"Tutte speculazioni, nessuna responsabilità per quanto mi riguarda", ha dichiarato invece il sindaco Giuseppe Buzzanca, chiamato in causa da Accorinti e da quanti gli rimproverano di aver dimenticato di attuare in questi anni politiche culturali, di aver utilizzato il dipartimento e il nuovo Palazzo della Cultura a fini esclusivamente clientelari, di aver compromesso dal 2010 a oggi lo stato di una vasta documentazione storica e di non aver consentito, nemmeno, che all’indomani delle dimissioni del vice sindaco Ardizzone, avvenute per la questione del doppio incarico, venisse nominato un altro assessore alla Cultura, detenendo egli stesso l’interim con i risultati che ora sono sotto gli occhi di tutti.
Soffermandosi sull’Archivio storico e la Biblioteca comunale, invece, basti dire che nel giugno 2010 l’amministrazione decise di trasferire i dipendenti in servizio alla scuola Drago al Palacultura, lasciando praticamente incustodito il patrimonio. Da lì, con ogni probabilità, ebbe inizio il disastro, cui oggi si tenta di porre rimedio in una situazione davvero emergenziale, resa impossibile dal fatto che un inventario completo di quanto custodito nell’Archivio storico non è mai stato realizzato. E già solo questo dà il senso di quanto Messina, nel settore della Cultura, sia all’anno zero. Auguriamo buon lavoro alla Procura.
MESSINA – L’Archivio storico e la Biblioteca comunale non sono gli unici beni librari cittadini a rischiare la distruzione. Lo storico Cineforum Don Orione, che il prossimo anno compirà 50 anni, detiene con ogni probabilità la più importante collezione di libri e riviste dedicate al cinema del Meridione. A causa delle difficoltà economiche in cui da anni versa l’associazione – cui nel 2011 il Comune ha negato sia un contributo economico che l’inserimento in bilancio come ente culturale storico della città – nel 2004 il patrimonio è stato trasferito nei locali del Parco Horcynus Orca, e lì inventariato gratuitamente a opera del Cineforum. Conseguentemente, per rendere fruibile la biblioteca, i responsabili dell’associazione e in primis il suo presidente, Nino Genovese, hanno offerto negli anni libri e riviste sia alla facoltà di Lettere dell’Università di Messina, sia al Comune, sia alla Fondazione Horcynus Orca, ma pare proprio che quel patrimonio non interessi a nessuno. Tanto che, senza avvisare il Cineforum, l’Horcynus ha deciso qualche tempo fa di trasferire la biblioteca all’interno del parco gemello di Scilla, dove attualmente si trovano i libri. In attesa, forse, che qualcuno attui anche lì uno sciopero della fame.