Una nuova politica produttiva per rilanciare la Sicilia - QdS

Una nuova politica produttiva per rilanciare la Sicilia

Francesco Sanfilippo

Una nuova politica produttiva per rilanciare la Sicilia

giovedì 02 Febbraio 2012

Forum con Marco Venturi, assessore regionale Attività produttive

Quali sono i settori di competenza dell’Assessorato?
“I settori di competenza sono l’industria, il Commercio, l’Artigianato e la Cooperazione”.
Che compiti avrà l’Irsap, Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive, rispetto alle Asi che sostituisce?
“Con lo scioglimento delle Asi risparmieremo 4 milioni di euro. Tutti i consigli saranno azzerati e saranno nominati 11 commissari liquidatori per 6 mesi. Dopo, tutta la procedura di liquidazione passerà al nuovo ente. I direttori si ridurranno da 11 a uno solo, generale, che avrà 11 sedi territoriali. La precedente legge, infatti, aveva istituito 11 Asi con relativi direttori generali e consigli direttivi, per cui i costi erano divenuti sproporzionati. Ora, si avrà un solo direttore e gli 11 direttori attuali tra un anno ritorneranno ad essere dirigenti normali”.
Gli uffici periferici come saranno organizzati?
“Gli uffici periferici avranno ciascuno un ufficio tecnico e uno amministrativo e avranno l’autorità e le mansioni per rilasciare le autorizzazioni uniche. Un artigiano potrà così rivolgersi al proprio ufficio periferico e otterrà l’autorizzazione necessaria. La procedura prevista dalla legge 8/2012 presenta procedimenti molto semplificati, secondo il principio delle “zone a Burocrazia zero”. Prima, ad esempio, un artigiano presentava un progetto sulla edificazione di un capannone in una struttura Asi, poi questa lo mandava all’ufficio tecnico del Comune, dove lo stesso progetto era messo in coda. Oggi, questo è presentato all’Asi, che convoca i funzionari dello sportello unico delle attività produttive del Comune che lo giudica rapidamente. Il personale delle Asi passerà all’Irsap, mentre il direttore generale ancora non è stato nominato tramite decreto governativo. Si spera di terminare l’intero processo entro l’anno”.
Che cosa deve essere liquidato?
“Resta da liquidare il patrimonio immobiliare delle Asi, perciò la legge prevede che il 70% delle entrate provenienti dalla vendita di questi immobili devono essere destinati a pagare i debiti contratti dagli Istituti, mentre il 30% passerà nelle casse regionali. Le Asi possiedono diversi immobili e numerosi capannoni in affitto, per cui si concederà ai locatari il diritto di prelazione su questi ultimi”.
È stato fatto un censimento su questo patrimonio?
“Un censimento è stato realizzato sul territorio, per cui il patrimonio disponibile è stato quantificato in più di 100 milioni, ma è difficile vendere gli uffici e gli immobili”.
Altre iniziative che state realizzando nel settore produttivo?
“L’assessorato è stato impegnato in numerose vertenze aperte come i cantieri navali di Palermo. In questo caso, l’azienda Fincantieri costruisce le navi, ma i bacini di carenaggio appartengono alla Regione che ha concesso la locazione all’azienda in cambio di canoni. Ci sono 4 bacini, di cui quello di 19 mila e quello di 52 mila tonnellate sono di proprietà della Regione, mentre quello di 150 mila e quello di 400 mila sono di proprietà dell’Autorità portuale.
“Da quando l’assessorato si è occupato di questa vertenza, nel giugno 2010, è stato firmato un protocollo d’intesa tra la Fincantieri, la Fintecna, comune di Palermo, Autorità portuale e la Regione per far rinascere i cantieri. In questo protocollo, sono stati fissati dei paletti in cui tutti sapevano il ruolo che ciascuno avrebbe dovuto svolgere. La Regione avrebbe dovuto ristrutturare i suoi bacini, trovare le risorse e fare i bandi, impiegando un anno e mezzo per fare tutto questo. Ora, la Regione ha trovato 60 milioni di euro e si aspetta il risultato della prima gara”.
 


Occorre sbloccare i piccoli appalti per mettere in moto l’economia locale

Quali provvedimenti sono stati presi per il settore artigianato?
“Tutti i bandi che potevano essere attivati, sono stati resi operativi. Sullo sportello per l’artigianato è stato erogato tutto ciò che poteva essere dato, dando una risposta a tutte le piccole aziende che hanno investito 50 mila euro, 25 mila a fondo perduto, mentre gli altri 25 mila sono stati fondi propri delle aziende stesse.
“Un altro bando, che andava da 50 mila a 8 milioni euro, ha permesso di finanziare 300 attività. In realtà, occorre sbloccare i piccoli appalti che si potrebbero allocare nei centri storici, piuttosto che puntare tutto sui bandi per le grandi infrastrutture. Si potrebbe investire nel risparmio energetico e nelle ristrutturazioni urbane che darebbero grandi risorse alle micro imprese artigiane. Ci sono 500 mila aziende in Sicilia nei vari comparti e il 95% ha meno di 10 dipendenti che fatturano meno di 100 mila euro l’anno. Se si vuole intervenire sul nostro tessuto, occorre pensare ad appalti piccoli per mettere in moto la reale economia, in particolare dovrebbero pensarci i Comuni sul territorio in modo capillare”. 
La normativa nazionale sul commercio è applicabile in Sicilia?
“La normativa nazionale si può applicare, anche se occorre vedere in che modo adottarla. Occorre, però, che vi sia un controllo e che questo sia garantito da risorse adeguate”.
 

 
Nuova vita per Termini Imerese e cantieri navali di Palermo

Quali sono gli obiettivi che vi siete posti con i cantieri navali?
“Gli obiettivi conseguiti sono stati due, perché la Fincantieri aveva cancellato i cantieri navali di Palermo dal loro piano industriale, cosa che avrebbe provocato problemi sociali, mentre gli esuberi, previsti in un primo tempo, non ci saranno. Così, l’Italia si troverà un cantiere strategico e competitivo, in grado di rivaleggiare con quelli esteri, anche nel campo delle ristrutturazioni navali che sono altrettanto importanti”.

Che cosa si sta facendo per l’area industriale di Termini Imerese?

“Quando Marchionne ha annunciato che avrebbe abbandonato Termini Imerese, il governo regionale di allora avrebbe dovuto trovare i soldi e metterli sul tavolo delle trattative. In questo modo avrebbe messo la Fiat di fronte alle sue responsabilità e l’azienda sarebbe rimasta. Oggi, l’imprenditore Di Risio, che è un grosso concessionario che produce auto in Cina, ha un notevole progetto industriale per l’Italia. La Regione ha stanziato 150 milioni di euro per investimenti nelle infrastrutture come il porto di Termini che decongestionerebbe il traffico merci di Palermo. Inoltre, tutti gli enti come l’Anas, le Ferrovie e l’Autorità portuale di Palermo, che avevano un progetto in itinere hanno firmato un protocollo d’intesa e hanno istituito un tavolo tecnico per valutare i progetti. Quando saranno presentati i progetti esecutivi e saranno emanati i bandi, già per allora saranno pronti i finanziamenti stanziati. I fondi sono previsti per la viabilità stradale e ferroviaria, per cablare le reti elettriche, per l’illuminazione. Così si renderà competitivo il territorio. Alcuni progetti sono già pronti, altri non lo sono ancora”.
 

 
Curriculum Marco Venturi
 
Marco Venturi nasce a Lanciano (Chieti) nel 1962. Si è laureato in Geologia presso l’Università di Palermo nel 1988, diviene amministratore e legale rappresentante dell’azienda di famiglia, la Sidercem Srl. In seguito, è stato membro di giunta di Confindustria Sicilia, divenendo presidente regionale di Piccola Confindustria. Ha ricoperto diversi incarichi come la presidenza della Camera di Commercio e quella del collegio sindacale del Cofidi della provincia di Caltanissetta. Dal 2010 ricopre l’incarico di Assessore regionale alle Attività produttive.

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