Ztl e strisce blu, al via class action - QdS

Ztl e strisce blu, al via class action

Michele Giuliano

Ztl e strisce blu, al via class action

giovedì 19 Gennaio 2012

I Comuni di Catania e Palermo ignorano la sentenza del Tar Lazio 16237 del 27 marzo del 2006

Le strisce blu non sono a norma? Le zone a traffico limitato non sono regolamentate? Poco importa in Sicilia perché da queste parti tutto si può. Nonostante ci siano nome e pronunciamenti di tribunali ben precisi. La situazione più paradossale viene segnalata ancora una volta a Palermo dove Noiconsumatori, l’organizzazione guidata dal presidente Roberto Sauerborn, fa sul serio e spinge sull’acceleratore contro i parcheggi a pagamenti. Sta predisponendo una class action contro il Comune e punta a sbancare del tutto l’erario dell’ente. Per ogni cittadino che aderirà, Noiconsumatori chiederà un rimborso da ben mille euro.
 
La lotta portata avanti dall’organizzazione di categoria si è inasprita proprio in questi giorni perché da parte del Comune di Palermo sarebbe stato risposto picche per il rimborso dei 40 mila assegni per le Ztl annullate dal Tar Sicilia nel 2008 perché l’amministrazione Cammarata non si è mai dotata, a tutt’oggi, di un Piano Urbano del Traffico e per cui anche le attuali strisce blu sono nulle e illegittime. “Ciò che si sta prefigurando – dice Sauerborn – è un ulteriore danno nei confronti della cittadinanza. Infatti, non solo prima i cittadini hanno dovuto pagare un pass dimostratosi illegittimo ma oggi, in virtù del fatto che si tratterebbero di “piccole somme” da farsi rimborsare, il Comune non riuscirebbe a restituirle perché il tempo necessario ai cittadini, beffati, per andarle a ritirare costerebbe agli stessi utenti più del rimborso stesso. Quindi al danno anche la beffa per i consumatori”.
 
Danno e beffa che, secondo Noiconsumatori, gli utenti palermitani continuano a subire per il persistere delle strisce blu nel centro di Palermo che vengono illegittimamente mantenute ed anzi ricolorate “in dispregio al Codice della Strada e alle sentenze con le quali vengono annullate le multe elevate”. “Chiediamo ancora una volta alle autorità competenti – aggiunge il presidente Sauerborn – di intervenire su tale vicenda che sta assumendo contorni sempre più farseschi”. A Catania la situazione non è molto diversa tanto che nel novembre scorso un comitato civico che si chiama “Officina Rebelde” ha imbrattato le strisce blu e tappezzato la città di manifesti per protestare contro l’illegittimità dell’attivazione delle strisce blu.
 
“I reiterati soprusi della società – sostengono gli esponenti del movimento – hanno causato la reazione dei cittadini, esasperati dalla politica della società privata che nel Comune di Catania gestisce le zone di parcheggio a pagamento”. I parcheggi a pagamento sono considerati illegittimi perché apposti contro le stesse norme di legge che regolano la materia e perché costituiscono un insopportabile balzello a carico dei cittadini: “Secondo i nostri calcoli – continua Officina Rebelde – alcuni cittadini possono arrivare a sborsare somme fino al migliaio di euro l’anno per posteggiare sotto casa propria”. A Catania, così come i tutta la Sicilia, si fa riferimento alla sentenza del Tar del Lazio, la numero 16237 del 27 marzo del 2006, che definisce illegittime le strisce blu e le Ztl in assenza del Put, il Piano urbano del traffico. Strumento che ovviamente manca sia a Palermo che a Catania.
 

 
Il Comune di Palermo rischia davvero grosso
 
Un Comune di Palermo che si trova tra due fuochi in merito a questa problematica si strisce blu e Ztl: pende sulla testa dell’ente pubblico anche la causa della Td Group, una delle ditte a cui erano state affidate in parte la gestione delle strisce blu della città, da oltre 4 milioni di euro per mancati introiti in virtù delle Ztl annullate. “Di contro – conclude l’esponente di Noiconsumatori, Roberto Sauerborn, – il Comune continua sia a mantenere le strisce blu e a rilasciare pass evidentemente illegittimi dato che la norma non è variata dal 2008 ad oggi. Non vorremmo che tra qualche anno qualche altra società intenti un’ennesima causa milionaria a danno delle casse comunali”. Nel trapanese, ed esattamente a Marsala, l’associazione “Codici” dice che è pronta ad assistere tutti i cittadini a cui è stata elevata una multa all’interno delle Ztl della città. Qui la violazione sarebbe legata alla presenza delle telecamere di videosorveglianza: “Riteniamo illegittime le contravvenzioni elevate nei primi mesi di impiego del sistema di rilevazione – si legge in una nota – in quanto carente delle autorizzazioni amministrative.

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