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Termovalorizzatori: Falck vs Regione – Il processo resta a Milano

Rosario Battiato

Termovalorizzatori: Falck vs Regione – Il processo resta a Milano

sabato 28 Gennaio 2012

La società di Sesto San Giovanni richiede 270 milioni di euro di risarcimento dopo l'asta bloccata

MILANO – Niente da fare per la Regione siciliana. Non si sposta dalla Lombardia il processo che vede il gruppo Falck richiedere 270 milioni di euro per il blocco dei lavori, assegnati in sede d’asta, di tre termovalorizzatori che dovevano essere costruiti in Sicilia.
L’eterna controversia legale tra la Regione e il gruppo di Sesto San Giovanni, relativamente all’aggiudicazione degli appalti inerenti a tre termovalorizzatori in Sicilia, resterà a Milano. Il Tribunale del capoluogo lombardo aveva infatti già rigettato, con ordinanze in data 20 gennaio 2010 (tuttora efficaci e avverso le quali non è stato promosso alcun reclamo), ancorché in sede di delibazione sommaria, l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dall’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità? Un comunicato della Falck precisa come “con le predette ordinanze il Giudice ha, tra l’altro, rilevato che ‘sentenza della Corte di Giustizia della Comunità Europea ha accertato un vizio procedurale […] vizio dipendente dalla condotta della Amministrazione” e che le società del Gruppo Falck Renewables sono creditrici “di un importo in relazione ai costi sostenuti per la realizzazione del progetto”. La conferma? È arrivata con le ordinanze in data 16-18 gennaio 2012, quando il Tribunale di Milano ha affermato che l’eccezione di incompetenza per territorio formulata dal’Assessorato nella comparsa di costituzione dovrà essere decisa col merito delle cause, non prospettandosi il carattere assorbente dell’eccezione. La conseguenza è che ?i giudizi che vedono parti in causa le società del Gruppo Falck Renewables restano radicati avanti al Tribunale di Milano.
Ad inizio gennaio la Regione aveva comunicato che il Tribunale civile di Milano, accogliendo le tesi dell’amministrazione regionale, aveva dichiarato la propria incompetenza territoriale a pronunciarsi sul contenzioso avviato contro la Regione siciliana dalle società affidatarie dell’appalto per la realizzazione dei quattro termovalorizzatori. La tesi dell’amministrazione si baserà sui cospicui profili illegittimità nella procedura di affidamento dell’appalto dei termovalorizzatori. Anche la Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, aveva espresso, nella sua relazione finale, approvazione per la “meritoria la scelta del governo attuale della Regione siciliana di presentare presso gli uffici della Procura della Repubblica di Palermo un dossier nel quale sono stati evidenziati gli elementi di distorsione della procedura per l’aggiudicazione della gara concernente i termovalorizzatori”. Documenti alla mano sembra proprio che una vera gara non ci sia mai stata dal momento che sussistevano rilevanti indizi di collegamento fra tutti i partecipanti ammessi alla procedura. Ad esempio la Falck rientra come mandataria, assieme ad Elettroambiente, nella la prima e la terza Ati collegate dalla presenza in entrambe dell’Amia Spa e dell’Emit Spa. Raffaele Lombardo ha giustamente deciso di chiudere con quella stagione, che effettivamente non si è mai aperta, ma bisognerà liberarsi anche di questa pesante spada di Damocle.

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