Spesa farmaci convenzionata in Sicilia rimane la più alta - QdS

Spesa farmaci convenzionata in Sicilia rimane la più alta

Liliana Rosano

Spesa farmaci convenzionata in Sicilia rimane la più alta

giovedì 15 Dicembre 2011

Il rapporto Agenas registra in generale una riduzione del 3,7 % ma nell’Isola è stata solo dell’1,7%. Ogni cittadino siciliano ha speso 195,59 € da gennaio a settembre 2011

Palermo – Diminuisce la spesa farmaceutica convenzionata in Sicilia. Un segno forse del piano di contenimento che riguarda la Regione Sicilia cosi come altre regioni del Sud che oggi insieme all’Isola, registrano un segno meno sulla spesa da gennaio 2011 fino allo scorso settembre.
I dati sono quelli raccolti dall’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
La Sicilia fa parte di quel gruppo di regioni (Piemonte, Lombardia, P.A. Bolzano, Veneto, Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria) che applicano il ticket che comprende sia la compartecipazione del cittadino nella scelta tra il farmaco di marca e il generico, sia il “ticket fisso” che risulta dalle manovre messe in atto dalle Regioni per il contenimento della spesa farmaceutica.
Se analizziamo la spesa lorda, nell’isola, siamo passati da 961.434.823,19 milioni di euro a gennaio 2011 a 945.539.098 dello scorso settembre. Un dato che in percentuale registra un -1,7. Ma se si analizzano i dati pro capite, sia come spesa lorda che come spesa netta, in Sicilia di registra il dato più alto d’Italia. Ogni cittadino ha speso 195,59 euro da gennaio a settembre 2011.
A livello nazionale, su tutto il territorio, la spesa farmaceutica convenzionata lorda, registra un  -3,7% di media Italia (tranne per il Molise dove si registra un aumento dello 0,7%) Nella Regione Calabria la diminuzione della spesa lorda nei primi nove mesi del 2011 è del -13,2%, seguono Puglia -7,1% e Piemonte -5,4%. L’incidenza sulla spesa lorda del ticket, nei primi 9 mesi del 2011 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mostra sia a livello nazionale che tra le Regioni un costante aumento: si passa da un peso percentuale a livello nazionale del 7,3% nel 2010 al 10,4% nel 2011.
Il contenimento della spesa farmaceutica convenzionata risulta più evidente se si analizzano i dati della spesa netta, che rappresenta la quota pura rimborsata dal Servizio sanitario delle Regioni, dopo aver detratto dalla spesa lorda le trattenute delle farmacie (sconto al Ssn e pay back) e il contributo dei cittadini (compartecipazione e ticket fisso).
Dallo scorso gennaio fino alla fine di settembre, la diminuzione della spesa (netta) è stata in Sicilia del 5,5 per cento, passando cosi  da 793.289.161,11 a  749.854.043,09 milioni di euro. Una diminuzione, che comunque rimane al di sotto della media italiana che è del -7,7 per cento. A fronte però di tale decremento, aumenta dell’1,8 per cento il numero delle ricette che, sempre nello stesso periodo, è passato da 42.518.847 milioni di euro a 43.290.044, considerando che ogni ricetta costa alla Regione 17,2 euro (spesa netta) e 21, 8 (spesa lorda).
Un ulteriore diminuzione della spesa farmaceutica avviene con il contributo delle farmacie attraverso lo sconto al Servizio sanitario nazionale (L. 662/96), del pay back a carico delle aziende farmaceutiche (Determina Aifa 30/12/05 e Determina Aifa 09/02/07) e della trattenuta dell’1,82% sulla spesa farmaceutica, introdotta dal Decreto-legge n. 78/2010, convertito nella Legge n. 122/2010 sempre a carico delle farmacie.
Il dato siciliano sullo sconto è stato di 60.054.327,24 milioni di euro a Gennaio 2011 e di 66.985.041,99 a settembre 2011 con un aumento cosi dell’11,5 per cento.
In questo modo, la spesa farmaceutica convenzionata, stando a questi ultimi dati,  potrebbe essere considerata un segnale di cambiamento dell’amministrazione regionale verso una politica di maggiore contenimento e risparmio.

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