Strisce blu, continua la battaglia contro le multe in assenza di Put - QdS

Strisce blu, continua la battaglia contro le multe in assenza di Put

Michele Giuliano

Strisce blu, continua la battaglia contro le multe in assenza di Put

giovedì 22 Dicembre 2011

Associazioni di consumatori al fianco degli automobilisti multati in città senza Piano urbano del traffico. Da Marsala a Catania passando da Palermo, la mappa della protesta in Sicilia

 PALERMO – Odiate zone a traffico limitato. In Sicilia particolarmente, sembra che i parcheggi a pagamento non vengano proprio digeriti dai consumatori e dalle associazioni di categoria che si stanno preparando in molti Comuni a nuove clamorose azioni di protesta alcune delle quali pronte a sfociare in una vera e propria class action. 
 
L’associazione “Noi Consumatori” annuncia nuove iniziative sul fronte dell’annullamento delle multe elevate agli automobilisti che non hanno pagato il ticket in aree destinare a strisce blu: “Abbiamo chiesto un incontro al nuovo governo nazionale – scrive Roberto Sauerborn, presidente di Noi Consumatori – per rappresentare l’illegittima presenza delle strisce blu a Palermo dove non è mai stato approvato il Put, il Piano urbano del traffico, e le Ztl sono state dichiarate illegittime nel 2008 da una sentenza de Tar Sicilia”.
 
Il problema però, come sottolinea l’associazione, è generico per molti Comuni siciliani dove il Put è un miraggio: “I cittadini di Palermo e non solo – continua Sauerborn – sono costretti a pagare illegittimamente un balzello per il posteggio senza il riscontro di servizi e mezzi pubblici. Inoltre specificatamente per il capoluogo quanto incassato dalla società partecipata Amat, dalla Td Group e dalla Apcoa, che gestiscono a vario titolo le zone blu e il servizio di trasporto pubblico urbano, è illegittimo secondo quanto emerso nei precedenti ricorsi fatti. Tutto ciò può costituire un enorme danno alle casse comunali per decine di milioni di euro”. 
 
Noi Consumatori annuncia espressamente che a breve presenterà una class action con la richiesta di mille euro di danno per ogni illegittimo pass emesso dal Comune e per ogni multa o richiesta privata anch’essa illegittima elevata ai cittadini palermitani. Ma non è solo Palermo a far registrare problemi di quest’ordine. Nel trapanese, ed esatamente a Marsala, l’associazione “Codici” dice che è pronta ad assistere tutti i cittadini a cui è stata elevata una multa all’interno delle Ztl della città. Qui la violazione sarebbe legata alla presenza delle telecamere di videosorveglianza: “Riteniamo illegittime le contravvenzioni elevate nei primi mesi di impiego del sistema di rilevazione – si legge in una nota – in quanto carente delle autorizzazioni amministrative. Inoltre, a fronte dei 13 varchi che venivano richiesti dal Comune, risulta che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ne ha autorizzato soltanto 5. Considerato che numerose contravvenzioni sono state elevate nelle zone a traffico limitato, i cittadini che ritengono di aver ricevuto ingiustamente una o più contravvenzioni possono rivolgersi allo sportello dell’Associazione Codici, Centro per i Diritti del Cittadino, per ogni chiarimento”. 
 
Anche in questo caso le multe elevate sono centinaia per svariati milioni di euro di incasso. L’eventuale ricorso collettivo potrebbe crear un effetto domino devastante per il Comune di Marsala che si ritroverebbe dovere risarcire tutti i ricorrenti e per di più a rimetterci le spese legali e quelle di notifica. 
 

 
Dalla Td group chiesto un maxi  risarcimento a Palazzo delle aquile
PALERMO – A Palermo non ci sono solo le associazioni di categoria contro il Comune ma anche una società che gestisce parte dei parcheggi a pagamento. “Il Comune di Palermo ci deve 4 milioni di euro”: la Td Group rompe gli indugi e passa al contrattacco. La società toscana che nel 2006 si era aggiudicata l’appalto per il rilascio dei pass per le Zone a traffico limitato adesso chiede i danni perché di fatto le Ztl, varate dal Comune nel 2008 e annullate prima dal Tar e poi dal Cga per la mancanza del Piano urbano del traffico, non hanno mai visto la luce. Per la Td Group quindi mancati introiti per svariati milioni, da qui la richiesta di un maxi risarcimento pervenuta a Palazzo delle Aquile nei giorni scorsi: quattro milioni di euro che chissà come il Comune potrebbe pagare, visto che le casse sono esangui ormai da tempo. Così l’Adiconsum Sicilia ha deciso di prendere posizione sulla vicenda incaricando l’avvocato Alessandro Palmigiano (il legale che ha assistito Adiconsum e le altre associazioni che fecero ricorso al Tar e fecero annullare le Ztl) “affinchè agisca a tutela dei diritti dei cittadini e si cerchi di far sì che i 4 milioni li paghi chi ha emanato colpevolmente un provvedimento che il Tar ha dichiarato illegittimo”. (mg)

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