1.491 unità in esubero al "Lavoro" - QdS

1.491 unità in esubero al “Lavoro”

Stiben Mesa Paniagua

1.491 unità in esubero al “Lavoro”

sabato 21 Gennaio 2012

Sono 2.760 gli impiegati alla Regione, il doppio rispetto a chi svolge le stesse funzioni in Lombardia

PALERMO – L’attuale congiuntura economica sta creando un aumento della disoccupazione e trovare lavoro diventa sempre più complicato. In questo senso la Pubblica amministrazione ha da sempre diversi uffici destinati ad aiutare i cittadini in cerca di occupazione. E in Sicilia, forse a causa di una maggiore disoccupazione o forse semplicemente perché c’è meno efficienza e la Regione è a tutti gli effetti uno “stipendificio”, questi uffici sono sovraffollati di personale.
Continuano gli approfondimenti del QdS dedicati al personale “in esubero” degli uffici periferici della Regione Siciliana. Oggi tocca al dipartimento del Lavoro, diretto da Alessandra Russo, nei cui uffici periferici sono impiegate 2.760 persone. In Lombardia, quasi il doppio della popolazione siciliana, le stesse funzioni sono svolte da 1.269 unità di personale pubblico, tra statali e provinciali.
La questione è molto più articolata, se ne è parlato nell’inchiesta del 22 dicembre scorso “Regione: 7 mila dipendenti inutili” sul QdS. Dall’approfondimento – realizzato confrontando il numero del personale dislocato negli uffici periferici con quello corrispondente della Lombardia per la medesima funzione – emergeva che per quelle attività svolte in Lombardia da una sola persona, in Sicilia sono impiegati 3 dipendenti. L’inchiesta, inoltre, considerava non solo esclusivamente il personale della Regione Lombardia ma anche il personale dipendente dallo Stato o da altri Enti impegnato nelle stesse funzioni sul territorio lombardo.
Dei 17.561 dipendenti a tempo indeterminato che ogni mese ricevono la busta paga da “mamma” Regione, in Sicilia ben 10.845 operano negli uffici periferici. Questi, secondo quanto dichiarato dall’assessore regionale per le Autonomie locali e la funzione pubblica Caterina Chinnici lo scorso 18 ottobre, svolgono funzioni in materie che nelle altre regioni sono svolte da personale dello Stato. Circostanza che non corrisponde sempre a verità come nel caso di alcuni dipartimenti (tra cui Protezione civile, Energia). Nel caso dei compiti realizzati dagli uffici periferici del dipartimento del Lavoro, però, effettivamente nelle altre Regioni a Statuto ordinario tali mansioni non sono responsabilità di personale regionale ma del ministero del Lavoro e delle Province.
E quali sono gli uffici periferici del dipartimento in Sicilia lo spiega molto chiaramente al QdS la dirigente generale: “Si tratta – dichiara Alessandra Russo – di 9 Uffici provinciali del lavoro e 65 Centri per l’impiego le cui competenze nelle altre regioni sono delle Provincie, ai sensi del Decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 “Conferimento alle regioni e agli enti locali di funzioni e compiti in materia di mercato del lavoro, a norma dell’articolo 1 della legge 15 marzo 1997, n. 59”. Inoltre 9 Ispettorati provinciali del lavoro, che nelle altre regioni corrispondono alle Dpl – Direzioni provinciali del lavoro alle dipendenze del ministero del Lavoro”.
Entrando ancor più nel dettaglio, per quanto riguarda il numero di personale degli uffici periferici del dipartimento, si va dai 14 dipendenti impegnati nell’Ispettorato regionale del lavoro, fino ai 401 dipendenti dell’Ufficio provinciale del lavoro a Catania. In mezzo gli altri Uffici provinciali del lavoro di Agrigento (321 dipendenti), Caltanissetta (161), Enna (126), Messina (349), Palermo (336), Ragusa (111), Siracusa (157) e Trapani (227). A questi si somma il personale impegnato negli Ispettorati provinciali del lavoro: Agrigento (71), Caltanissetta (52), Catania (99), Enna (45), Messina (93), Palermo (48), Ragusa (36), Siracusa (57) e Trapani (39).
In Lombardia, dicevamo, tali funzioni sono svolte da personale dello Stato e delle Province. Bene, in quella Regione il ministero del Lavoro conta solo con 755 dipendenti (fonte Conto annuale dello Stato 2010). A questi si sommano le 514 persone impegnate dalle dodici province padane nei Centri per l’impiego.
La Regione con il doppio della popolazione impiega nel “Lavoro” meno della metà del personale. In Sicilia, dunque, potrà pure mancare il lavoro ma, a quanto pare, non manca certo chi di lavoro “mangia”.

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