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Messina – Per i rifiuti “svolta nel 2013” ma si temono 12 mesi di caos

Francesco Torre

Messina – Per i rifiuti “svolta nel 2013” ma si temono 12 mesi di caos

giovedì 02 Febbraio 2012

Ruggeri (commissario Ato 3) rassicura sul futuro, ma il presente è pieno d’ombre

MESSINA – Campa cavallo che l’erba cresce. "Il 2013 sarà l’anno della svolta" per il comparto rifiuti in città, assicura il Commissario liquidatore dell’Ato3 Antonio Ruggeri sulla scorta di alcuni finanziamenti regionali ottenuti, che vi illustreremo più avanti. Peccato che siamo ancora all’inizio del 2012, con una percentuale di raccolta differenziata che ci relega all’ultimo posto delle classifiche nazionali, con una guerra in atto tra Ato3 e MessinAmbiente per crediti non riscossi da quest’ultima pari a 15 mln €, con un bando da espletare nella prossima primavera che potrebbe rivoluzionare l’intero segmento e 700 dipendenti in subbuglio che ancora attendono le tredicesime. Insomma, prima di fare le “svolte” bisognerebbe spiegare come si arriverà al 2013, e questo Ruggeri ancora non l’ha fatto.
"La gestione dell’igiene cittadina è stata affidata in questi anni all’irresponsabilità di un capo di gabinetto-commissario liquidatore che si atteggia da troppo tempo come il padrone di Palazzo Zanca". In una nota di qualche giorno fa non poteva essere più esplicito il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli, nell’esprimere il proprio dissenso nei confronti della politica (o meglio della non-politica) di questa Giunta nel settore dei rifiuti, chiedendo a gran voce le dimissioni di Antonio Ruggeri. Quali le accuse specifiche? Ci pensa la Cgil a snocciolarle: "Indennità erogate in modo discrezionale; passaggi di livello senza alcuna trattativa sindacale; provvedimenti vessatori nei confronti di alcuni dipendenti; affidamento di consulenze superflue, tra cui redazione del bilancio (70 mila euro), verde pubblico (30 mila €), software di gestione badge". E questo stando solo all’ordinaria gestione della società. Perché le vere questioni sul tavolo sono altre, ed essenzialmente: i debiti nei confronti di MessinAmbiente e il bando pubblico regionale per i servizi d’igiene.
Stando al primo punto, sono 15 i milioni pretesi da MessinAmbiente sul bilancio 2010 dell’Ato e, dunque, del Comune. Ruggeri nega l’addebito, ma la questione potrebbe deflagrare. Soprattutto in concomitanza con il futuro bando per i servizi d’igiene, che dopo il duplice fallimento targato Buzzanca-Ruggeri adesso sarà gestito direttamente da Palermo. L’affidamento a MessinAmbiente, scaduto alla fine del 2011, è stato prorogato per tre mesi. Dopo ci sarà la gara. Con tutte le incognite del caso. In città ballano 700 posti di lavoro. Cui si aggiungono altrettanti dipendenti dell’Atm a rischio. Insomma, le vertenze cominciano a stringere il cappio attorno al collo di questa amministrazione e dei suoi uomini simbolo. Ruggeri è uno di questi. E parlare di “svolte” future, in questo contesto, risulta quantomeno azzardato.
 

 
Finanziamenti. I perché dell’annunciata rivoluzione
MESSINA – A cosa si riferisce Ruggeri quando parla di “svolta”? Ad alcuni finanziamenti ottenuti dalla Regione siciliana (l’odiata regione cui Buzzanca fa la guerra da anni) che potrebbero (e dovrebbero) ottimizzare l’intero segmento. Innanzitutto, il progetto per il “porta a porta” nei villaggi, che dovrebbe coinvolgere 60 mila cittadini e per il quale l’Ato ha ottenuto un contributo di 4,5 mln €. In secondo luogo, arriveranno 7 mln per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica (trattamento dell’umido), e 220 mila euro per l’acquisto di 1.800 compostiere domestiche (per farne richiesta compilare i moduli sul sito www.atome3.it). Infine, 5,3 mln € sono stati ottenuti sempre da Palermo per un impianto di biostabilizzazione, che dovrebbe garantire risparmi annuali di milioni di euro.
"Tra il 2013 e il 2014 passeremo da un conferimento in discarica di 125mila tonnellate l’anno a 20mila", ha dichiarato Ruggeri. Fino ad allora, però, saremo costretti a rimanere lo zimbello d’Italia.

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