Turismo. Senza casa da gioco da più di 45 anni.
Chiuso. Il casinò venne chiuso a Taormina nel 1965 e oggi la Perla dello Jonio si deve accontentare di due disegni di legge depositati alla Camera e di una proposta regionale inviata all’Ars.
Occupazione. Un croupier sanremese dei primi livelli guadagna circa 2.000 € al mese; e non è questo lo stipendio più alto tra quelli percepiti dai 339 dipendenti della stessa casa da gioco.
Uomini in abito scuro e donne in lungo che aspettano di entrare tra gli ossequi dell’usciere. Poi, varcata la soglia, il tintinnio dei gioielli sfoggiati dalle signore e delle coppe di champagne di chi brinda a una vincita o si consola per una perdita. Decine di croupier – giovani appena sfuggiti alla disoccupazione – sorridono e scostano le sedie per fare accomodare i clienti al più presto, prima che il gioco cominci. “Signori, fate il vostro gioco!” – esorta il croupier – e la magia delle luci soffuse, dei decori alle pareti scompaiono agli occhi degli ospiti, per far posto alle sole palline della roulette.
“Il nuovo casinò ha dato una sferzata di energia al flusso turistico in arrivo in Sicilia” commenta un operatore del settore. Gli fa eco un altro, che non riesce a nascondere il suo entusiasmo: “Noi addetti al comparto turistico non siamo gli unici ad avvantaggiarci di una simile iniziativa: lo fanno anche commercianti e ristoratori”. (
continua)