“Affianchiamo i laureati per avviarli al lavoro” - QdS

“Affianchiamo i laureati per avviarli al lavoro”

Melania Tanteri

“Affianchiamo i laureati per avviarli al lavoro”

sabato 31 Dicembre 2011

Forum con Pier Luigi Celli direttore generale Università Luiss di Roma

Che tipo di attività offre la Luiss, oltre, ovviamente, la formazione universitaria? E a quali soggetti è mirata?
“Essenzialmente attività di orientamento, spiegando agli studenti il quadro generale delle varie situazioni che troveranno nel mondo del lavoro. Sono due i nostri riferimenti: da una parte, gli studenti dell’ultimo anno del liceo e, dall’altra parte, le associazioni degli industriali, per capire ciò che chiedono e ciò di cui hanno bisogno. Siamo l’Università della Confindustria, quindi il nostro punto di riferimento è l’Associazione degli industriali. Noi abbiamo una cultura e un’impostazione sociale in cui è fondamentale il lavoro di gruppo, cosa che noi facciamo sin da subito. Inoltre pensiamo che l’Università non serva solo a prendere un titolo, ma anche a fare esperienza, e quindi noi ragioniamo non solo in termini di istruzione ma di formazione”.
In che senso gli studenti fanno esperienza e formazione? Quali  sono le attività a loro disposizione?
“Gran parte dei servizi all’interno dell’Università Luiss sono gestiti dagli studenti che vengono anche retribuiti. Così imparano a lavorare, ad organizzarsi, a negoziare; imparano i rapporti gerarchici, la disciplina, a gestire i conflitti, cosa molto importante e che non insegna nessuno degli accademici. Anche perché l’organizzazione non la puoi insegnare se non l’hai vissuta, se non la sperimenti: organizzazione è tensione, innanzitutto, gerarchia, obbedienza, disciplina, coraggio, quando devi prendere le iniziative, fatica e stress. Se non si prova, non si può capire. Ovviamente tutto sistematizzato in maniera teorica, ma devono provare quello che studiano e noi abbiamo deciso, da anni, di farli provare creando le condizioni”.
Nello specifico, cosa gestiscono direttamente gli studenti?
“Ad esempio, sette anni fa abbiamo fondato una radio e l’abbiamo data in gestione agli studenti. Questa radio, che ha gli studi modernissimi, lavora diciotto ore al giorno da sette anni e produce, e adesso inizierà a produrre per le radio pubbliche. Da questa esperienza sono nate due realtà, due aziende, che fanno radio personalizzate per le catene distributive e grandi aziende, come la radio del gruppo Enel che è gestita da una di queste società. Con la televisione è lo stesso: i nostri studenti hanno la loro televisione e producono per l’Università e anche per le realtà esterne. Inoltre, la nostra Università ha un numero di convegni settimanali elevato, e l’organizzazione è affidata completamente ai ragazzi, che imparano, così, a organizzare una cosa che sembra semplice, ma non lo è. Fanno tutto loro e formano anche gli altri studenti per sostituire chi termina il ciclo di studi”.
Che tipo di rapporti avete con la nostra regione?
“In Sicilia abbiamo un punto di riferimento specifico perché abbiamo un ufficio e un nostro collaboratore che si muove tra Palermo e Catania e tiene i rapporti sia con le scuole, che con quelli che si laureano da noi e poi tornano in Sicilia, in modo da organizzare il gruppo dei laureati, che noi teniamo in rete con continuità”.
Continuate a seguire i vostri studenti anche dopo il conseguimento della laurea?
“Noi, dal punto di vista dell’avviamento al lavoro, seguiamo i ragazzi per cinque anni dopo la laurea, in maniera tale da assisterli nel cambiamento che, di solito, viene fuori in questo lasso di tempo e dando loro un riferimento certo. Abbiamo un Crm che loro possono interpellare o con cui mettersi in contatto e abbiamo i capi del personale di un certo numero di aziende, che ci mandano in anteprima i fabbisogni occupazionali, in modo tale che noi riusciamo a collegare domanda e offerta di lavoro. Abbiamo, inoltre, un’associazione laureati, l’Associazione Laureati Luiss, che funziona abbastanza bene e che ha un suo direttivo, si incontra una volta la settimana e poi organizziamo incontri con i nostri laureati in tutte le città. Ad esempio, il 30 novembre scorso, siamo stati a Milano e abbiamo incontrato tutti i nostri laureati che vivono lì”.
 

 
Curriculum
 
Pier Luigi Celli è nato a Verucchio (Rimini) nel 1942. Si è laureato in Sociologia all’Università di Trento e ha maturato significative esperienze come responsabile della gestione, organizzazione e formazione delle risorse umane in grandi gruppi tra cui Eni, Enel, Omnitel, Olivetti e Rai, azienda, quest’ultima, dove viene chiamato come direttore generale nel 1998. Dal 2002 al 2005 è stato responsabile della Direzione Corporate Identity di Unicredito Italiano. Attualmente, è direttore generale presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma.
 

 
Il CdA nomina sia il rettore che i direttori di dipartimento Questo garantisce maggiore efficienza e trasparenza
 
Che natura giuridica ha la Luiss?
“Non ha scopo di lucro: è un’associazione. È un’Università privata di diritto pubblico, i titoli sono pubblici e il contratto di lavoro di tutti i professori, ordinati, associati e ricercatori, è quello nazionale, anche se da noi vengono pagati di più perché chiediamo un impegno maggiore. Il vantaggio della nostra Università è che ha una governance diversa da quella pubblica: la Luiss è governata da un Consiglio di Amministrazione che, a differenza della pubblica, è quasi composto tutto da esterni. Sono in totale diciotto le persone che lo compongono: sedici sono imprenditori esterni, il presidente del CdA è il presidente di Confindustria e, nel CdA gli accademici sono due. Il rettore, in questo modo, non deve ingraziarsi il professore per essere nominato o confermato, perché alla Luiss viene nominato dal Consiglio di Amministrazione, indipendentemente da qualunque cosa. Anche i direttori di dipartimento sono nominati dal CdA e questo elimina ogni conflitto di interesse, nel senso che il rettore può occuparsi direttamente di organizzare la didattica e la ricerca senza avere condizionamenti. Rettore e direttore generale sono a pari livello: il primo si occupa di didattica e ricerca; di qualunque cosa che sia organizzazione, gestione, servizi, retribuzione, ecc, si occupa il direttore generale”.
Il rettore è monocratico o ha qualcuno vicino?
“C’è un rettore e tre prorettori: un prorettore vicario, che adesso è ministro della Giustizia; un prorettore alla didattica e un prorettore alla ricerca”.
 

 
Un’offerta formativa ricca, articolata e all’avanguardia
 
I filoni didattici della Luiss quali sono?
“Economia teorica (abbiamo anche un corso di economia totalmente in inglese), Management e impresa, Giurisprudenza e Scienze politiche internazionali. Quattro dipartimenti, dunque, e due School: una la Business School, che è quella orientata alle imprese, e la School of Government, orientata a formare le classi dirigenti per gli organismi  pubblici, italiani e internazionali. Quest’ultima è, in qualche modo, un’affiliazione della Jfk di Harvard. È l’unica che c’è in Italia e la seconda in Europa, ed è quasi totalmente in inglese, con professori internazionali: forma i dirigenti pubblici, i grandi funzionari di Bruxelles, dell’Onu, dell’Ocse”.
Avete master post universitari, corsi di specializzazione?
“Sì, certo, ne abbiamo numerosi proprio perchè, accanto all’università, abbiamo una Business School, una realtà grossa, che fattura dodici milioni di euro, che lavora soprattutto con le imprese, la Pubblica amministrazione e le associazioni, e si occupa di master e di corsi di formazione specialistica per le imprese. Ha un suo gruppo di professori, che vengono soprattutto da dipartimenti di management e imprese o economia, per la parte didattica e manager che si occupano della formazione post universitaria”.
Fornite alloggi ai fuori sede? Avete campus o case dello studente?
“Abbiamo due residenze universitarie, un campus grande dove c’è economia e scienza politiche, e poi la sede di giurisprudenza in uno splendido edificio del 1930 e la sede storica di via Pola, dove c’è la Business School e le scuole di specializzazione post laurea. Adesso, stiamo ristrutturando una bellissima villa Liberty dove sposteremo la Business School e in via Pola realizzeremo la biblioteca”.
 

 
Per 7500 studenti iscritti ci sono 1100 professori
 
L’università si autofinanzia o ha contributi pubblici?
“La Luiss riceve un minimo contributo pubblico. Abbiamo 7500 studenti che non possono aumentare di molto perché abbiamo il numero fisso delle matricole: ne prendiamo solo 1300 all’anno e cerchiamo di portarne altrettanti a fine percorso di studi. Li seguiamo ad uno ad uno. Da questo punto di vista il bilancio è fatto totalmente dalle rette degli studenti, ottomila euro l’anno, e dai progetti europei. Nello stesso tempo, garantiamo servizi efficienti: se un ragazzo ha un problema gli viene risolto in giornata, hanno tutto sugli I-pad, tutte le informazioni vengono mandate per via telematica a tutti gli studenti, senza file nelle segreterie. Noi li segiamo anche fuori dall’Università, ad esempio i fuori sede”.
La gestione del piccolo è più o meno semplice delle grandi strutture universitarie?
“Il piccolo ha i suoi vantaggi, sorpattutto in termini di amministrazione. Noi abbiamo 7500 studenti e 1100 professori: un professore ogni sette studenti. I nostri amministrativi sono 150, cioè un rapporto di uno a nove e non di uno a uno come nelle grandi università. In questo modo, si possono indirizzare le risorse che vengono tutte sulla didattica e sulla ricerca, e non per gli amministrativi. La nostra è una logica di tipo aziedale e anche l’organizzazione”.
Quanti iscritti avete ogni anno e come avviene la selezione?
“L’ingresso avviene previa selezione, attraverso un test più la votazione scolastica; il primo vale per il sessanta per cento e la carriera scolastica per il quaranta per cento. Abbiamo, per 1300 posti disponibili (550 Economia, 520 Giurisprudenza e 230 Scienze politiche) più o meno 4600 richieste ogni anno. L’ingresso non è semplice, ma organizziamo anche corsi preliminari di inglese e matematica”.

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