Ars: caro-vita, le “ricette” dell’opposizione - QdS

Ars: caro-vita, le “ricette” dell’opposizione

Giovanna Naccari

Ars: caro-vita, le “ricette” dell’opposizione

giovedì 26 Gennaio 2012

In Aula oggi i risultati dell’incontro a Roma di ieri

Palermo – L’Assemblea regionale siciliana questa settimana ha messo al centro del dibattito le proteste degli autotrasportatori e delle categorie produttive contro l’aumento del carburante e il caro-vita. I malcontenti e le richieste dei manifestanti inoltrate al governo nazionale e regionale, sono stati affrontati martedì a Sala d’Ercole, in vista dell’incontro sulla crisi economica tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, alcuni esponenti del governo siciliano ed il premier Mario Monti.
Oggi l’Aula torna a riunirsi per conoscere l’esito del colloquio romano, ma chissà quante trattative si dovranno ancora aprire, dal momento che le questioni sono tante e complesse.
Come si è visto martedì, quando il Parlamento regionale ha messo in luce due importanti realtà: da un lato i problemi irrisolti dell’imprenditoria isolana, che attraversano tutti i settori, dalle infrastrutture alle lentezze della burocrazia e che non facilitano la competitività in un mercato globale; dall’altro la mancanza di risposte concrete del Governo nazionale alle rivendicazioni della Sicilia, in materia di autonomia finanziaria secondo lo Statuto siciliano (articoli 36,37 e 38), portate avanti dal presidente Lombardo e dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao.
All’Ars intanto i partiti hanno presentato le loro soluzioni contro la crisi. Rudy Maira, capogruppo dei Popolari di Italia domani, ha chiesto a Lombardo di ottenere da Roma “che le accise sui prodotti petroliferi, sul metano, il Gpl e i loro derivati, vengano ridotte del 30 per cento alla vendita, sia al dettaglio che all’ingrosso”. Per Maira il provvedimento “deve valere per i carburanti utilizzati per autotrazione privata e industriale, per usi agricoli, per la pesca e i trasporti marittimi”. Il Pid, inoltre, propone di aumentare del 30 per cento le royalties alle compagnie petrolifere che operano in Sicilia, per “avere maggiori introiti e coprire, diminuendone così la percentuale, l’addizionale Irpef, l’addizionale sulle tasse di circolazione degli automezzi e di stazionamento dei natanti”.
E infine una richiesta al ministro dell’Economia per “promulgare il decreto attuativo della legge con la quale il gettito Iva delle aziende, delle imprese industriali commerciali che hanno sede centrale fuori dal territorio regionale, ma che hanno stabilimento e impianti in Sicilia, venga erogato in tempo reale alla nostra Regione”.
Giulia Adamo, capogruppo Udc per il terzo polo, è intervenuta duramente contro il Governo per liberare le risorse economiche destinate all’agricoltura. “Se entro una settimana non saranno pubblicati i bandi che destinano i fondi europei agli agricoltori, in esecuzione della legge 25 del 2011 – ha affermato a Sala d’Ercole – denunceremo alla procura l’assessore Elio D’Antrassi per omissione di atti d’ufficio”. Ed ha aggiunto: “C’è una legge approvata all’unanimità dai deputati regionali. Se è comprensibile che i cittadini si arrabbino e urlino per una situazione di insostenibilità dei costi, la politica non può rispondere a propria volta urlando “a Roma, a Roma” o andando a bussare a Bruxelles. La politica ha il compito di dare soluzioni concrete. E le soluzioni ci sono: a cominciare dal bando”.
La commissione Attività produttive, ieri, durante un incontro dedicato alla pesca, ha approvato all’unanimità, su proposta del presidente Salvino Caputo, una risoluzione per fronteggiare lo stato di crisi del settore ed il disagio sociale delle famiglie degli addetti al comparto.
La risoluzione impegna il governo regionale a chiedere lo stato di emergenza del settore e ad avanzare alla direzione generale pesca della Commissione europea una richiesta di proroga alla marineria siciliana per la cattura del tonno e di altre specie oggetto di limitazioni comunitarie. “Tra il caro gasolio ed i limiti alle marinerie siciliane – ha dichiarato Caputo – si corre il rischio di fare scomparire i pescatori con gravissimi disagi alle famiglie che per la maggior parte sono tutte monoreddito”.

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