero più elevato di richieste in Sicilia e tra i più alti d’Italia. Stiamo anche cercando di velocizzare le procedure: abbiamo avuto un incontro con l’Inail, che gestisce il portale del Durc perché, insieme, stiamo scrivendo una relazione per il Prefetto, che è molto sensibile su questo argomento. Stiamo inoltre collaborando con la provincia di Agrigento, che in questo momento ha personale in più, per lavorare in back office per ripulire la banca dati delle diverse aziende. Questo progetto dovrebbe partire la settimana prossima e dovrebbe portare a un miglioramento in brevissimo tempo”.
 

 
“Da aprile 2012 sarà avviata la telematizzazione della presentazione di tutte le domande”
 
Il personale totale dell’Istituto è sufficiente? E il sistema di  informatizzazione?
“Siano attualmente in 340, di cui venti andranno in pensione dal primo di febbraio e, recentemente, ne sono arrivati 11. Obiettivamente non siamo tanti, se si pensa che erano 540 quattro anni fa. Certo, l’informatizzazione ci aiuta molto. In ogni caso il personale non dipende da noi e quello che abbiamo ci deve bastare”.
Quali sono le prospettive a medio e lungo termine per l’Istituto che dirige?
“Siamo in fase di grande riorganizzazione, a livello nazionale, e si sta intervenendo sul modo di lavorare. Abbiamo iniziato alla fine dello scorso anno; ora abbiamo dovuto supportare i nostri interlocutori istituzionali che hanno visto stravolgere i loro punti di riferimento. Un grande appuntamento lo avremo ad aprile 2012: sarà avviata la telematizzazione della presentazione delle domande. Ogni cosa verrà presentata per via informatica”.
Cosa ci può dire sulla questione relativa allo smaltimento delle pratiche per l’invalidità civile?
“Quella dell’invalidità civile rappresenta senza dubbio la criticità principale da affrontare, un emergenza. Le cose potranno cambiare molto quando tutto il  processo sarà informatizzato, come prevede la normativa. Ho incontrato il commissario dell’Asp, Sirma, che sta raddoppiando le commissioni sanitarie. Ritengo che le rinnovate sinergie con le altre amministrazioni interessate dal complesso procedimento di concessione dei benefici di legge consentiranno l’erogazione delle prestazioni in tempi più accettabili”.
 


Curriculum
 
Carmelo Sciuto è nato a Catania nel 1965. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania e ha esercitato la libera professione fino al 1994, anno in cui è diventato funzionario presso L’Azienda ospedaliera Garibaldi di Catania, azienda di cui, nel 2001, diventa direttore amministrativo. Da maggio 2003 a dicembre 2003 ha retto ad interim la sede dell’ufficio Inpdap di Messina, mantenendo la titolarità della sede di Catania, di cui è stato direttore dal 2002 al 2011. Dal 25 marzo di quest’anno è infatti direttore dell’Inps etnea.

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