Rate, opportunità ma anche rischi e occhio a rispettare le scadenze - QdS

Rate, opportunità ma anche rischi e occhio a rispettare le scadenze

Eloisa Bucolo

Rate, opportunità ma anche rischi e occhio a rispettare le scadenze

sabato 10 Dicembre 2011

Consigli utili per i consumatori per non farsi trovare impreparati

CATANIA – La difficile situazione economica, il desiderio di avere subito ciò che vogliamo, la necessità di non toccare i risparmi per eventuali imprevisti, e la tranquillità di ammortizzare la spesa grazie a futuri introiti, possono essere alcuni dei motivi che spingono a scegliere il pagamento rateale.
Nell’esperienza di tutti i giorni si traduce tecnicamente in un contratto di “prestito finalizzato”, acceso presso un rivenditore di beni o servizi e regolato dalla normativa sul credito al consumo. Per consentire al cliente il pagamento rateale delle cose più disparate (auto, elettrodomestici, smartphone, pc, ecc.) il negoziante stipula una convenzione con una banca o finanziaria, che anticipa l’ammontare e riceve le rate dall’acquirente. Per questo motivo è bene verificare, prima di sottoscrivere un finanziamento, l’affidabilità della  finanziaria, verificando la sua iscrizione all’albo dei mediatori creditizi, pubblicato sul sito della Banca d’Italia. Il negoziante esce subito dal rapporto con il cliente, tranne che per la garanzia del bene, e il mancato pagamento delle rate incide esclusivamente sul rapporto consumatore-istituto di credito. 
Non rispettare le scadenze, può comportare maggiori oneri a suo carico quali: l’applicazione d’interessi di mora, la risoluzione e richiesta immediata di pagamento del capitale; la possibilità di essere segnalati, come cliente non affidabile, ai sistemi d’informazione creditizia. Il mancato pagamento o il ritardo, può favorire, infatti, l’iscrizione nelle “Centrale dei Rischi”, pubbliche o private. Le prime, relative ai prestiti d’importo elevato, compresi tra € 31.246 e 74.990 (SIA – Società Interbancaria per l’Automazione) o superiori a € 75. 000 (Centrale Rischi della Banca d’Italia), le seconde relative a finanziamenti inferiore a € 31.246 (Crif – Centrale Rischio Finanziario, CTC – Consorzio a Tutela del Credito).
Una volta iscritti in queste banche dati, trascorreranno, secondo i casi 6, 12 o addirittura 24 mesi, prima di poter essere cancellati. Ogni cittadino può in qualsiasi momento conoscere la propria storia creditizia, mentre le banche, solo per finalità esclusivamente collegate alla tutela del credito, dunque, per valutare il credit scoring, punteggio d’affidabilità di un cliente.
 
Consultate queste informazioni, il prestito potrà essere erogato o no in conformità a criteri che variano per ciascun istituto, anche in base alla percentuale di rischio che si assumono. Per questo può capitare che una richiesta di finanziamento sia rifiutata presso una banca, ma accettata altrove. In genere è sempre meglio, per evitare di incorrere nel sovraindebitamento, affidarsi alle banche, nonostante abbiano criteri interni molto più rigidi e selettivi rispetto alle finanziarie, che tendono a concedere prestiti anche a soggetti dalla scarsa affidabilità creditizia a fronte però di tassi d’interesse molto elevati.

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