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Messina – Fisco: Taormina querela il Veneto. Quali evasori? Turismo in agonia

Massimo Mobilia

Messina – Fisco: Taormina querela il Veneto. Quali evasori? Turismo in agonia

martedì 17 Gennaio 2012

Anche il Comune si muove su questo fronte incrociando le banche dati dell’Ente con quelle della Serit. Arrivano i primi controlli, ma in questi mesi non c’è il “pienone” dell’estate

TAORMINA (ME) – "Gli ispettori delle Entrate? Dovrebbero fare i controlli anche al Sud, per esempio a Taormina che è una prestigiosa e lussuosa località del turismo internazionale". A rilasciare queste dichiarazioni, riportate da Il Giornale di Vicenza, era stato qualche giorno dopo Capodanno l’assessore al Turismo della Regione Veneto ed esponente della Lega Nord, Marino Finozzi, dopo il blitz degli ispettori statali a Cortina d’Ampezzo contro l’evasione fiscale.
Parole che hanno innescato la solita sceneggiata leghista contro il Sud e la Sicilia, condita da dichiarazioni del tipo, "auspichiamo un programma di controlli fiscali che tocchi anche Napoli, Ischia e Taormina" – copyright del governatore veneto Luca Zaia – o stizzite reazioni come "vedremo se lo stesso avverrà a Capri, Taormina o in Costa Smeralda, perché il Nordest non deve continuare a sostenere il peso del resto d’Italia” del deputato Pdl, Maurizio Paniz.
Taormina ha incassato il colpo ma non è rimasta indifferente alle provocazioni, anzi, ha deciso di "querelare" il Veneto. Si fa per dire, ovviamente, ma un’azione legale nei confronti dell’assessore leghista per aver danneggiato l’immagine della cittadina ionica potrebbe essere seriamente avviata da parte del Comune, come ha annunciato nei giorni scorsi il sindaco Mauro Passalacqua.
"I taorminesi – ha detto – sono persone serie che lavorano e pagano regolarmente le tasse. Stiamo valutando un’azione legale perché Taormina è stata danneggiata mediaticamente come meta turistica dove non viene rispettata la legge".
La Perla dello Ionio capitale del lusso come Cortina? Se è vero che in città ci sono ben otto alberghi a cinque stelle lusso, che resta una delle mete più gettonate per portafogli di un certo calibro, è altrettanto vero che chi in questi giorni si fa un giro a Taormina trova solo strutture ricettive chiuse e nessuna attrazione dal punto di vista turistico-culturale. L’economia della città è da anni legata ai flussi estivi, con prenotazioni da aprile ad ottobre e lavoratori stagionali che d’inverno devono chiedere il sussidio di disoccupazione.
Paragone con Cortina azzardato secondo l’assessore comunale alle Finanze, Fabio D’Urso: "La Regione Veneto – ha detto – non aveva motivo di tirarci in ballo anche perché non credo che circoli lo stesso lusso di Cortina".
Nonostante ciò, il Comune si sta attivando lo stesso contro gli evasori che, è inutile farne una mera questione geografica, sono presenti sia al Sud che al Nord. "Stiamo verificando – ha spiegato D’Urso – la posizione dei contribuenti attraverso le banche dati in nostro possesso insieme alla Serit".
Intanto però, "l’effetto Lega Nord" sembra aver raggiunto il suo scopo. Stando a quanto riferitoci da alcuni ristoratori e commercianti, gli ispettori alla fine sono arrivati anche a Taormina, e nel loro tour cittadino stanno facendo capolino le prime denunce. Ben vengano i controlli, perché chi non paga le tasse è comunque un malfattore, veneto o siciliano che sia.

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