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Palermo – La tempesta… dopo la tempesta ancora nuvole sul parco Cassarà

Anna Claudia Dioguardi

Palermo – La tempesta… dopo la tempesta ancora nuvole sul parco Cassarà

mercoledì 14 Dicembre 2011

A quasi un mese dall’inugurazione nuove polemiche: deserta l’asta per la concessione degli immobili. Due dei tre ingressi restano ancora chiusi per carenza di custodi del Coime

PALERMO – È trascorso quasi un mese dall’inaugurazione, avvenuta lo scorso 26 novembre, del parco D’Orleans, intitolato a Ninni Cassarà, collocato al centro tra via Ernesto Basile e corso Pisani, un polmone verde che i palermitani hanno accolto con grande entusiasmo accorrendo in numerosi a visitare l’area di 25 ettari, che hanno dovuto attendere per quasi sei anni.
Ma la tortuosità di vicende e il susseguirsi di intoppi che ne hanno rallentato l’apertura non sembrano voler abbandonare il parco e un nuovo polverone si è sollevato nei giorni scorsi riguardo alla gara d’appalto per gli immobili, tra cui il caffè letterario, il cui numero di partecipanti è stato pari a zero. “Si comunica che l’asta pubblica – si legge infatti sul sito del Comune di Palermo – relativa all’affidamento in concessione d’uso degli immobili all’interno del Parco “Ninni Cassarà”, canone complessivo dell’appalto 170 mila euro, gara del giorno 2 dicembre 2012 è stata dichiarata deserta per mancanza di offerte pervenute”.
Almeno per un po’ di tempo dunque alcuni servizi previsti all’interno del parco resteranno inattivi, ma la cosa non sembra preoccupare l’assessore alle Manutenzioni, Michele Pergolizzi che ha commentato: “Il parco è una nuova creatura, è in fase di start up ed è normale che debba crescere e perfezionarsi. Consideriamolo non come un incidente ma come un imprevisto, vorrà dire che dovremo riformulare diversamente la gara a condizioni più favorevoli per chi vuole investire”.
Una giustificazione plausibile se però, il parco fosse stato aperto quattro anni fa, quando era previsto, giustificazione che diventa oggi inaccettabile dati i continui slittamenti, come inaccettabile è il fatto che gli ingressi di via Altofonte e via Basile, ossia due dei tre previsti (l’unico accesso è quello di corso Pisani), siano al momento chiusi per carenza di custodi del Coime.
Sono solo quattro gli addetti dalla società, a cui è stata affidata dal Comune la sovrintendenza e il portierato del parco, destinati al controllo dello stesso, ma anche in questo caso Pergolizzi minimizza commentando: “Non è un vero problema ed è già stata fatta richiesta di trasferimento di personale per garantire il servizio, sono sicuro che la settimana prossima cesserà qualsiasi tipo di ansia”.
Due ulteriori polemiche che si aggiungono a quelle passate, ai ritardi sulla consegna, alla prima inaugurazione lo scorso anno a cui non è seguita l’apertura, ai sit-in di protesta davanti ai cancelli del parco, e che sembrano confermare la denuncia dell’associazione Mobilita Palermo, che prima dello scorso 26 novembre e anche il giorno dell’inaugurazione aveva segnalato che si trattava di un’apertura incompleta, dato che, dietro la facciata di un curatissimo ingresso principale e di una villa Forni restituita a nuova luce, segnalava la presenza di aree incolte, erbacce, fili scoperti e fari rotti in una restante buona parte del sito.
 

 
Il caso amianto. Dopo la denuncia naturalmente la bonifica
 
PALERMO – La denuncia che il giorno dell’inaugurazione ha destato più scalpore è stata quella della già citata associazione Mobilita Palermo. Alle spalle di villa Forni, l’associazione aveva infatti documentato, attraverso una serie di foto, la presenza di un’area posta sotto sequestro dalla Polizia municipale a causa del rischio amianto, e sulla discarica di eternit, è stata anche aperta un’indagine. L’area, che naturalmente, dopo la denuncia si è provveduto immediatamente a bonificare resta ancora sotto sequestro dopo essere stata ripulita dagli operai della ditta specializzata Eco’s.
Sulla questione era intervenuto anche Fabrizio Ferrandelli, consigliere Idv che aveva commentato: “Un’inaugurazione in pompa magna  che non è riuscita a nascondere la presenza di sfabricidi pericolosi”, cogliendo il pretesto per lanciare un’accusa all’attuale sindaco Cammarata che, ha dichiarato Ferrnadelli: “Ha dato l’ennesima prova dell’inefficienza e dell’inaffidabilità della sua gestione”.

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