Ars: Ddl taglia-poltrone non piace a Pdl, Gs e Pid - QdS

Ars: Ddl taglia-poltrone non piace a Pdl, Gs e Pid

Giovanna Naccari

Ars: Ddl taglia-poltrone non piace a Pdl, Gs e Pid

sabato 17 Dicembre 2011

L’Udc è invece per sostenere il testo presentato da Cracolici (Pd). Superamento delle Province e riduzione dei consigli comunali

Palermo – Famiglie e imprese questa settimana hanno avuto una boccata d’ossigeno con due leggi approvate dall’Assemblea regionale siciliana. La norma sulla riqualificazione urbanistica, che consente il recupero di aree degradate e interventi a favore dell’edilizia sociale. E la legge che istituisce l’Istituto regionale per le attività produttive al posto delle vecchie Asi. Strumento che snellisce la burocrazia e taglia  posti di sottogoverno per un risparmio annuale nelle casse regionali di 4 milioni di euro l’anno.
Se i due strumenti legislativi in pochi giorni hanno messo d’accordo maggioranza e opposizione, così non è stato su altri fronti. Primo fra tutti, quello sui costi della politica. Dopo lo schema di legge-voto approvato in modo bipartisan dal Parlamento per la riduzione del numero dei deputati da 90 a 70, il fuoco si è acceso in commissione Affari istituzionali quando si è parlato di tagli negli enti locali.
Al centro della discussione un disegno di legge presentato dal Pd, che guarda al “superamento delle Province e alla riduzione dei consigli comunali”, come ha detto il presidente Antonello Cracolici, e prevede la soppressione delle circoscrizioni. 
Pdl, Grande Sud e Pid hanno detto no al provvedimento. “Nell’opera di riduzione dei costi della politica, nella quale l’Ars si sta dimostrando antesignana d’interventi concreti e significativi – dice Salvo Pogliese, vicepresidente Pdl – non deve essere cancellata la rappresentanza democratica di base che è modello fondamentale di democrazia partecipativa”. Grande Sud è “assolutamente contrario alla soppressione delle circoscrizioni e alla riduzione dei consigli comunali”. A sostenerlo è il parlamentare regionale Franco Mineo. “Far passare il messaggio che questi importanti presidi territoriali di democrazia siano inutili, pertanto da eliminare, è delirante – dichiara – La nostra ragion d’essere sono proprio i territori, le loro specificità ed esigenze di rappresentanza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i Popolari di Italia domani. “Ai tagli al numero di consiglieri ed assessori in comuni e province, esprimiamo la nostra contrarietà – afferma Rudy Maira, coordinatore regionale e capogruppo Pid – Quando si vive una crisi economica e politica, si fa la cosa peggiore se si taglia la rappresentanza e si limita la partecipazione alla vita democratica. Piuttosto si incida sui costi della politica, ma non sull’entità numerica degli eletti”.
Favorevole l’Udc. “Il disegno di legge sui tagli agli Enti locali, presentato dal capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici, va sostenuto e dobbiamo impegnarci per una rapida approvazione – dichiara Giovanni Ardizzone, parlamentare dell’Unione di Centro – Se a Roma si taglia, in Sicilia non si può andare controcorrente. Il ddl, inoltre, è assolutamente rispettoso dell’autonomia degli Enti locali siciliani”. 
Questa settimana all’Ars un altro scontro si è consumato, questa volta in commissione Servizi sociali, tra il presidente Pippo Laccoto (Pd) e l’assessorato Famiglia. Argomento di discussione, le risorse economiche da assegnare con la legge 328/2000. Il presidente Laccoto ha lamentato la mancata trasmissione del parere, da parte dell’assessorato, del decreto di programmazione di spesa. Ed ha detto che la commissione “non è più disponibile ad accettare la violazione dell’obbligo di sottoporre al parere gli atti programmatori del Governo”. 
Intanto sulla famiglia ci saranno nuove iniziative all’Ars. Lo ha detto Salvino Caputo, parlamentare Pdl e presidente dell’Intergruppo per la difesa della vita e per il diritto del nascituro. Ed ha aggiunto: “Contrasteremo il testo di legge sulle unioni civili che a mio avviso è un’iniziativa isolata e demagogica”. La norma martedì sarà discussa in Parlamento.

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