Parcheggi per disabili, senza controlli. Spazio agli abusi dei normodotati - QdS

Parcheggi per disabili, senza controlli. Spazio agli abusi dei normodotati

Liliana Blanco

Parcheggi per disabili, senza controlli. Spazio agli abusi dei normodotati

martedì 07 Febbraio 2012

Rispettato il numero di stalli riservati previsto dalla legge ma la carenza dei controlli e l'incivilta di molti cittadini rendono la situazione insostenibile

I parcheggi gialli ci sono. Forse più di del numero stabilito e previsto dalla legge. Ma i disabili non possono parcheggiare perché li trovano occupati dai normodotati! Questo è il problema di Gela. La mancanza della cultura della solidarietà. Anche se la richiesta di posti riservati ha subito una vera e propria impennata da dieci anni ad oggi.
 
La norma parla chiaro sull’obbligo dei comuni di riservare un uno stallo giallo gratuito per ogni 50 parcheggi a pagamento. Lo ha ribadito il ministero dei trasporti con il parere n. 6241 del 22 dicembre 2011. Nell’organizzazione dei parcheggi a pagamento il comune deve sempre riservare spazi gratuiti ai detentori del permesso arancione rilasciato alle persone con problemi di mobilità.
 
Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" i comuni ora hanno una chiara indicazione dal Governo su come comportarsi sulla gestione "strisce blu". Il diritto alla mobilità, sancito dalla Costituzione deve essere protetto e garantito soprattutto nei confronti delle persone disabili, in quanto costituisce una condizione essenziale per la loro integrazione sociale; tale principio generale trova rispondenza in diverse previsioni del nuovo codice della strada e del relativo regolamento di attuazione, volte a facilitare la mobilità delle persone disabili. Insomma un importante passo avanti, anche se va detto che l’articolo 7 del codice della strada prevede che nei centri abitati i comuni possano, con ordinanza del sindaco, riservare limitati spazi alla sosta dei veicoli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria, munite del contrassegno speciale. E il Comune di Gela si è attrezzato in questo senso, riservando ai disabili non un posto ogni 50 a pagamento, ma un posto ogni 40. In tutto di recente ne sono stati previsti 48 in centro storico dove la città è stata tappezzata di parcheggi a pagamento gestiti dalla ditta AJ Mobilità, in tutto 2000.
 
A questo numero si aggiungano le 200 richieste che vengono avanzate ogni anno dai disabili che risiedono in tutto il perimetro cittadino e che vengono rinnovate anche quando il disabile muore. Negli ultimi 10 anni, i sindaci hanno emesso 610 ordinanze, ognuna delle quali può contenere anche due o tre stalli gratuiti. A Gela vivono circa 1100 disabili ed il numero quindi risulterebbe sufficiente. “Siamo molto attenti a questi temi – ha detto il sindaco Angelo Fasulo – ed abbiamo previsto un numero che va al di là dei dettami della norma”. Ma se da un lato i parcheggi gratuiti dovrebbero bastare, dall’altro si pone il problema della enorme mole di autoveicoli che circolano in città. Se si considera che la popolazione stimata è di 72.000 abitanti, raggruppati in 20.000 famiglie con in media 2 auto a famiglia, la conseguenza logica è che a Gela ne ne circolano circa 40.000, la metà delle quali gravita quotidianamente nel centro storico dove le strade sono strette e i parcheggi a pagamento. L’ulteriore conseguenza è che a fare le spese di questa massa enorme di auto sono parcheggi gialli, invasi regolarmente dai normodotati.
 
Inutili sono state le battaglie delle associazioni di categoria come la Consulta gelese per i diritti degli handicappati o le battaglie personali di cittadini disabili come Salvatore Ragusa che pur avendo lo stallo di fronte al suo posto di lavoro lo trova regolarmente occupato da automobilisti indisciplinati che, nella ricerca spasmodica di un parcheggio libero, vanno ad invadere gli stalli gialli.
 
Da qui denunce su denunce, lettere aperte, proteste e poi il silenzio rispetto ad una situazione stabile che non cambia perché non c’è un’adeguata cultura. Spesso poi il proliferare di stalli gratuiti deriva da un’eccessiva richiesta di cittadini che, ‘fatta la legge trovato l’inganno’, approfittano di patologie irrilevanti ma riconosciute per ottenere il parcheggio davanti casa o il pass rilasciato dall’Asp per se o per i propri cari da assistere che viene usato ed abusato. “Abbiamo notato – dice il capitano dei Vigili urbani, Salvatore Alè che qualche anno fa c’era una certa reticenza ad ammettere la propria infermità. Oggi invece si approfitta anche di ogni forma di patologia pur di percorrere l’iter ed approdare alla corsia preferenziale”. Non è inusuale che gli stalli gialli vengano utilizzati anche dalle auto istituzionali.

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